Non mi soffermerò a gettare le basi di quello di cui andiamo a parlare. Game of Thrones è ormai sulla bocca di tutti. O almeno, di tutti quelli che contano. E su Taxi Drivers si è già discusso dell’inizio delle prime due stagioni. Per cui perché non parlare anche della tanto bramata terza stagione? Forse la più attesa e quella che coinvolgerà veramente tutti?
Per evitare di escludere chi ancora non avesse mai sentito parlare di questa serie, farò una breve presentazione. Game of Thrones è una serie targata HBO, ma frutto di una megaproduzione intercontinentale, tratta da un ciclo di romanzi fantasy di George R.R. Martin, iniziati a metà anni Novanta e ancora in corso d’opera (al momento sono solo cinque). L’azione è ambientata in un’epoca medievale immaginaria, per lo più nel continente di Westeros, diviso in vari regni con grandi famiglie nobiliari, e un re a capo di tutto, che siede sul famigerato Iron Throne (o Trono di Spade, nella traduzione italiana). Un consistente numero di fattori porterà allo scontro per la conquista del trono le famiglie più potenti, in una lotta contro il tempo, prima che l’Inverno giunga: Winter is coming.
Le prime due stagioni (che corrispondono ai primi due libri) non hanno fatto altro che gettare le basi di questa guerra di cui abbiamo avuto un assaggio a fine seconda stagione, ed è proprio in questo terzo capitolo che succederanno cose dalle quali non si tornerà più indietro.
Parlo in maniera criptica, dato che sono uno di quei folli che stanno leggendo il libro a velocità supersonica prima che gli eventi televisivi superino il mio grado di lettura. Mi mancano giusto 300 pagine per finire il terzo mega-tomo, e sono già successe cose abbastanza scioccanti di cui sono a conoscenza e che sconvolgeranno anche il pubblico televisivo a breve.
Leggendo quasi di pari passo il libro e confrontandolo con la visione della stagione televisiva, mi rendo conto del grande lavoro di adattamento e riduzioni attuato dagli autori e dagli sceneggiatori. Scelte intelligenti che non ti faranno mai pronunciare la tanto abusata frase “Il libro è fatto meglio”. Certo che il libro è fatto meglio, ha giusto quel migliaio di pagine in cui si riesce a spiegare tutto per bene. Game of Thrones ha il pregio di non farti rimpiangere le pagine e di godere appieno della storia che ti scorre davanti agli occhi, dei draghi di Danaerys Targaryen che affiorano dall’acqua e volano intorno alla nave della propria madre-padrona, degli intrighi di corte orditi con i sorrisi delle belle Cersei Lannister e Margaery Tyrell, e dell’aria salmastra che indurisce i cuori di Ser Davos e Stannis Baratheon a Dragonstone.
Una puntata già andata in onda la domenica di Pasqua, altre 9 fino alla fine della terza stagione. Dieci appuntamenti con intense emozioni che la HBO ci regala con cadenza settimanale. Il presidente del network, Michael Lombardo, si dice entusiasta riguardo il fatto che lo show sia il più piratato dell’anno. Lo era stato nel 2012 con la seconda stagione e molto probabilmente lo sarà anche nel 2013. È un indice sulla domanda del mercato che viene più che soddisfatta, prova che la HBO sta prendendo la giusta direzione. Nonostante non sia ancora stata data la conferma del rinnovo dello show per una quarta stagione, la cosa è praticamente certa, dati gli ascolti avuti dalla premiere. Speriamo solo che Martin (64 anni, giusto per ricordarlo) si sbrighi a finire gli ultimi due libri pianificati per il completamento della saga, altrimenti si rischia di rimanere con un pugno di mosche in mano e un Iron Throne vuoto. Cosa che getterebbe i fan di tutto il mondo (compreso il sottoscritto) nello sconforto più totale.
Marco Borromei