L’ondata di gelo che ha investito l’Italia e l’Europa, sta già facendo sentire i suoi effetti sulle fonti energetiche e di approvvigionamento. I disservizi più frequenti sono quelli idrici; in molte località si registrano rotture di condutture, congelamento di contatori idrici e di cisterne di approvvigionamento.
I comuni hanno aumentato le scorte di sale per fronteggiare il ghiaccio sul manto stadale; squadre di operai comunali e dell’acquedotto sono impegnati ventiquattrore su ventiquattro alla riparazione delle condotte idriche, sia principali che condominiali, dovute alla rotture di quest’ultime a causa del ghiaccio, oltrechè all’eliminazione del ghiaccio nei serbatoi di accumulo.
Ora, però, si presenta un altro problema legato al consumo di gas metano. Infatti la quantità di gas russo importato è diminuita per via dei disagi dovuti al freddo, venutisi a creare nella stessa Russia; comincia così a profilarsi l’ombra del razionamento del gas per il riscaldamento e per l’industria. E’ buona norma dotare gli impianti di riscaldamento di un programmatore di accensione delle caldaie, onde evitare sia il consumo eccessivo, sia il caro bolletta.
Anche a livello di energia elettrica, la compagnia che ne gestisce l’erogazione ha avviato alcune centrali ad olio combustibile e carbone per evitare disservizi elettrici legati sempre all’aumento della richiesta di energia. In ultimo non si può non parlare dei disservizi elettrici dovuti ai rami carichi di neve che si vanno ad appoggiare o si abbattono sulle linee di distribuzione elettrica, lasciando alcuni comuni e zone rurali al buio e al freddo.
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