Magazine Cultura

Game of Thrones

Creato il 26 aprile 2011 da Mcnab75
Game of Thrones

Presupposti:

 

  • Le cronache del ghiaccio e del fuoco, infinita saga fantasy di George R.R. Martin, è una delle migliori letture di tutta la mia vita.

  • Diffidavo pesantemente della trasposizione televisiva della medesima saga, così ricca di personaggi e di sfaccettature da rappresentare una vera sfida per ogni produzione, anche la più ricca e ben disposta.

 

Detto ciò, ho visto il pilot del serial, intitolato Game of Thrones, che trovate in streaming (sottotitolato in italiano). Un'ora netta per introdurre l'elaborato gioco politico dei Sette Regni e per presentare una parte dei tantissimi characters introdotti da Martin nei numerosi volumi della saga.

Incredibilmente tutto o quasi sembra funzionare ben oltre le mie tiepide aspettative. Gli attori vestono in maniera credibile i panni dei loro personaggi, le scenografie sono spettacolari, ben ricostruite, e la regia, affidata a David Benioff e D.B. Weiss, non ha cancellato dalla trama le scene di sesso e violenza. Questo grazie alla supervisione di Martin, che è giustamente geloso della sua creatura.

 

Alla fin fine il risultato si è dimostrato all'altezza, molto valido. Rimangono delle perplessità su come verranno affrontate le scene di battaglia campale, ma a questo punto sono fiducioso.

Game of Thrones si prospetta come un serial lunghissimo, come del resto lo è la saga di Martin, non ancora conclusa. Speriamo che l'annunciato successo della serie convinca lo scrittore a completare l'opera prima che tiri le cuoia (a vederlo in foto non mi sembra una persona predisposta a una vita lunga e sana).

 

Le cronache mi piacciono, pur non sopportando il genere fantasy, perché affrontano una storia matura, in cui il confine tra buoni e cattivi è labile, quasi inesistente. Gli eroi (o presunti tali) muoiono tanto quanto i loro antagonisti. Martin ha fatto una vera e propria strage dei personaggi principali dei suoi libri, una scelta narrativa che non ho mai riscontrato in altri scrittori di genere.

Inoltre la saga presenta un fantasy “low”, con pochissimo spazio alla magia, piuttosto simile al nostro medioevo. La storia viene giocata su lotte dinastiche e politiche, ma anche sui conflitti interiori dei protagonisti, che conoscono dei veri e propri sconvolgimenti caratteriali di romanzo in romanzo. Cambiano a seconda di quanto la vita li cambia, e questo è un aspetto che gli scrittori fantasy, spesso ultraconservatori nel loro stile, non affrontano mai.

Insomma, il lavoro di Martin è senz'altro indirizzato a un pubblico maturo ed esigente.

 

Dopo l'ottima trasposizione di The walking dead, ecco un altro serial che vale almeno dieci mediocri kolossal cinematografici pensati e realizzati solo per “spegnere il cervello”.

Che la TV stia superando il cinema? Io è da un po' che lo penso...


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine