Foto © Riccardo
Quarta e ultima puntata del nostro viaggio in Galles.Da dove si riparte? Dal giorno dopo la salita al Monte Snowdon che - diciamolo - ha provato un po' e nostre gambe. Ecco perché abbiamo deciso di fare una gita tranquilla fino alle Llechwedd Slate Caverns, le vecchie miniere di ardesia utilizzate fin dal 1850 circa. Per chi non lo sapesse, l'ardesia sta al Galles come il marmo sta a Carrara.Paragoni a parte, seguiteci in questi nostri ultimi giorni di viaggio gallese.
Noi siamo arrivati alle Llechwedd Slate Caverns prendendo l'antica ferrovia a vapore che collega Porthmadog a Blaenau Ffestiniog, una ferrovia a scarto ridotto riportata in auge per scopo turistico ma non lasciatevi fermare da questo perché il percorso passa tra boschi e valli bellissime!
Dalla stazione sono circa venti minuti per arrivare alle caverne, la strada era tutta in salita per la felicità del(di nuovo) le nostre gambe!
Una volta al cospetto delle miniere, è necessario scendere con una piccola funicolare per circa 800 metri. Un claustrofobico potrebbe soffire un po' per la discesa, perché le cabine sono davvero minuscole.
All'interno ci si ritrova in un mondo sotterraneo fatto di luci accennate, ambienti spettrali, umidità e rocce lucide. La guida racconta di come erano le condizioni di lavoro (più che lavoro quasi schiavitù) e della non-vita quotidiana degli operai.
Davvero interessante, per capire molto del carattere del Galles. Le nostre gambe doloranti sono state molto felicit dei 72 scalini in discesa e 72!
Possiamo dirvi, però, che ne è valsa davvero la pena.
Portmeirion, che è stato uno degli ultimi posti visti, è stato inserito nel nostro itinerario perché ne abbiamo letto proprio su questo blog! Dato quel post, abbiamo deciso che l'avremmo visitato per forza!
Per arrivarci si passa per Porthmadog (cittadina carina tra l'altro) e se vi capita, fate come noi: sbagliate la fermata e fatevi a piedi il tratto adiacente all'insenatura del mare, troverete uccelli acquatici, paesaggi meravigliosi e colori vivissimi se avrete la fortuna di trovarvici in un giorno di sole.
Tornando a Portmeirion, si tratta di un villaggio fuori dal mondo. Nato da una bislacca idea dell' Italia di un architetto gallese, Portmeirion sembra un set cinematografico (infatti fu usato anche per quello). Troverete case colorate, fontane e giardini lussureggianti, immagini di sirene (anche sullo stemma del villaggio) e tritoni e anche un Buddha abbastanza imponente a scrutare la vostra visita. Anche se il posto è abbastanza turistico vale la pena visitarlo perché mantiene molti scorci nascosti, che danno anche il piacere della scoperta.
Molto affascinante il sentiero che si inoltra nel bosco con dei ceppi di albero con delle monete incastrate. Ce n'erano davvero tante, alcune sembravano anche antiche, chissà quante persone e quanti desideri saranno stati espressi in quei luoghi. Siamo sempre così attratti dalla possibilità di vedere un nostro sogno avverato che non perdiamo mai la possibilità di partecipare a questi “rituali”. Così lo abbiamo fatto anche noi!
La sera eravamo tristi per il viaggio che stava volgendo al termine, quando ecco l'arrivo di un messaggio del nostro amico Kris (il fotografo, vi ricordate?)! Ci chiedeva se avevamo voglia di vedere l'Aurora Boreale, perché quella sera ci sarebbero state molte possibilità di ammirare tale spettacolo. Il Galles può essere considerato uno dei luoghi insoliti dove ammirare le Northern Lights fin da settembre. Fortuna permettendo!
Noi ci siamo preparati subito e abbiamo preso la direzione di Penmonn Point!
Il posto ci era già piaciuto alla luce del sole, nei primi giorni del viaggio, ma vederlo sotto a un cielo stellato (mai viste tante stelle in vita mia!), con la luce intermittente del faro e con solo il rumore dell'oceano è stato un qualcosa di magico che mai scorderò! Kris aveva anche provveduto alla birra (della Purple Moose Brewery ovviamente!) e alle coperte. Questo ragazzo è stato uno spot perfetto per il Galles! L'aurora non s'è fatta vedere ma la serata è stata memorabile lo stesso.
Ho abusato davvero troppo dello spazio messomi a disposizione per raccontare il mio viaggio, ma è stato davvero intenso e ho dovuto anche togliere qualche aneddoto, per non trasformare il tutto in un tomo enciclopedico. Grazie a tutti voi per le letture!
Hwyl fawr Cymru, diolch!