Magazine Cinema
di Ruben Fleischer (USA, 2013)
con Josh Brolin, Sean Penn, Ryan Gosling, Emma Stone, Nick Nolte, Giovanni Ribisi, Robert Patrick
VOTO: **/5
Il calcio ce lo insegna: anche se hai in squadra tanti fuoriclasse non è detto che poi riesci a vincere le partite, perchè oltre ai grandi nomi ci vuole anche il gioco, e di conseguenza l'allenatore. Altrimenti è come guidare una Ferrari su una strada sterrata: uno puro spreco di energie e di soldi.
Gangster Squad è esattamente questo: una grande squadra messa male in campo, senza un allenatore capace, che dopo un inizio promettente e qualche scena a effetto non sa più da che parte andare a parare. Ed è un vero peccato per un film che era considerato uno dei più attesi della stagione, proprio per il cast da capogiro che impiega e l'esplicito omaggio ai gangster-movie del passato, che tanta fortuna hanno portato al cinema americano.
Ambientato nella cupa Los Angeles degli anni '50, il film racconta la storia di un gruppo di poliziotti che vengono selezionati per dare la caccia al potente boss mafioso Mickey Cohen, con l'obbligo di restare in incognito e di usare ogni mezzo (anche illecito) pur di assicurarlo alla giustizia, vivo o morto. Il riferimento a Gli Intoccabili di Brian DePalma è evidente, così come il tentativo di rifarsi alle plumbee atmosfere dei romanzi di James Ellroy. Il problema è che il 38enne regista Ruben Fleischer, mal supportato anche dalla medriocre sceneggiatura di Will Beall, non ha certo il talento visivo e la 'poetica della violenza' di Michael Mann: la sua pellicola infatti gira subito a vuoto, riciclando scene e situazioni dei grandi capolavori del passato, ma senza alcuna visione d'insieme. Ne viene fuori un confusissimo calderone di luoghi comuni, che non emoziona mai e finisce per essere addirittura noioso e ripetitivo, cosa che per un film d'azione suona come una condanna a morte...
Il cast, come dicevamo, è notevole. Ma utilizzato malissimo: il luciferino Sean Penn, che interpreta Mickey Cohen, è sempre sopra le righe e sembra la caricatura di se stesso. I vari componenti della 'squadra' (Josh Brolin, Ryan Gosling, Giovanni Ribisi, Robert Patrick...) sembrano tante figurine di un album incompleto, tali da non smuovere alcun interesse verso lo spettatore, annichilito da uno script banale e dove tutto è già visto, dall'inizio alla fine. La bella Emma Stone, stereotipatissima 'pupa del gangster', fa quasi ridere per la sua inadeguatezza al ruolo, vestita come Jessica Rabbit e con quegli occhioni enormi che non sanno mai dove guardare. Anche la fotografia di un maestro del genere come Dion Beebe, che ci aveva entusiasmato in Collateral di Michael Mann, qui è francamente 'esagerata' e fuori contesto: tutto il film è pervaso da una luce insopportabilmente nitida e patinata, con colori sgargianti e troppo accesi, che lo fanno assomigliare più a un fumetto che a un noir.
Insomma, una grande occasione perduta. Un film assolutamente anonimo, adatto per una tranquilla visione casalinga e per un pubblico senza troppe pretese. Non sarà brutto, ma è fondamentalmente inutile.
Se avete voglia di emozioni vere, meglio rivedersi Gli Intoccabili. L'originale, naturalmente.
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