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Gemelline unite dal torace: rischioso l'intervento di separazione

Creato il 20 luglio 2011 da Ovverosia
20 luglio 2011

Gemelline unite dal torace: rischioso l'intervento di separazione


Il personale medico del Policlinico S.Orsola Malpighi (Bologna) ha scelto di posticipare l'intervento necessario a separare due gemelline siamesi, unite attraverso il torace con un solo cuore ed un solo fegato, in modo da aumentare le possibilità di sopravvivenza di una delle due.Nate il 28 giugno 2011, prematuramente, le due bimbe pesavano complessivamente 2 kg e mezzo ed ora sono arrivate a pesare 3 kg e 450 grammi.Il direttore della chirurgia pediatrica del S.Orsola, Mario Lima, ha precisato che la situazione è estremamente difficile e delicata:«Il primo problema che abbiamo dovuto affrontare insieme agli altri colleghi è stato relativo ad un fatto squisitamente di coscienza. Avere il rischio che una delle due sorelline debba essere sacrificata per far vivere l’altra è qualcosa che ha tolto il sonno a tutti noi - e, continua - la situazione è assolutamente stabile e sotto controllo. Mi auguro che rimanga così». Per quanto riguarda i genitori delle piccole, consapevoli delle possibilità limitate che si salvi una sola delle bambine, è sempre il prof. Lima che ne parla in questi termini: «Sono fortemente colpito dalla grande lezione di dignità e serenità che ci hanno dato i genitori delle due sorelline. La scelta di proseguire la gravidanza è stata una scelta consapevole e coraggiosa».Le due gemelline, inoltre, hanno anche la prima parte dell’intestino fusa insieme ed è stato necessario un intervento di tipo palliativo per permettere loro di crescere ancora. Un altro intervento palliativo sarà necessario per stabilizzare il cuore e avere più tempo a disposizione per decidere sul da farsi e capire quale delle due gemelline salvare, donandole l'unico cuore.Sulla vicenda si è espresso anche il comitato di bioetica dell’Università di Bologna che ha individuato due possibili soluzioni: proseguire il trattamento medico senza intervenire chirurgicamente, nel caso in cui non ci sia un'immediato pericolo di vita; procedere con la separazione chirurgica, in caso contrario.Il direttore del Centro internazionale difetti congeniti e prematurità, centro collaborativo Oms, il prof. Pierpaolo Mastroiacovo afferma: «Stiamo facendo proprio in questi giorni uno studio internazionale sulle malformazioni molto rare, tra cui i siamesi. Da cui si evince un’incidenza di un caso ogni 68.000, senza alcuna variailità nei 27 paesi, tra cui l'Italia, che sono stati oggetto dell’indagine. Non abbiamo alcuna spiegazione sul perchè due gemelli monozigoti anzichè dividersi come normalmente avviene rimangono uniti. Non ci sono variabili legate all’età della madre, alla provenienza geografica o agli stili di vita, e ovviamente non c'è cura [...] Direi che nel 99% dei casi i gemelli siamesi muoiono entro i primi giorni di vita. Quando si riesce a separarli e sopravvivono si finisce sui giornali [...] In un caso su 300 si verifica una gemellarità monozigote cioè un ovocita che entro la prima settimana di gestazione si divide, diventando due organismi identici ma autonomi. Quando questo non succede, i gemelli rimangono attaccati per la testa, o per il torace, per le gambe, i piedi... Le variabili sono infinite, ed è estremamente raro trovare due siamesi con le stesse caratteristiche. Se poi, come nel caso di Bologna, ci sono organi in comune, vuol dire che la divisione si è arrestata precocemente, ma è comunque questione di ore - e aggiunge che la nascita di due gemelli siamesi nei paesi occidentali è rara, dal momento che - il fenomeno è facilmente visibile con una normale ecografia, e di norma si sceglie di abortire».

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