PC
Genere: Gioco di Ruolo
Sviluppatore: Arrowhead Game Studios
Produttore: Warner Bros Games
Distributore: Warner Bros. Interactive Entertainment
Lingua: Inglese (sub ITA)
Giocatori: 4
Data di uscita: 23/09/2014
Correva l’anno 1985 e Atari, sull’onda dell’entusiasmo data dai videogiochi in stile D&D, sviluppò Gauntlet. Si trattava di un feroce action ambientato interamente in un dungeon popolato da orde casuali di mostri, tendenzialmente privo di scopo se non quello di ultimare più livelli possibili. I remake proposti sono numerosi, ma quello che sta per arrivare in esclusiva PC su Steam si profila come interessante…
Avvertiamo subito i lettori che finalmente siamo di fronte ad un remake nel vero senso della parola. Certo, riproporre solo in HD (moda questa tanto becera quanto seguita negli ultimi tempi dalle software house) famosi titoli del passato poteva essere scomodo in questo caso, essendo il vecchio Gauntlet un pezzo di storia dal contenuto grafico troppo povero e dal gameplay troppo minimalista (per quanto concerne le possibilità odierne ovviamente, se giocato su cabinato ha ancora lo stesso magico appeal di quasi 30 anni fa). Arrowed Studios, gli sviluppatori di Magicka, ha quindi deciso di modernizzare l’originale approccio di gioco, inserendo dinamiche al passo con i tempi.
A livello di trama c’è molto poco da dire, i nostri quattro protagonisti, corrispondenti ai potenziali giocatori, si ritrovano dentro le tenebrose aule delle segrete di un non specificato essere magico. Questi chiederà loro il favore di recuperare un arcano artefatto, sebbene la prova si riveli poi non solo diabolicamente ardua, ma anche sadicamente apprezzata dallo strano datore di lavoro. Pur se manchevole di altri spunti narrativi o di grandi introspezioni psicologiche, Gauntlet offre un piccolo parco eroi ben caratterizzato. Ogni personaggio avrà un suo approccio alla battaglia, che si manifesta in particolari tracce vocali, atte anche a spezzare i silenzi che potrebbero formarsi in un gioco incentrato principalmente sul combattimento nel dungeon. I PG sono un mago, un arciere, una valchiria ed un guerriero. Ognuno di loro presenta delle caratteristiche peculiari, le quali si manifestano nel gameplay in maniera piuttosto eterogenea. Il guerriero ha a disposizione un attacco molto potente ed uno più leggero, nonché una resistenza fisica altissima; il mago presenta tre elementi magici combinabili tra loro in un massimo di due, sebbene sensibili all’ordine di evocazione (Magicka docet); la valchiria potrà difendersi con un possente scudo e l’arciere (elfo, ovviamente) userà velocissimi attacchi a distanza. Ogni combattente insomma si ritroverà ad usare un discreto numero di abilità, cambiando radicalmente l’approccio di gioco a seconda delle modalità. Se in un primo momento gli attacchi a distanza dei due ranged sembreranno decisamente superiori, ci accorgeremo presto di come la mole dei nemici e la bassa resistenza fisica di mago ed elfo rendano anche le controparti da mischia equilibrate e ben congegnate. Tutto ciò vale per quanto concerne il single-player, mentre nel multiplayer le cose cambiano, creando un team che dovrà per forza di cose gestirsi tatticamente, nel tentativo di massimizzare le peculiarità di ognuno. Il gioco si sviluppa comunque tantissimo sul multiplayer, che è permesso sia online che in LAN, in un numero massimo di quattro persone. Gauntlet punta tantissimo al party ed al gioco di squadra, manchevole com’è di una trama precisa e di un sistema gameplay più profondo. Unico vezzo leggermente GDR di tutto il titolo sta infatti nei soldi che accumuleremo girovagando per i dungeon (soldi spendibili in un set di armature migliori e qualche amuleto particolare) e negli achievement in-game: questi ultimi determinano le competenze di ogni avventuriero. Ad esempio rompere tot casse aumenterà le percentuali di drop dell’oro, e così via. Una gestione delle abilità quanto mai spartana, ma giusta nell’ottica di un software che rimane puramente action. Elemento forse di debolezza sono le mappe di gioco: non siamo di fronte ad un roguelike, per cui una volta conosciuto il livello ricominciare vorrà dire eseguire le stesse identiche mosse e gli stessi percorsi. Una scelta fortunatamente basata sul grande numero di livelli disponibili (via via più difficili), ma indubbiamente zoppicante vista l’assenza di un comparto narrativo in grado di limitare la frustrazione dovuta all’agire su binari prestabiliti.
Tecnicamente il videogioco si lascia guardare molto volentieri, regalando al giocatore delle ambientazioni gradevolmente disegnate e plausibili con l’atmosfera classica del dungeon irto di pericoli e di trappole. Le tipologie di nemici risultano un poco monotone, ma di sicuro non ci saranno mai mappe “vuote”, lasciando poco tempo per pensare al giocatore. Gli effetti particellari delle magie del mago, le animazioni di gioco, i colori e la gestione di luci ed ombre è comunque soddisfacente. Anche la mappatura dei tasti, che si voglia usare il pad o la tastiera con il mouse, risulta di facile utilizzo. Forse le musiche rimangono ancora piuttosto piatte, e dobbiamo ricordare di non aver potuto giocare appieno il gioco nella sua interezza di mappe, né nella sua componente principale, ovvero il multiplayer online.
Gauntlet si riserva di piacere ad un pubblico votato soprattutto al party game. Francamente l'approccio punta tutto al multiplayer, introducendo un gameplay neanche troppo minimalista, ma comunque lontano dalla profondità di molti hack 'n' slash adatti a partite single-player. La mancanza di trama, di loot, nonché di pattern variabili delle mappe potrebbe essere vista come monotona, ma il remake è fedele allo spirito dell'originale e, se non si può parlare di capolavoro, si può comunque stare sicuri sulla qualità del prodotto. Consigliamo comunque di aspettare l'uscita della nostra recensione per poter conoscere appieno le potenzialità dell'online.