Warren Gatland da oggi è ufficialmente il nuovo head coach dei British & Irish Lions che nel 2013 saranno in Australia: si è trattato giusto di una prassi, dal momento che ormai il neozelandese era da tempo il nome per quella panchina, con tanto di endorsement da parte di addetti ai lavori e di sir Ian McGeechan, il suo predecessore (nonché capo) con la spedizione sudafricana di tre anni fa. Gatland (nella foto con il tour manager Andy Irvine) per novembre ha intenzione di presentare il suo staff, nel quale potrebbe esserci spazio per Rob Howley, la spalla destra con il Galles che ha guidato de facto nella serie contro i Wallabies lo scorso giugno, a causa anche dei problemi al tallone d'Achille del manager neozelandese. Un passaggio di consegne destinato a durare nei prossimi mesi.
C'è una macchina da mettere in moto o meglio da assemblare e Gatland ha deciso che non c'è tempo da perdere e affronta il tema della selezione dei giocatori che faranno parte del gruppo. E si rivolge ai gallesi, in un certo senso. Perché ha messo in chiaro le cose: per chi è impegnato con il Top 14, il massimo campionato francese, si presenta il rischio di rimanere tagliati fuori per i molti impegni che il torneo richiede. In Francia la colonia britannica si rafforza di anno in anno e la componente gallese ha un certo peso: il pilone Gethin Jenkins ha raggiunto al Tolone sia Jonny Wilkinson che Simon Shaw per esempio, mentre James Hook è al Perpignan, così come Mike Phillips al Bayonne. O ancora: Lee Bryne al Clermont. Gatland ha in programma di scendere in Francia per incontrarsi sia con Hook che con Phillips.
Intanto cita Nathan Hines, la seconda linea scozzese di origine aussie, che nel 2009 lasciò la squadra catalana prima della finale di campionato proprio per poter essere a disposizione totale dei Lions, "per lui significava molto come giocatore". "Domani sarò in Francia per seguire sia il Perpignan che il Bayonne e per incontrarmi sia con i giocatori che con gli allenatori", ha dichiarato Gatland. Argomento di discussione l'eventuale rilascio anticipato di quei giocatori che rientrerebbero nel gruppo dei Lions. Ma prima di chiudere Gatland ha precisato che "in definitiva dipende tutto dagli stessi giocatori".
Le lancette dell'orologio hanno cominciato a girare.