Magazine Diario personale

Gattaccio dove sei?

Da Annamariacataratta @AMcataratta
Gattaccio dove sei?
Gattaccio dove sei?
Alla fine sei riuscito a fuggire, ma adesso noi siamo davvero in pena. Fuori fa freddo e noi senza di te non sappiamo come giustificare tutti i rumori notturni nel corridoio.
Che ne sai tu di questi vicoli così ambigui?
Ti sei mai chiesto perché in una città sommersa dalla monnezza, non ci sia nemmeno un gatto?Per i teppisti minorenni che giocano sotto casa sei un animale esotico quanto un rinoceronte.
Ti sei mai chiesto perché tutti conoscessero i tuoi spostamenti e me li venissero a riferire ogni volta che partivi per nuove scorribande?
Pochi giorni fa, la tizia di Sant’Egidio che ha lo studio nella chiesa sconsacrata, mi aveva avvertito: -Guardi il suo gattaccio malefico, nottetempo, viene a cagare sulla mia scrivania!
Il mese scorso hai terrorizzato Ciro, il duenne obeso che si affaccia alla finestra e mi chiede “Aro’ stann’e ccriatur’” riferito alle mie pargole. Era così spaventato che la madre per calmarlo ha dovuto  dargli due ceffoni (come da metodo Montessori). E poi voleva darli anche a Fabio.
Hai rubato la braciola al sugo della vicina, che imprecò molto perché qui il ragù della domenica è sacro.
Hai fatto cadere per terra la signorina Clara, che in 86 anni non aveva permesso a nessuno di strofinarsi sulle sue gambe.
Ho provato a chiuderti in casa, ma eri infelice. Ti ho permesso di uscire e hai combinato un sacco di guai.
Alla fine sei fuggito e non sei più tornato.
Matilde parla ancora a telefono con te, mi dice che sei morto, ma che domani torni.
Io nel dubbio ti aspetto. E continuo ad aspettare anche Cataratta, Petra e Felafel.
Gattaccio dove sei?

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