Se
nel mondo esistesse "Il trono di serieTv", potremmo star certi che o attraverso
elezioni o attraverso il sangue e la conquista, su di esso siederebbe Il Trono
di Spade.
Ma per quanto? La prima cosa che la saga di G.R.R. Martin ci insegna,
è che l'ambizione e il potere portano inevitabilmente alla creazione di nemici
giurati, pronti a decapitare, assassinare o avvelenare il proprio Sovrano. E di
serie tv che meritano quel trono ce ne sono tante, ma allora perché la saga di
Martin domina incontrastata, soprattutto sul web?
Grazie
al Fandom, anche chi non ha mai visto il telefilm conosce inevitabilmente
parecchie cose su di esso. Ovviamente non farò spoiler, che già per chiunque
inizi a seguire questa serie, la strada del web diventa un inferno privo di
compassione.
Ma
torniamo a noi. Credo, con molta umiltà (e assicurandovi che sì: ho letto tutti
i libri e visto tutte le stagioni) che i segreti alla base del successo di GoT
siano più di una singola trovata geniale, e più della mera propaganda. In A
Song Of Ice and Fire, titolo originale della saga “libresca” di cui la serieTV
ne è l'adattamento, c'è veramente di tutto. Stiamo parlando di un grosso
minestrone, grosso più della panza del Martin, che mischia (sicuramente in
modo magistrale, seppur spesso inciampando nella noia) ogni singola idea
già solcata in solitaria da altri, aggiungendo qua e là le sue idee originali.
Mi
spiego meglio.
IL MINESTRONE DI SPADE:
Ricetta:
-
Avere con s'è un mondo Fantasy (se è ispirato alla gran Bretagna del 400,
anch'essa invasa dagli Andali e divisa in sette regni, tanto meglio)
-
Aggiungere intrighi di corte e conflitti ispirati a una guerra realmente
accaduta (Per citarne una, tipo quella delle due rose; Lancaster e York)
-
Condire l'impasto con almeno due paia di tette - in media - a puntata (più
altre nudità o atti sessuali estremamente gratuiti)
-
Mescolare il tutto in un contenitore di violenze gratuite (almeno una per
puntata)
-
In seguito aggiungere scandali, vanificazioni, trame che sembrano importanti ma
che finiscono male e morti, morti, morti; tante morti, in modo che la forma di
questo minestrone diventi simile a quello della disperazione.
Avvertenze:
ogni singolo boccone può risultare estremamente difficile digerire.
(Anche
se non quanto il tempo d'attesa tra un libro e l'altro.)
-
Spesso, nei momenti di odio, mi piace chiamare questa saga con l'acronimo: BP3DZ.
Ovvero: un Beautiful Porno con Tre Draghi e qualche Zombie.
Nei
momenti d'amore, al contrario, mi piace lodare il grandissimo lavoro
dell'autore, perché sì, lo si può criticare in tutti i modi che volete (tipo
che ci mette secoli a scrivere un libro) ma il merito, quando obiettivamente
meritato, non lo si dovrebbe negare mai a nessuno.
Nei
momenti a metà tra l'odio e l'amore, piango.
-
Ma, tornando nuovamente al tema dell'articolo, cosa intendevo davvero quando ho
affermato che: mischia ogni singola idea già solcata in solitaria da
altri, aggiungendo qua e là le sue idee originali?
Faccio
degli esempi un po' stupidi.
Ti
piace Beautiful? Puoi guardarla. Ti piace The Walking Dead? Puoi guardarla. Ti
piacciono gli intrighi di corte? Puoi guardarla. Ti piacciono le tette? Puoi
guardarla; oh sì, se puoi. Ti piace la violenza, il sangue, la morte? Anche tu
amico, anche tu puoi guardarla. Ti piace ridere? Ha i suoi momenti. Ti piacciono i draghi?
(Domanda banale, a tutti piacciono i draghi) Martin questo lo sa, e ne ha
inseriti ben 3! Ti piacciono le storie d'amore? Quelle drammatiche che
finiscono male? Esatto. Ti piacciono i lieto fine? Ami veder trionfare la
giustizia? Davvero? Allora sei un figlio dell'estate.
-
Credo sia questo il suo segreto del suo successo, accompagnato ovviamente dalla
giusta propaganda e dalle infinite persone che sul web creano capolavori dei
tempi moderni, tra vignette e foto-ritocchi.
Ma
se devo dirvi davvero la mia modesta opinione, questi che ho elencato possono
essere considerati tutti punti a sfavore. Senza considerare che, così
come una sceneggiatura in cui non muore mai nessuno diventa estremamente
irreale, fastidiosa, lo stesso può accadere in una dove muoiono praticamente
tutti e ogni storyline prende il gusto dell'inutile, del tempo sprecato.
-
In conclusione, vorrei dire una cosa a tutti quelli che seguono la saga per gli
intrighi di corte e che continuano a preferire “Il gioco del trono” alle
“Cronache del ghiaccio e del fuoco”: L'inverno è arrivato, bitches.
Antonio Polosa