- Per le gelatine di rapa rossa
- 1 rapa rossa circa 150 g
- 3 gambi di sedano
- semi di senape q.b.
- 1/2 cucchiaino di agar agar in polvere
- cocco grattato q.b.
- Per le gelatine di arancia
- 100 cc di succo di arancia + la polpa
- 67 g di zucchero semolato
- 1/2 cucchiaino di agar agar
…E quando poi Enrica ed Elisa ti prendono per mano invitandoti a fare un lunghissimo passo indietro e tornare nel mondo trasgressivo, divertente, ma allo stesso tempo generoso ed altruista di PippilottaPesanella Tapparella SucciamentaCalzelunghe o Pippi, non ti tiri indietro perché di quel libro non ti ricordi assolutamente nulla se non la faccetta irriverente, lentigginosa della protagonista.
L’invito è a riassaporare il calore della cucina casalinga, del calore e della convivialità, del gusto di cucinare per gli altri così tipico ed unico di Pippi, ma legato ai nostri ricordi d’infanzia.
Vi sembrerà strano, ma quello che mi è rimasto più impresso e che ho fatto più mio nel rileggere il libro è stata l’idea delle gelatine di lampone;
Poi si guardò intorno e gridò :
— Se c’è qui qualche bambino che non succhia caramelle, è pregato di farsi avanti.
Nessuno si mosse.
— Straordinario! — esclamò Pippi. — Beh, c’è almeno qualche bambino che le succhia?
Allora se ne fecero avanti ventitré, compresi Tommy ed Annika, naturalmente.
— Tommy apri i pacchi! — disse Pippi.
Tommy ubbidì. E qui iniziò un tale furore di mangiar di caramelle, che mai se n’era visto l’uguale nella cittadina. Tutti i bambini se ne riempirono la bocca di rosse con lo squisito ripieno, di verdi acidule, di barchette di liquirizia, di gelatine di lampone, di non importa che cosa.
Pippi, vogliamo entrare in questo negozio? — disse Tommy con entusiasmo, tirandola per il vestito.
— Sì, ci entreremo! — esclamò Pippi enfaticamente. — Ci entreremo e ci rimarremo!
E così fecero.
— Per favore, vorrei diciotto chili di caramelle — disse Pippi, esibendo una moneta d’oro. La commessa spalancò la bocca: non era abituata a veder comperare tante caramelle in una volta sola.
— Vuoi dire che desideri diciotto caramelle? — chiese.
Mi sembra sia il caso di comperarne ancora diciotto chili; — disse — altrimenti non ne rimangono per domani.
E infatti ne comperò altri diciotto chili, ma nemmeno così ne rimase un gran che per il giorno dopo
Non ho voluto “impressionare” la lettura con quello che oggi sono io, donna adulta, piena di quei sentori e sensazioni che la cucina ed il cucinare da e mi sono lasciata trasportare dal ricordo di quello che rendeva felice e spensierata me bambina.
In verità ragionandoci mi sarebbe piaciuto un qualcosa a base di aringa, ma alla fine sempre il primo istinto è rimasto più forte.
Io e 3 amiche bambine al parco di un piccolo paese dove trascorrevamo l’estate, davanti ad un piccolo palco da cui arrivava la musica di un gruppo di cui neanche ricordo il nome, in occasione di una di quelle feste paesane in cui ci divertivamo tanto.
Più che ascoltare la musica abbiamo passato il tempo ad infilare la mano in un sacchetto di carta che ognuna di noi teneva in grembo, pescare una gelatina e divertirci a vedere se la pescavamo dello stesso colore. E naturalmente mangiandole tutte.
Ecco….beata innocenza che non aveva nient’ altro a cui pensare. Di quelle gelatine ci andavo matta e quelle gelatine credo di non averle mai più mangiate. Ecco, la voglia non solo di riassaporarne il gusto ma soprattutto di provare a farle io.
Però….quello di cui avrei proprio bisogno sarebbe di una piccola carriola per trasportare tutto.
la commessa dichiarò che senza dubbio sarebbe stato possibile comprare una piccola carriola nel negozio di giocattoli a fianco
Sabato pomeriggio sono andata in giro per negozi, da quelli del legno, ai cinesi che hanno tutto, ai negozi di giocattoli per trovare una carriola in formato ridotto che trasportasse tutte le mie gelatine, ma….ho trovato solo il carrello del supermercato in miniatura. Un tocco moderno, attuale che ha fatto immediatamente virare anche la scelta del secondo gusto delle mie gelatine. Quelle all’arancio le avevo già fatte.
Rosse si, ma non di lampone….gelatine di rapa rossa, sedano e senape.
La Ricetta : Rapa rossa, sedano e senape
Lavate e mondate i gambi di sedano, riduceteli a pezzetti nel frullatore.
Tagliate la rapa rossa a quadrotti ed unitela al sedano; aggiungete qualche seme di senape.
Frullate il tutto sino ad ottenere una crema liscia.
Trasferite la crema di rapa rossa in un tegamino, salatela con un pizzico di sale, portatela ad ebollizione – aggiungete due dita di acqua se vi sembra troppo compatta- e versate mezzo cucchiaino di agar agar in polvere.
Fate bollire un paio di minuti mescolando spesso.
L’agar agar, a differenza della colla di pesce si scioglie a caldo e ha un potere gelificante piuttosto forte: 2 cucchiaini per gelificare 500 cc di liquido.
Trasferite il composto negli stampini per cioccolatini , in mancanza di questi, va benissimo anche la vaschetta per fare il ghiaccio.
Mettete in frigorifero sino a quando non si saranno rassodate completamente. A me ci sono volute circa 4 ore.
Verificate che siano belle sode prima di estrarle delicatamente dagli stampini ….si rompono altrimenti.
Mangiate le gelatine di rape rosse così tali e quelli o, se vi piacciono gli accostamenti azzardati, spolverizzatele con del cocco grattato.
Per le Gelatine di arancio:
Ho spremuto un arancio e raccolto sia succo che la polpa in un tegamino.
Unite 65 g di zucchero (ho ricavato esattamente 100 cc di succo di arancio) e, portando su fuoco moderato, mescolando spesso fate sciogliere completamente lo zucchero.
Quando lo sciroppo raggiunge l’ebollizione, unite mezzo cucchiaino di agar agar in polvere e, mescolando spesso, tenetelo sul fuoco per un paio di minuti.
Trasferite di nuovo il succo negli stampini e tenete in frigorifero sino a quando non si saranno completamente solidificati.
Partecipo al Contest al contest di Coccola Time ed Il Fior di Cappero
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