Per il ministro Gelmini, il ddl di riforma dell’università “infligge un colpo mortale ai vari casi di parentopoli, alle baronie e alle raccomandazioni, e peraltro introduce maggiore trasparenza nei concorsi e un utilizzo più efficiente e più accorto delle risorse”.
Quanto alle proteste degli studenti, il ministro ha detto di non capire “la paura degli studenti per un provvedimento che invece fa il loro interesse e che vuole offrire loro un’università più moderna, più competitiva e allineata con le regole dell’Europa”.
Gelmini si è quindi augurata che il Senato calendarizzi quanto prima approvazione del ddl, perché diversamente “rimarranno bloccati concorsi” e “non sarà possibile riconoscere il merito con un grave danno per l’università”.
Insomma questi studenti, secondo il ministro, non capiscono davvero nulla. Eppure, chissà perché continueranno a protestare senza sosta contro chi vuole tagliarli fuori da un futuro che riusciranno a costruire solo grazie alle proprie forze. Sarà per questo che qualcuno sta facendo il possibile per privarli dei mezzi necessari?