Dalle parti di Penmon - foto © Riccardo (riproduzione vietata)
Ciao, sono Riccardo e ho da poco fatto un viaggio in Galles con la mia compagna.“Perché il Galles?” Molti mi hanno fatto questa domanda prima della partenza. Sinceramente non so dare una risposta concreta. Ho dentro di me una sensazione chiara e lampante di quando sono in quei luoghi, posti dalle tradizioni celtiche, ma difficilmente riesco a farle comprendere a chi non c'è mai stato. Bisogna avere il privilegio di trovarsi di fronte all'oceano con accanto un castello diroccato, nel silenzio, eccezion fatta per il vento che soffia e intona un canto, magari anche soli o, meglio ancora, con la persona che si ama, per avere chiaro il fascino magnetico che quei posti suscitano.
Il Galles si è inserito dopo l'Irlanda (terra che amo), Scozia, Cornovaglia e Bretagna francese a continuare il tour ideale delle “nazioni celtiche”. L'organizzazione del viaggio non è stata semplice: abbiamo faticato molto per sviluppare un itinerario, spesso non abbiamo trovato posti per dormire. Volevamo fare un giro nel Galles del Nord per visitare il parco di Snowdonia. Siamo stati molto indecisi se noleggiare un'auto o, come nostro solito, girare con i mezzi pubblici, modalità che adoro anche se meno comoda. Grazie ai mezzi pubblici ho conosciuto molte persone nei miei viaggi, ricevuto inviti a cena, ascoltato storie, osservato volti, assaporato l'avventura delle situazioni inaspettate. L'auto anche se comoda è pur sempre un recinto ideale e fisico.
Proprio nella ricerca di un itinerario fattibile mi sono imbattuto nel blog di Giovy e Gian, E ho trovato esattamente quello cercavo! Ho adorato leggere i loro post mentre mi trovavo nei luoghi da loro descritti.
Passiamo al viaggio! Il nostro viaggio in Galles è cominciato a Dublino! Sì proprio Dublino! Per una questione economica abbiamo preferito viaggiare fino in Irlanda e poi prendere il traghetto il giorno dopo per Holyhead. Poi nell'Isola di Smeraldo io ci torno sempre volentieri, l'ho già detto che la amo, no? Giusto il tempo di scoprire una fratellanza calcistica (sì, ho questo difetto) con il tipo della Guest House, ammirare un tramonto incantevole a Howth, gustarsi un Seafood Chowder ed eravamo pronti la mattina dopo per il nostro secondo inizio del viaggio.
Eravamo assonnati ma eccitati per l'inizio di questa avventura. Il Galles era lì ad attenderci e la prima tappa ci ha portati a Beaumaris grazie sempre alla segnalazione di Emotion Recollected In Tranquillity. Cittadina graziosa, turistica ma allo stesso tempo con scorci nascosti di originalità. Nella camera della nostra Guest House abbiamo trovato un nome e una data incisa sul vetro: G.D. Hughes May 25th 1896. Era quasi impossibile notarla, era appena visibile in controluce. Ho cominciato a domandarmi chi fosse, quale fosse la sua vista da quella finestra, perché fosse lì e se avesse fantasticato sulle persone che avrebbero letto il suo nome inciso.
Il pomeriggio ci aspettava la partenza per Penmon Priory e soprattutto Penmon Point!
Black Point aka Penmon Point - foto © Riccardo (riproduzione vietata)
Seguendo le indicazioni del blog abbiamo preso il bus 57 e in 10/15 minuti eravamo più vicini possibile. L'autista ci ha indicato la fermata del ritorno e ha sottolineato che ci sarebbe stato solo un bus possibile. Sapevo che non lo avremmo mai preso, ma confidavo nella sorte.
Ci siamo incamminati e ci siamo ritrovati nella campagna, non più un rumore, solo pecore, verde e un cielo celeste splendente. Devo essere sincero, la Priory non ci ha entusiasmato. Molto più affascinante la chiesa con relativo piccolo cimitero proprio lì accanto. Indecisi a causa dell'orario del bus per il ritorno, siamo rimasti un po' a confabulare se proseguire verso Penmon Point o meno. Alla fine abbiamo deciso per il sì. La strada cerca di farti cambiare idea perché parte in salita, una salita non facile. Come primo giorno di Galles non ci stavamo risparmiando per nulla. Dopo una ventina minuti eccoci lì, con l'oceano, il faro e Puffin Island davanti. Il sole continuava a uscire e a nascondersi regalandoci luci e ombre magnifiche. Il vento era la colonna sonora perfetta, quello era il Galles che mi aspettavo!
Sulla via del ritorno la mia compagna era giustamente preoccupata per il ritorno (le donne sono sempre più concrete si sa), non c'erano più bus, i cellulari non prendevano quindi niente taxi, si prospettava un rientro a piedi (ben un'ora e quaranta di camminata!). La sorte ci è venuta in aiuto sotto forma di un fotografo di Manchester che ci ha caricati mentre facevamo un autostop non troppo convinto.
(Come andrà avanti questa storia? Non perderti le prossime puntate del viaggio di Riccardo e Silvia in Galles)