L’mmagine del rosmarino
si lega a quella delle terre di mare dove cresce rigoglioso allo stato spontaneo, ne profuma l’aria e insaporisce le preparazioni culinarie della gente di quei luoghi. La stessa origine del nome, che probabilmente deriva dal latino rus maris, rugiada di mare o rosa maris, rosa del mare, ne evoca la provenienza.
Una delle aromatiche più buone e conosciute, è anche la base della ricetta dal sapore country che ha preparato Paola Arianna Appetecchi di ARY’S HOUSE ATELIER per il nostro appuntamento mensile. Vi invito a visitare il blog per scoprire le sue ricette d’amore!
Tra i rosmarini sono presenti diversi ibridi e varietà e si differenziano per colore di fioritura, forma fogliare, portamento e sapore, in giardino uniscono l’utilità culinaria a quella ornamentale dell’arbusto ma sono adatti ai climi mediterranei o se altrimenti ricercano posizioni molto assolate vicine a muri che li possano proteggere dai freddi venti invernali. Esistono tuttavia rosmarini adatti a sopportare anche il freddo fino a -15 °C. come Rosmarinus ’majorca pink’. Un esemplare di questa specie dimora felice da qualche anno nel mio bosco-giardino, scelto per la sua resistenza ma soprattutto per il bel colore rosa della sua fioritura che in primavera lo ricopre in abbondanza.
E’ fortemente aromatico, in cucina conferisce un aroma troppo deciso è quindi più utile il suo valore estetico in quanto si mescola alla Nepeta mussinii, alla Potentilla fruticosa ‘Abbotswood’ dal fiore bianco e a inizio primavera i suoi fiori sono accompagnati da quelli di Allium ‘purple sensation’ , dai Tulipani ‘queen of night’ e da Aquilegia vulgaris.
In questi giorni ho spuntato qualche ramo prima di ripararlo per l’inverno, ho pacciamato quindi con spesso strato di foglie la sua base e preparato una sorta di capannina con il cannicciato.
Con il materiale vegetale prelevato ho preparato alcune coroncine ornamentali.
Brevi cenni colturali
Piante facili da coltivare, i rosmarini richiedono posizioni assolate o di mezz’ombra e prosperano in terreni ben drenati, poveri, sassosi e calcarei, non tollerano i ristagni idrici. Al momento dell’impianto, predisporre sul fondo dello scavo sassi e ghiaia
Come quasi tutte le piante vanno bagnati con regolarità l’anno dell’impianto. In seguito saranno autosufficiente e le loro radici ricercheranno in profondità l’umidità necessaria.
Occorre potare le punte erbacee del pianta di 3-4 centimetri a inizio primavera per avere un arbusto sano e ben compatto che non spogli alla base evitando drastiche potature che intaccano la parte legnosa dalla quale difficilmente la pianta vegeta.
In estate prelevate dai rami non fioriti, porzioni erbacee di circa 10 centimetri. Eliminate le foglie basali e inseritele in un vaso con un miscuglio di torba e sabbia. Le talee vanno messe all’ombra e mantenute umide per una ventina di giorni, quando si esegue il primo rinvaso. Per mantenere la necessaria umidità si può realizzare una sorta di piccola serra con un grosso barattolo in vetro rovesciato o una bottiglia in plastica.
VIVAIO ANGELO PAOLO RATTO
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Vi segnalo l’appuntamento settimanale che partirà martedì 3 dicembre e ci accompagnerà nell’attesa dell’evento più coinvolgente dell’anno, assieme a l’Orto di Michelle e Giato Salò, vi aspettiamo per:
Natale al VERDE!
In linea con il periodo che stiamo vivendo, la creatività sarà di scena con le inedite e originali proposte di tanti blogger per un progetto davvero al passo con i tempi!