Dolce della tradizione veneta, in questo periodo, sono i “galani” o crostoli. A seconda della regione vengono chiamati in diverso modo: “chiacchere” in Lombardia, “bugie” in Piemonte e “cenci” in Toscana per esempio.
Nomi diversi per questi stessi deliziosi dolci che non sono altro che le antiche fritilia dei Romani, fatti con la stessa pasta delle lasagne e che venivano fritte nel grasso di maiale durante le feste di primavera.
INGREDIENTI
500 g di farina di frumento -5 tuorli d’uovo – 90 g di zucchero semolato – 50 g di burro – 1 bustina di vanillina – 2 cucchiaia di grappa bianca – Abbondante olio di girasole – Zucchero a velo q.b – Un pizzico di sale – 1 buccia di limone grattugiata
PREPARAZIONE
1 Faccio fondere il burro in un pentolino.
2 Verso la farina sulla spianatoia ammucchiadola e faccio un buco nel mezzo dove verso le uova, la grappa, il burro fuso, la vanillina, la buccia del limone grattata e un pizzico di sale.
2 Amalgamo il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo.
3 Formo con la pasta una palla che avvolgo con una pellicola trasparente per alimenti e lascio riposare per circa un’ ora.
4 Trascorso questo tempo, con l’aiuto di un mattarello o dell’apposita macchinetta, stendo una sfoglia sottile e la ritaglio con la rotella in rettangoli irregolari.
5 Verso l’olio in una padella dai bordi alti, lo faccio riscaldare e quando è caldo tuffo dentro i galani e li friggo fino a che risulteranno dorati e avranno formato in superficie alcune bollicine.
6 Li tolgo dall’olio con una schiumarola e sgocciolati li sistemo su un foglio di carta assorbente per far perdere l’olio in eccesso.
7 Per ultimo li spolvero con lo zucchero a velo e li servo caldi o freddi facendo attenzione a non romperli perché fragilissimi.