Cari ospiti de La Collezionista,
eccovi finalmente la recensione su Gala Cox. Il mistero dei viaggi nel tempo di Raffaella Fenoglio, dopo tanto tribolare (la vita, come saprete, a volte ti passa addosso all'improvviso, mescolando ogni pianificazione!) sono felice di scrivere la mia modesta opinione su questo romanzo d'esordio dai risvolti fantascientifici.
Chi ama Doctor Who, Wells, i viaggi nel tempo, sarà certamente interessato a leggersi Gala Cox, ma anche coloro che hanno simpatia per i cicli fantasy per ragazzi come Harry Potter o la Trilogia Queste oscure materie di Pullman e storie memorabili dal sapore steampunk come Hugo Cabret, potrebbero trovare nel romanzo della Fenoglio un background familiare e dal fascino indubbio.
La storia di Gala Cox, quattordicenne dal nome bizzarro quanto il destino che la travolgerà, ha tutte le potenzialità di un ciclo stile Harry Potter, lo pensai a inizio lettura e lo penso adesso che l'ho conclusa: ci sono tutti gli ingredienti per fare di questa giovane eroina la protagonista di una serie di avventure nello spazio-tempo. Ciononostante, sono rimasta delusa da molte ingenuità presenti nella trama, imprecisioni, probabilmente, trascurabili per un pubblico di giovanissimi, ahimè, evidenti per una NERD come la sottoscritta, appassionata da sempre di intrighi spazio-temporali e storie costruite sulle logiche ma intransigenti regole della relatività.
Gala è una ragazzina speciale, ha la ricchezza e le possibilità di Kevin McCallister ( Mamma ho perso l'aereo), l'intraprendenza e le conoscenze (ma non l'acume) di Hermione Granger ( Harry Potter) e la capacità di attirare guai di Gian Burrasca, elementi che contribuiscono a muovere la storia, sebbene sia un personaggio secondario - Nadia, la sua migliore amica scomparsa prematuramente - a trascinare letteralmente la protagonista in un tempo e in un luogo diversi dove ha inizio la rocambolesca avventura.
Il contesto di partenza in cui vive Gala ha il gran merito di essere una rassicurante Italia di oggi, come rimandano alla normalità i ragazzini intorno a lei protagonisti della storia, stereotipi della cosiddetta gioventù moderna; scelte intelligenti dell'autrice che si assicura così il naturale processo d'identificazione nei personaggi del principale target di lettori.
Eppure Gala, questa inquieta e speciale ragazzina, è immersa quotidianamente in assai anomala situazione: la lussuosa enorme villa dei genitori in cui vive è solo apparentemente vuota; a parte i due elementi classici di una moderna servitù, sono gli spettri a vegliare sulla giovane, una suora dal piglio severo e un indiano americano dispensiere di sagge parole, fantasmi dickensiani strappati all'oblio del passato dalla madre di Gala, donna dalle note doti di sensitiva. Il padre è partito da tempo e all'improvviso, niente lascia alla ragazzina indizi sull'effettiva ragione e sulla destinazione del suo viaggio, né del suo ritorno. In tale atmosfera sospesa, al mistero si aggiunge l'evento straordinario: dal mondo dei morti in uno strano abito dal taglio vittoriano, torna Nadia a sconvolgere - se possibile - i gravi pensieri di Gala; esordendo con l'urgenza di un racconto inverosimile, l'apparizione strappa la ragazzina alla sua realtà, trascinandola con sé in un passato ignoto sbucato da una finestra spazio-temporale, o forse da un romanzo di Dickens.
La Londra dell'Età Vittoriana (1837-1901) ha un innegabile fascino per gli amanti dei classici inglesi, genere che sta conoscendo (e per fortuna!) una nuova giovinezza negli anni recenti. In principio, mi è sembrata una scelta un tantino scontata come "altra" destinazione dell'avventura, ma successivamente ne ho compreso il reale intento: la Fenoglio ha volutamente aperto lo specchio sull'epoca comune a Dickens e H. G. Wells per collegare alla loro rispettiva origine le molte citazioni letterarie e gli elementi "meccanici" della macchina del tempo che oggi hanno trovato celebrazione nello stile steampunk.
La trama si complica. Nadia non è più Nadia, ora è Edvige ( omaggio a HP?) eppure è lei ed è viva. Gala si ritrova a seguire l'amica nei bui e malsani vicoli della Londra di David Copperfield, incredula tenta di capire se sta correndo e inciampando nell'acciottolato lercio di un sogno stranamente materiale. Magnifico.
Dennis, tipetto apparentemente invisibile e affezionato compagno di scuola di Gala, si aggrega al duo di ragazzine portando soluzioni alternative grazie alle sue conoscenze NERD nella risoluzione del mistero. La nuova famiglia di Nadia/Edvige, i Jennings, conserva tutto il calore e l'accoglienza dei Weasleys ( Harry Potter), Oliver O'Sullivan è un palese omaggio al Twist dickensiano. Tra i cattivi, un oscuro Black Coat richiama il terrore di Frankenstein o del leggendario Jack lo Squartatore (non a caso, il background è il quartiere di Whitechapel), un Lord dal profilo di Scrooge e dall'indole di Codaliscia, una Lady con la superbia da Regina Cattiva e l'identità sfuggente inchiodata alla sua personale vendetta, riportano a episodi recenti del Dottore ( Doctor Who).
Tra presente e passato, tra magia e realtà, come nei migliori romanzi fantasy e d'avventura, il trio affronta ostacoli impensabili, enigmi da risolvere, nemici insospettabili e cattivi da manuale, in un crescendo che fa dimenticare la lentezza narrativa della prima parte del libro, sino alla risoluzione finale, dove gli affetti si scoprono, ritrovano e sommano, le identità e i misteri si rivelano, l'incerta personalità di Gala sboccia nella consapevolezza di se stessa, concludendo il processo di formazione del personaggio.
Gala Cox contiene un carico di elementi dalle potenzialità evidenti, forse troppi per un esordio; a parte le molte citazioni di cui ho fatto esempio, a mio parere, le novità avrebbero meritato un'introduzione diversa, un avvicinamento più graduale in modo da accompagnare per mano la prima volta del lettore nell'universo fantastico dell'autrice.
Stentano le implicazioni del viaggio nello spazio-tempo, dettagli da non trascurare quando si parla della possibilità di cambiare con una semplice omissione o alterazione nel passato, l'intera realtà futura. Ripeto, questi particolari sono probabilmente invisibili a un lettore giovanissimo, ma la fortuna dei più grandi cicli fantasy si è estesa a target di adulti anche grazie anche all'attenzione dimostrata dagli scrittori verso i dettagli, poiché anche in un romanzo fantasy o fantascientifico il meccanismo narrativo-inventivo per funzionare in modo corretto deve essere perfettamente oliato.
Le mie critiche possono sembrare scoraggianti, eppure, vi assicuro, che hanno l'intento di incoraggiare la Fenoglio nel continuare a scrivere di Gala, prendendo (mi auguro) in modo costruttivo il mio (comunque modesto) parere di lettrice, superando le ingenuità comprensibili di un romanzo d'esordio, aggiungendo pareti, oggetti, personaggi e dettagli all'immagine mentale di questo nuovo universo fantastico proprio come fosse una realtà alternativa, una vera sfida, non lo nego, ma l'autrice sa bene che non esiste al mondo una magia più grande dell'immaginazione.
Invito i lettori, grandi e piccini, a immergersi in quest'avventura tutta Made in Italy, non dubito che stimolerà il vostro entusiasmo, come la sottoscritta, ritroverete la familiarità e la magia delle atmosfere potteriane, la bellezza cupa della Londra di Dickens e quella particolare eccitazione da dipendenza che solo i viaggi nello spazio-tempo sono in grado di generare.