“Avrei preferito non dover rivelare determinate cose, ma siamo presi tra l’incudine e il martello”, ha affermato qualche giorno fa David Benioff all’Oxford Union in occasione della presentazione dell’ormai imminente quinta stagione di Game of Thrones.
Nell’incontro, a cui hanno preso parte anche il co-produttore D.B. Weiss e gli attori Kit Harington (Jon Snow) e John Bradley (Samwell Tarly), Benioff ha ricordato eventi del passato come il pranzo durante il quale lui e Weiss hanno presentato per la prima volta il loro progetto a George R.R. Martin, ha commentato la controversa scena dello stupro della scorsa stagione, ma ha anche fatto affermazioni preoccupanti per gli appassionati de Le cronache del ghiaccio e del fuoco, come ho già scritto su FantasyMagazine. Principalmente questo testo è costituito da quell’articolo, ma c’è anche qualcosa in più. Ci sono I diti, per esempio, e vale la pena guardarli, ma a questo arriverò dopo. Intanto vi avviso che potrebbero esserci spoiler da tutta la saga.
Che la serie televisiva avrebbe superato i romanzi è un rischio che è apparso sempre più concreto man mano che A Dance with Dragons prima e The Winds of Winter poi si sono fatti aspettare. A Dance with Dragons è stato pubblicato nel 2011, sei anni dopo il precedente romanzo, A Feast for Crows, mentre per The Winds of Winter ancora non esiste una data di pubblicazione certa.
Su internet è apparso qualche articolo ottimista che parla del prossimo mese di ottobre, in concomitanza con la pubblicazione in inglese della raccolta di racconti A Knight of Seven Kingdom, ma sono articoli che vanno presi con molta cautela. Questi testi si basano su un commento fatto da Martin nel suo Not a blog in cui ha spiegato che non parteciperà alla World Fantasy Convention che si terrà a Saratoga fra il 5 e l’8 novembre del 2015, riservandosi però il diritto di cambiare idea nel caso in cui riuscisse a ultimare e consegnare The Winds of Winter prima di quella data.
La frase di Martin, così com’è, significa poco. George potrebbe essere quasi arrivato alla fine del romanzo, come suppongono alcuni, ma potrebbe anche aver sbagliato ancora una volta i suoi calcoli. Non dobbiamo dimenticare che A Feast for Crows si chiude con l’affermazione dello scrittore sulla speranza di riuscire a pubblicare A Dance with Dragons nel giro di un anno, mentre con il senno di poi sappiamo che di anni glie ne sono serviti sei. Fino a quando Martin non annuncerà ufficialmente che The Winds of Winter è terminato ogni data che apparirà su internet non sarà nulla più che una speculazione. Almeno al momenti in ottobre possiamo aspettarci con certezza la pubblicazione dell’antologia già apparsa in italiano con il titolo Il cavaliere dei Sette Regni. Però l’antologia italiana comprende solo i racconti, quella americana sarà illustrata quasi su ogni pagina da Gary Gianni. Mi sa che Martin ha trovato il modo di farmi spendere altri soldi. Non che si debba sforzare molto per riuscirci, ma io quei racconti li ho già tutti in italiano (il primo in due libri diversi) e in inglese. Ma quanto mi costa Martin?
Se i romanzi procedono lentamente lo stesso non si può dire per la serie televisiva, la cui quinta stagione è imminente. I primi dieci episodi de Il trono di spade, trasmessi nel 2011, seguivano in modo abbastanza fedele la trama del primo romanzo, A Game of Thrones (Il trono di spade e Il grande inverno). Benioff e Weiss si erano concessi qualche libertà in più con la seconda stagione, basata su A Clash of Kings (Il regno dei lupi e La regina dei draghi), ma è solo con la terza stagione che le due opere, quella letteraria e quella televisiva, hanno iniziato ad allontanarsi davvero. Non solo perché la terza stagione propone solo parte degli eventi del terzo romanzo, A Storm of Swords (Tempesta di spade, I fiumi della guerra, Il portale delle tenebre), ma perché la riduzione del numero di personaggi e delle trame rispetto a Le cronache del ghiaccio e del fuoco, necessaria a rendere la storia adatta alla televisione, ha comportato notevoli cambiamenti nelle trame rimaste. Molti personaggi ben noti ai lettori in televisione non esistono, molti altri si trovano in luoghi completamente diversi e compiono tutt’altre azioni e spesso il conto dei morti dà risultati differenti.
Anni fa Martin aveva parlato dell’effetto farfalla, spiegando che piccoli cambiamenti nella prima stagione producono cambiamenti sempre più grossi man mano che la serie va avanti. Le due serie per lui sono cose differenti, affermazione che ha ribadito più volte in diversi contesti, dalle curiosità dei lettori riguardo alla sua opinione sul famoso stupro alle preoccupazioni sugli spoiler. “Se qualcosa accade nello show prima che nei romanzi” ha scritto “suppongo che lo si possa definire uno spoiler. Ma se qualcosa accade nello show, e accade in modo molto diverso nei romanzi, è ancora uno spoiler? Se qualcosa accade nello show ma non accade nei romanzi, dove si trova lo spoiler? E comunque, quanti figli ha Rossella O’Hara?”
L’ultima frase, che ci ricorda che l’eroina narrata da Margaret Mitchell in Via col vento e quella interpretata da Vivien Leigh hanno avuto un numero diverso di figli, è una chiara indicazione del fatto che a giudizio dello scrittore Il trono di spade e Le cronache del ghiaccio e del fuoco sono due cose ben diverse.
Su questa differenza potevano contare gli appassionati dei romanzi nella speranza di non ricevere troppi spoiler dalla serie televisiva. Il fatto che sia noto che un personaggio presente nella serie fin dall’inizio muoia nella quinta stagione, mentre è ben vivo nei romanzi, poteva speranzosamente essere interpretato come un’ulteriore divergenza fra le due storie. Candidato a morte certa sembra essere ser Barristan Selmy anche perché del morto che cammina si sa non solo che è un personaggio che fa parte della saga fin dalla prima stagione ma anche che nei romanzi è ancora vivo e che il suo interprete ha letto i libri. Ian McElhinney, l’interprete di ser Barristan, è un grande fan delle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Prima di ottenere la parte non conosceva la saga, poi l’ha comprata e per un paio di settimane l’ha lasciata, ignorata, su un tavolo. Quando però ha iniziato la lettura non è più riuscito a staccarsene fino a quando non è arrivato alla fine. Forse questa morte è un’invenzione degli sceneggiatori ma forse, come molte altre cose che vedremo, è semplicemente uno spoiler di qualcosa che Martin deve ancora narrare. A Benioff sono bastate poche frasi per smontare le speranze dei lettori riguardo a una divergenza fra le due opere. Nel video dell’incontro la sua risposta alla domanda di un appassionato si trova intorno al minuto 34:
In sintesi Benioff e Weiss hanno avuto molto tempo per parlare con Martin di quest’eventualità, fin da quando si sono resi conto che si sarebbe potuta verificare. Loro sanno verso cosa la storia si sta dirigendo, il che significa che alla fine arriveranno lì dove si sta recando anche George. Potranno esserci delle deviazioni lungo la strada, ma si stanno recando alla stessa destinazione. Avrebbe preferito non dover rivelare certe cose, ma lui e Weiss sono presi tra l’incudine e il martello. Lo show deve andare avanti, e questo è ciò che faranno.
David non è entrato nello specifico su quando arriveranno gli spoiler sui romanzi non ancora pubblicati, la quinta stagione si deve occupare di un bel po’ di eventi narrati in A Feast for Crows e A Dance with Dragons, perciò potrebbe non rivelare nulla ai lettori, al di là delle già citate deviazioni. È anche possibile che The Winds of Winter venga pubblicato prima della trasmissione della sesta stagione, e che la quinta non narri avvenimenti provenienti dal sesto romanzo, ma con i tempi di scrittura di Martin è impossibile che A Dream of Spring venga pubblicato prima della trasmissione della settima stagione, che nonostante i commenti della dirigenza HBO è ancora l’obiettivo dichiarato di Benioff e Weiss.
Sandro Botticelli, La primavera. Come, non credete che la Primavera di Martin somiglierà a questa? Diffidenti!
Stando così le cose, gli appassionati saranno ancora interessati ai romanzi?
Secondo Benioff sì. A suo giudizio Martin ha ancora molte sorprese da tirare fuori, molte cose accadranno in modo diverso in televisione e nei romanzi e i lettori saranno comunque curiosi di conoscere tutti quegli episodi che lo show ha dovuto tagliare, in particolare le vicende di quei personaggi che non sono entrati affatto nella serie televisiva. La mia opinione, se troverò il tempo per scrivere, la potrete leggere domani
Intanto, mentre la quinta stagione è sempre più vicina, HBO ha diffuso i titoli di tre episodi, che vanno ad aggiungersi ai quattro già annunciati qualche tempo fa:
1: The Wars to Come (Le guerre che verranno, e qui c’è solo l’imbarazzo della scelta)
2: The House of Black and White (La Casa del Bianco e del Nero. Vai Arya!)
3: High Sparrow (Alto Passero, immagino che tutti abbiate riconosciuto il simpatico soprannome dato da Cersei al Sommo Septon)
4: The Sons of the Harpy (I figli dell’Arpia. Ahi ahi, Dany)
5: Kill the Boy (Uccidi il ragazzo, frase che nei romanzi Mastro Aemon dice a Jon. Vi devo cercare la pagina? No, in questo momento sono troppo pigra per alzarmi e andare a prendere il libro, è il secondo capitolo di Jon ne I guerrieri del ghiaccio)
6: Unbowed, Unbent, Unbroken (Mai inchinati, mai piegati, mai spezzati, è il motto di Casa Martell. Peccato ci siano solo tre Serpi e manchi del tutto Ariane)
7: The Gift (Il dono. Si tratta del film di mio cugino? No, vero? Peccato, lui si divertirà pure a fare le cose che fa, e a livello di critica è pure molto apprezzato, ma dubito che l’aspetto economico sia allo stesso livello dell’apprezzamento di critica. Non sapete di cosa sto parlando? Provate a mettere su Google Il dono di Michelangelo Frammartino e vedete cosa viene fuori).
E, per chiudere, visto che ormai la serietà se n’è andata a quel paese, come avevo anticipato ecco a voi I diti in Il Trono dei Troni. Questo è un riassunto della prima stagione:
La seconda stagione la potete trovare qui:
http://skyatlantic.sky.it/skyatlantic/news/2015/03/06/il_trono_dei_troni_i_diti_video.html