
Recentemente è stata costruita, ma non ancora abitata, la prima casa che, se lo studio lo confermerà, si autoalimenta e produce anche più energia di quella che le serve.
La casa è stata realizzata a Bridgens, in Galles, da un team del progetto Solcer in collaborazione con l’Università di Cardiff.
Costruita in sei settimane, fa parte di un progetto di edilizia popolare destinata ai meno abbienti ed oltre ad essere economica (solo 1.433 euro al metro quadrato) è, da un punto di vista ambientale, efficiente e virtuosa.
La casa non presenta solo il tetto rivestito di pannelli, ma anche una parte della parete esterna che genera energia insieme alla pompa di calore. Inoltre il deposito di energia rinnovabile accumulata e immagazzinata per il futuro, permette di ridurre o addirittura eliminare definitivamente le emissioni di anidride carbonica.
Pannelli solari e pompa di calore per far funzionare il riscaldamento, l’aria condizionata, l’acqua calda e il sistema elettrico. Ci sono, inoltre, luci a LED, un sistema di isolamento che riduce al minimo le fughe di aria.
La casa è stata costruita con del cemento a bassissima emissione di anidride carbonica e con materiali locali come il legno gallese.
È la prima casa nel Regno Unito costruita proprio con l’intento di renderla priva di emissioni di anidride carbonica.
Un’altra casa simile è in fase di completamento. Si trova al Building Research Establishment vicino a Watford, sempre con l’obiettivo di essere messa a disposizione delle fasce più bisognose della popolazione e fuori dal Regno Unito ci sono diversi progetti in corso che vanno nella direzione di case ecologiche 3.0, i cui impianti vengono comandati direttamente dallo smartphone.
(fonte: http://www.repubblica.it)
