Traduzione, sintesi e commento di Corrado Fontaneto
Siamo di fronte al massacro perpetrato – ed in continuo aumento – dalle truppe israeliane nel territorio di Gaza. Gli antefatti sono noti: tre ragazzi israeliani sono stati uccisi da individui non identificati. La reazione è stata ferocissima. Prima un ragazzo palestinese letteralmente linciato vivo, poi un crescendo di attacchi aerei condotti sulla popolazione civile inerme equiparata (includendovi donne, anziani, disabili e bambini) a militanti terroristi a tempo pieno. Nel momento in cui scriviamo queste righe, Israele sta valutando la possibilità di un’invasione per via di terra che implicherebbe la presenza, nel territorio di Gaza, di carri armati e ruspe per uccidere persone e distruggere quelle poche cose che ancora segnalino la presenza di un insediamento umano.
Ancora una volta il direttore di “Stratfor”, George Friedman, nel suo editoriale rappresenta la realtà in un modo pittoresco, ammesso sia possibile impiegare un simile aggettivo in una tragedia come questa.
Il lettore, di primo istinto, seguendo il racconto ha l’impressione che Israele sia di fronte ad una potenza militare uguale alla sua, in possesso di armi che possono colpire indistintamente il territorio israeliano nel triangolo Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa: per fortuna quindi che di fronte a questa pioggia di fuoco con cui – notare – Hamas attacca Israele (sic!) esiste la struttura di Iron Dome che blocca – fin che riesce, sottolinea il nostro (!) – questi attacchi violenti.
Subito dopo il nostro editorialista ammette – forse perché troppo anche per lui – che in realtà esiste una disparità di armamenti, nel senso che Hamas dispone di razzi mentre Israele di missili: in sostanza, è come se qualcuno combattesse le zanzare usando il bazooka. Dato l’evidente effetto comico prodotto, allora il nostro editorialista ripiega su (o aggiunge?) un’ulteriore ragione – forse ancora più surreale- per cui Israele debba ricorrere a questi sistemi: il suo servizio segreto – parliamo del Mossad, ovvero l’intelligence che fino a poco tempo fa si vantava di poter controllare in tempo reale tutti gli spostamenti dei capi e dei militanti di Hamas in tempo reale – non sarebbe stato in grado di fornire ai comandi militari informazioni complete circa il reticolo di tunnel in cui Hamas nasconde le armi con cui terrorizzare la popolazione israeliana e quindi un intervento di terra potrebbe risultare necessario per ovviare a queste carenze informative…!!! Infine, in un lampo di lucidità l’articolo si chiude ricordando che tutta l’attenzione del mondo è puntata su Israele e sulle sue successive mosse e che un attacco via terra avrebbe conseguenze imprevedibili.
Sulla falsariga di tali scempiaggini, vengono poi modellati servizi televisivi in cu stralunati giornalisti parlano dei razzi di Hamas all’interno di piccoli market israeliani dove le persone- in evidente stato di panico- raccolgono con calma le merce comprata o entrano con andatura rilassata nel locale per trascorrere questa – per loro – ennesima perdita di tempo che le distoglie dalle loro attività. Siamo alla manipolazione più sfacciata, conclamata ed evidente eppure nessuno che chieda lumi, ragguagli (men che meno al nostro governo): è un dato di fatto indiscutibile, non c’è nulla da obiettare ..così è se vi pare e se non vi pare è così lo stesso.