E’ trascorso un anno ormai dalla mia partecipazione al concorso indetto da Maggie Jeans, un anno dalla pubblicazione del mio articolo su una donna straordinaria e sui suoi prodotti famosi in tutto il mondo..
Qualche sera fa, sfogliando Beauty in Vogue, leggo un articolo su di lei, Gamila, e rimango stupita dalle prime parole che leggo a pagina 16, ” La storia sembra quella di un film….”
Non e’ incredibile che anche il mio articolo iniziasse con le stesse parole, perché certe storie sono davvero quello che può definirsi un film a lieto fine.
A distanza di un anno il successo dei prodotti del marchio Gamila non accenna a diminuire, al contrario, i nuovi arrivati nella famiglia dei trattamenti di bellezza Etica, The daily herbal skin care for your hands/feet sono già diventati dei veri e propri cult.
Come per tutti i prodotti Gamila l’olio d’oliva e’ l’elemento fondamentale della formula, si aggiungono poi altri 6 oli: avocado, cocco, alloro, vinacciolo, mandorle dolci e karite’. Questo e’ quanto viene svelato, per il resto si sa solo che altre 15 segretissime erbe completano il tutto…e che tutti gli ingredienti sono talmente naturali e privi di trattamenti chimici da poter essere addirittura mangiati!
E questo invece era il mio articolo:
La storia di questa donna è un film a lieto fine, bella come tutte le storie in cui un disagio diventa un dono, un segno di speranza per sé e per gli altri.
Il marchio Gamila ci è familiare, i suoi pregiati saponi dal sapore artigianale, gli oli curativi degni delle migliori spa, li abbiamo ammirati dalle pagine di riviste patinate senza troppo soffermarci sull’origine di queste meraviglie, senza chiederci chi si celasse dietro un prodotto così di successo, talmente famoso da avere come principali utilizzatori Madonna, la coppia Demi Moore-Ashton Kutcher, Angelina Jolie.
Gamila è una sessanteseienne druza, cresciuta poverissima in un villaggio della Galilea, Peq’in, immerso in una terra di miracoli e predicazioni, dove convivono cristiani, ebrei, musulmani e drusi e dove è nata la Cabala.
Gamila, un viso rugoso, avvizzito dal tempo e dal sole, uno sguardo ermetico e profondo che racchiude misteri e conoscenze.
La chiamano “la Pazza” ma anche “la Santa”.
Non ha un’istruzione. In famiglia c’era bisogno di mandopera, tutto quello che sa l’ha imparato dai suoi genitori, “farmacisti” per vocazione in un villaggio senza medici veri.
Parla solo arabo, non sa scrivere, non riconosce i personaggi del jetset internazionale che arrivano da lei in pellegrinaggio, ma accoglie tutti con un abbraccio e ha curato la sua gente per anni con medicine ricavate dalle erbe. In Israele è una vera star.
Dalla medicina alla bellezza per Gamila il passo è stato breve.
Ognuna della quattro dottrine presenti in Israele considera la pulizia del corpo come atto fondamentale.
Questo è il punto di partenza, una concezione comune alla quale si sono aggiunti anni di esperienza, di “pozioni magiche” preparate dentro pentoloni all’aria aperta, l’idea di un sapone come cura per ogni tipo di problema dermatologico.
Ingredienti commestibili, 100 per cento naturali, bastano 28 giorni perché la pelle si rigeneri.
Una formula segreta che condivide solo con la sua famiglia e che riscuote un immediato successo.
I primi ad usare i saponi di Gamila furono i vicini da casa, entusiasti. Più avanti la clientela si sparse, fino a Tel Aviv. Il fenomeno rimaneva tuttavia locale, finchè un giorno, un imprenditore olandese non provò sulla sua pelle il famoso sapone e in quel momento decise di investire su Gamila, captando le sue enormi potenzialità.
Oggi Gamila è un’azienda eco-oriented, un marchio famoso nel mondo, una cooperativa di sole donne, tutte rigorosamente di religioni diverse, tutte quelli presenti in Israele.
Il vero miracolo di Gamila non è solo quello di curare la psoriasi e altri disturbi dermatologici
in modo assolutamente naturale, ma soprattutto quello di aver dato una chance a tutte le donne che oggi lavorano per lei, che sedute ad un tavolo all’ombra dei limoneti, cesellano con pazienza
centinaia di saponette, le intagliano e danno loro la forma squadrata che è diventata il simbolo dei saponi Gamila Secret.
In questi giorni di bombardamenti, di guerre per il possesso di terre di tutti, di innocenti che pagano per colpe che non hanno, per l’ ennesimo bollettino di guerra tra Israele e Palestina che dura da sempre, la storia di Gamila appare davvero tanto bella quanto irreale …troppa pace sotto i suoi alberi di ulivo…troppe donne di religioni diverse che lavorano fianco a fianco..troppa bellezza nei suoi prodotti. Eppure basterebbero alcuni dei suoi ingredienti per evitare certe stragi, e non parlo delle erbe da strega buona..
Buon lunedì notte a tutti…