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Garden Village: la TV è Arrivata Fino a Lassù

Creato il 20 aprile 2015 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Garden Village: la TV è Arrivata Fino a Lassù

La vita oltre la morte: inferno, paradiso e purgatorio, tre mondi diversi per espiazioni diverse che la letteratura ci ha servito in varie salse sul filone di quel grande chef che fu Dante. Le letture e le riletture sull'aldilà, fatte però aldiqua, hanno spinto lo scrittore Pasquale Capraro - prolifico artista e scrittore salentino - a cimentarsi in un approccio fantastico-umoristico dell'argomento in Garden Village (Edizioni Cinquemarzo), un'opera di poco più di cento pagine dove il pepe ad un genere un po' abusato viene dato dall'ambientazione simil-televisiva che fa da sfondo alla vicenda.

Sergio, il protagonista, si ritrova improvvisamente in una sorta di limbo celeste nel quale incontrerà una serie di personaggi bizzarri e dagli atteggiamenti facilmente riconducibili al mondo della scatola magica che - ahimè - ancora osanniamo a dismisura. La permanenza è però breve, il passaggio forzato serve principalmente a far prendere consapevolezza a Sergio degli errori commessi sulla terra ai danni della sua amata, la rinascita interiore è però guidata da individui che sembrano usciti da programmi televisivi di dubbio gusto: Fiammetta è social-dipendente, Beatrice è nello spettacolo con il nome di Bealen, Battista è un parrucchiere cool, Maddalena vende scarpe, Renzo e Lucia sono dei wedding planner e Adamo fa l'agricoltore con Eva producendo "frutti stupefacenti". Ribaltando gli schemi classici, Capraro ha voluto, attraverso i suoi dialoghi divertenti ma arguti allo stesso tempo, toccare delle tematiche esistenziali e fondamentali: la vita e la morte, la felicità, la spiritualità e il rispetto.

Nella prefazione si spiega che il titolo iniziale doveva essere "Eden", ma sarebbe risultato troppo serio; Garden Village invece rispecchia alla perfezione l'intento dell'autore di voler ricreare l'idea di un villaggio vacanze con comfort per tutti i gusti. Ovviamente, il libro va letto in chiave ironica, il passaggio forzato dalle zone celesti deve essere visto come una seconda chance per quando si ritorna sulla terra, un messaggio positivo per non sprecare le opportunità che ci vengono offerte. La metafora televisiva vuole essere invece una critica al sistema mediatico e a quello pubblicitario che sempre più spesso ci costringono a pensare e vivere sotto schemi e punti di vista forzati dall'esterno. Un libriccino molto teatrale che non può fare a meno di strapparci un sorriso facendoci riflettere.

Garden Village: la TV è Arrivata Fino a Lassù

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