Oggi voglio raccontare una storia che mi ha fatto conoscere Pamela Priori, la mia amica dell’Ambasciata di Israele in Italia. La racconto perché dopo il mio viaggio di dicembre in quella terra sorprendente sono molto attenta a tutto ciò che accade lì, ma anche perché parla di uno dei miei cibi preferiti: il gelato.
Bene, come scrive Sarah Carnvek in un recente articolo, nella Galilea occidentale ha aperto un luogo eccezionale: una gelateria arabo-ebraica. Il luogo si trova nel villaggio di Ma’alot-Tarshiha (peraltro gemellato con Asti) unione della città arabo-israeliana di Tarshiḥa e della città ebraica di Ma’alot conosciute al turismo prevalentemente per i bei panorami e per essere un luogo di coesistenza pacifica. Lo dimostra la gelateria Bouza (gelato in arabo) che realizza un prodotto in stile rigorosamente italiano e che nel giro di pochi mesi è diventata una vera e propria meta di “pellegrinaggio” per i residenti della zona, ebrei, cristiani o mussulmani che siano.
La filosofia è semplice: realizzare un gelato simile a quello italiano ma influenzato da tutta la regione della Galilea. Ecco perché si usano prodotti come noci, nocciole, pinoli, pistacchi e si provano miscele medio orientali come melograno e citronella o cioccolato e menta. “Stiamo anche tentando di realizzare un gelato al gusto di kanafeh (dolce a base di formaggio), ma non abbiamo ancora trovato la ricetta giusta” spiega Adam Ziv coproprietario del locale insieme a Alaa Sawitat. Ed è proprio Ziv ad essere l’artefice di questo “gelato di pace” avendo imparato alcuni segreti dell’arte gelatiera durante i suoi viaggi in Italia, Capo Verde, Isole Canarie e Regno Unito lavorando anche sul campo in un piccolo locale di Pisa e in Toscana.
E qui, dove l’incontro tra un proprietario ebreo e uno mussulmano, ha permesso la realizzazione di un sogno, il motto è “semplicemente gelato” e pare che gli abitanti della zona lo abbiano perfettamente capito, visto il successo che il locale ha riscosso in pochi mesi diventando una delle “attrazioni” della regione ormai sulla bocca di tutti. Complice il fatto che Bouza, tutti i pomeriggi, vende i gelati a un prezzo ridotto a tutti gli studenti in uniforme scolastica e che in Israele il gelato si mangia tutto l’anno: l’israeliano medio ne consuma circa 10 litri all’anno, rispetto ai 6,2 litri pro capite degli italiani.
Foto tratta dal sito http://israel21c.org