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Gaia: un anno di buone osservazioni

Creato il 25 agosto 2015 da Media Inaf
Crediti: ESA / Gaia / DPAC / IDT / FL / DPCE / AGIS.

Crediti: ESA / Gaia / DPAC / IDT / FL / DPCE / AGIS.

L’Universo secondo Gaia. La missione astrofisica di ESA, che ambisce a produrre una mappa tridimensionale della nostra galassia e che in cinque anni di missione studierà oltre un miliardo di oggetti, ci regala due affascinanti immagini in dati. Due diagrammi di Hertzsprung-Russell, ottenuti grazie ai dati provvisori della Tycho-Gaia Astrometric Solution, la distanza delle stelle la cui parallasse presenta rispettivamente un margine di incertezza inferiore al 20% (in alto) e al 10% (qui sotto), è stata utilizzata per convertire la magnitudine apparente Tcho-2 in magnitudine assoluta sull’asse y. Sono omesse le stelle del catalogo Hipparcos e le stelle con errore di parallasse maggiore di un milliarsec. I due diagrammi di Hertzsprung-Russell rappresentano un primo test della capacità astronometrica di Gaia. Anche se basati sui dati raccolti nel corso di osservazioni routinarie, queste immagini ci anticipano un po’ delle emozioni che la missione ha promesso di regalarci.

In linea di principio i dati raccolti finora da Gaia non sono sufficienti a ottenere parallasse e moto proprio di una stella. Tuttavia, basandoci su dati raccolti in precedenza, qualche dato buono è possibile ricavarlo fin d’ora. Le osservazioni astronometriche vengono corrette tenendo conto del Basic Angle Monitor montato su Gaia, e c’è ancora molto lavoro da fare in attesa che lo strumento meriti la nostra piena fiducia nei parametri astronometrici forniti. Ma siamo sulla buona strada.

L’osservazione e lo studio dell’universo dallo spazio rappresentano una delle attività principali di INAF. Guardare il cielo dallo spazio, operare in orbita terrestre e nello spazio interplanetario consente lo svolgimento di ricerche non praticabili a terra. L’obiettivo principale della missione Gaia è quello di fornire la più vasta e precisa mappa tridimensionale della Via Lattea. Durante i cinque anni della sua attività nominale, che ha avuto inizio alla fine del 2013, la camera da un miliardo di pixel di Gaia osserva e misura con estrema precisione il moto delle stelle e le loro orbite attorno al centro della galassia. Il contributo italiano è tanto significativo da poter considerare l’Italia uno dei capofila della missione.

Gaia, per la prima volta, sarà in grado di ridisegnare la mappa celeste traslando l’ottica con cui ci collochiamo nell’Universo da un piano euclideo a uno prettamente relativistico.

Questo nuovo processo epistemologico è la vera rivoluzione alla base delle scoperte che Gaia promette e di cui si parlerà nelle prossime decadi, incluso il più grande esperimento sulla validità della Relatività Generale esattamente allo scadere dei cent’anni della sua formulazione.

Fonte: Media INAF | Scritto da Davide Coero Borga


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