Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 113′
Genere: Thriller
Regia: Ruben Fleisher
Distribuzione: Warner Bros
Uscita: 21/02/2013
Ispirato ad una storia vera, che a sua volta ha ispirato un libro di Paul Lieberman, Gangster Squad è un incontro con la parola cinema che sulla carta potrebbe mandare in visibilio qualsiasi appassionato del genere; questo grazie al cast all star coinvolto nella realizzazione, nomi di punta di ieri e di oggi che si confrontano in questa guerra cinetica a colpi di mitra e pistole, che della violenza ne fa un suo grido di battaglia.
Los Angeles 1949. La città degli angeli è dominata dal terrore e la tirannia del boss Mickey Cohen (Sean Penn), un uomo ambizioso quanto spietato che per la legge del luogo è una vera piaga da infestare.
Starà al valoroso sergente Jack O’Mara (Josh Brolin) prendersi il merito di sgominarlo, questo grazie all’ordine del suo superiore Parker (Nick Nolte), che gli dà carta bianca chiedendogli di scegliere segretamente un gruppo di uomini al di là della legge, pronti a sporcarsi anche la fedina penale pur di fermare Cohen.
È così che Jack, insieme ai suoi scelti, tra cui c’è il sergente Jerry Wooters (Ryan Gosling), darà filo da torcere alla criminalità organizzata, alzando una vera e propria guerra che vedrà pochi sopravvissuti alla fine dei fatti.
Se la storia in sé vi potrà ricordare non poco un’opera come The untouchables-Gli intoccabili (che si ispirava a ben altri fatti accaduti veramente) allora non state vaneggiando, perché Gangster Squad alla fin fine è una rilettura molto esemplificata di quel plot.
Ma per il resto, il film di Ruben Fleischer (suo il cult Benvenuti a Zombieland), prende giustamente le distanze dall’operato di Brian De Palma e crea un universo anni ’40 tutto suo, tra l’hard boiled a vignette e la visione cinetica di un film come L.A. Confidential.
Un po’ gangster un po’ fumetto, questo lungometraggio è a conti fatti un’opera che si lascia vedere per la sua semplicità narrativa e per come a volte sferri dei colpi bassi tramite una violenza esagerata, a dir poco anche disturbante.
L’intrattenimento che si cela dietro all’operato impegnativo prende il sopravvento, e a ben volere aggiungiamo, e la visione di questo moderno noir si tinge di qualcosa di più che un semplice incontro tra attori di nomi di rilievo.
Flescheir dà atto di non poter ripetersi con altri film analoghi e mette in scena un racconto fatto di uomini allo sbando ed una società altrettanto degradata dalla criminalità, usando una cifra stilistica valorizzata dal lavoro del direttore della fotografia Dion Beebe (premio Oscar per Memorie di una geisha) e azzardando verso l’exploitation pura con forte dosi di violenza.
A sostenere il valore visivo su cui si basa questo Gansgster Squad, una carrellata di volti noti che credono nel progetto e che sinceramente sarebbe stato difficile vedere in un contesto così commerciale; da Brolin a Gosling, da Nolte a Robert Patrick (il T-1000 di Terminator 2-Il giorno del giudizio), fino alla presenza femminile di Emma Stone e a quella gigionesca (anche troppo a volte) di Penn, che nei panni di Cohen sembra divertirsi a far facce malefiche, solo come il buon Robert Englund avrebbe saputo fare ai tempi di Freddy Krueger.
Mirko Lomuscio