#gazeborosarno

Ieri, in prima serata su Rai 3, a Che tempo che fa è andata in onda l'intervista (registrata) di Fabio Fazio a Madonna.
Penso che in molti lo sappiate già, visto lo spaventoso eco mediatico che la cosa si è portata dietro. Eco legittimo eh, intendiamoci.
Magari però non sapete che, qualche ora dopo (più o meno a mezzanotte inoltrata) è andato in onda il solito caro Gazebo.
Con questo servizio. 
Reportage simili non sono una novità in un programma principalmente noto per amorevole caciara, social top ten e allegra irriverenza: il suo pubblico più affezionato questo lo sa, e del resto non manca di manifestare ogni volta la sua approvazione portandolo in cima alle tendenze italiane su twitter
Se scrivo questo post tuttavia è perché so come funziona la memoria su internet, recentemente ne ho pure mezzoparlato un pochetto.
So che tra qualche ora al massimo, di Rosarno ci si sarà già dimenticati
Tra qualche giorno me ne dimenticherò anche io, ricordandone solo lo spettro al prossimo pugno dello stomaco che Gazebo (o altre inchieste simili) mi rifileranno
E questo, principalmente, perché non se ne parla. 

Talk

Non si parla mai di Rosarno, di nessuna delle tante Rosarno d'Italia.
Ci consumiamo occhi e orecchie tra Ballarò, Di Martedì, Piazza Pulita, Servizio Pubblico, L'Aria che tira, Coffee Break e chi più ne ha più ne metta ascoltando dibattiti sulla legge elettorale, sul senato, possibile alleanze, sondaggi e una generica "immigrazione" che viene percepita come qualcosa di oscuro, etereo ed indefinito
Ci sono tante cose di cui parlare, certamente.
Tanti argomenti (più o meno frivoli) che meritano attenzione.
Ma ci sono storie, tra le più importanti, che nessuno (o quasi) sembra voler raccontare.
Forse perché è lo spettatore che per primo non vuole sentirle.
E nessuno fa niente per non assecondarlo.