I wallabies finiscono l'anno con la migliore prestazione della stagione.
Gli incontri tra Galles ed Australia sono stati negli ultimi anni una cosa da pochi punti ed a favore della squadra verdeoro. Quest'anno i 4 punti di differenza non sono il giusto specchio dell'andamento della gara: l'Australia avrebbe dovuto vincere con un margine maggiore. La prima meta dei padroni di casa è arrivata su due rimpalli fortuiti ed un paio di occasioni giocate ai limiti dai backs dei wallabies si sono rivolte a loro sfavore negando segnature che sembravano già fatte. Barabba sembra finalmente aver trovato la quadratura del cerchio, Cooper è decisamente rinato e se si escludono due errori nel finale, trai quali quello del cartellino giallo che avrebbe potuto costare la partita ai wallabies, ha giocato una partita maiuscola. Folau è sempre un pericolo pubblico quando attacca, ma sta anche trovando sempre più la posizione in difesa. Ashley-Cooper, così come tutti gli altri tornati dalla punizione, ha dimostrato di meritare la maglia titolare e, finalmente di nuovo al centro, ha fatto una gran partita.Non mi ha convinto del tutto Genia, soprattutto con un paio di palloni calciati agli avversari nei cruciali minuti finali quando l'Australia in 14 difendeva gli attacchi disperati dei gallesi.
Dalla parte opposta il Galles è rimasto a subire e a ringraziare San Kulthberth per tutta la gara. Gli uomini di Gatland sono decisamente indietro rispetto all'Inghilterra ed in chiave Sei Nazioni devono trovare lo spirito offensivo che ne ha segnato i due successi consecutivi, i soliti, mostruosi, North ed Halfpenny non bastano se non sono supportati a dovere dal resto della squadra, le seconde linee hanno particolarmente deluso lasciando un numero esagerato di palloni agli ospiti in touch.
Da notare come la prima mischia sia avvenuta solo al 5' della ripresa.
Gli australiani non tornano a casa con lo sperato grand slam, ma, se si considerano le premesse e gli episodi che hanno condizionato la vittoria inglese, non possono che trarre conclusioni positive dal tour europeo.
Il Galles ha, come tutte le nazioni dell'emisfero nord, dimostrato che il gap è ancora troppo ampio e che i margini di miglioramento sono molti.