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Gemini: Heroes Reborn - Recensione

Creato il 17 febbraio 2016 da Lightman

Tratto dalla serie TV Heroes Reborn, Gemini ci vedrà vestire i panni di Cassandra, una giovane "evo", nel tentativo di fuggire da un laboratorio segreto sfruttando i suoi straordinari poteri paranormali.

Versione analizzata: PC

Gemini: Heroes Reborn - Recensione
Gemini: Heroes Reborn - Recensione

Angelo "Wildbone" De Martini è un famelico appassionato di videogiochi, dategliene uno di qualsiasi genere e ne farà un boccone in compagnia del suo fidato PC. Se potesse scapperebbe con lui in Giappone, continuando ad amare la scrittura e a videogiocare come un matto. Lo potete trovare su Facebook.

Può un tie-in essere migliore dell'opera da cui viene tratto? La risposta, per quanto facilmente sconfessabile dalla miriade di esempi scellerati presenti su piazza, è stranamente positiva. Posso affermarlo dopo aver messo le mani su Gemini: Heroes Reborn, videogioco tratto proprio dalla serie televisiva Heroes Reborn, a sua volta ispirata a quell'Heroes che nel 2006 tentò di rivoluzionare l'universo dei supereroi su piccolo schermo con un pletora di protagonisti dipinti in tutte le loro fragilità e ossessioni, come persone comuni; capaci, insomma, di porsi sullo stesso piano dello spettatore. Proprio con Heroes Reborn, lo scorso anno la NBC tentò di riportare a schermo lo spirito della serie originale (sopratutto della prima stagione, dato che già dalla seconda la presa sul pubblico calò drasticamente). Purtroppo, quello che dapprima doveva essere un reboot dal successo assicurato, si trasformò in una sottospecie di sequel con una sceneggiatura senza mordente e terrificanti effetti speciali, tanto da spingere il network statunitense a sospendere la serie al termine della prima stagione, arrivata al capolinea proprio qualche settimana fa. È anche per questo che siamo rimasti abbastanza spiazzati dall'arrivo di Gemini: Heroes Reborn su PC, Xbox One e PS4. Evidentemente i produttori erano convinti che la serie TV avrebbe ottenuto un buon riscontro mediatico, o almeno abbastanza da permettersi di arricchire il brand con qualche videogioco (si, perché oltre a Gemini esiste anche Heroes Reborn: Enigma, un puzzle game). E invece ci siamo ritrovati tra le mani un tie-in soverchiato dallo scomodo (e insolito) compito di dover risollevare il pasticcio integrale compiuto con la serie televisiva. Ce l'avranno fatta i ragazzi di Phosphor Games?

Tormenti dal passato

Quella di Gemini: Heroes Reborn è un'avventura caratterizzata da personaggi ed ambientazioni del tutto inediti e slegati da quanto "apprezzato" sul piccolo schermo. Anche per questo, per fruire il titolo, non è strettamente necessario essere a conoscenza degli eventi trattati nella serie TV; posto che naturalmente in alcuni livelli di gioco sarà possibile scovare alcuni piccoli riferimenti all'universo d'appartenenza.
In questa nuova avventura vestiremo i panni di Cassandra, una giovane donna ossessionata dal bisogno di scoprire che fine hanno fatto i suoi genitori, dei quali si sono perse le tracce dopo un terribile incidente avvenuto quando lei aveva solamente dodici anni. Il titolo si apre proprio durante il suo rischioso tentativo di infiltrarsi all'interno di un edificio abbandonato con il suo amico Alex, figlio dei proprietari del terreno su cui si erge la struttura, nel tentativo di raggiungere gli archivi abbandonati dove pare si trovino alcuni indizi sulla scomparsa dei suoi genitori. Una volta all'interno, tuttavia, i due scoprono che l'intera area è sorvegliata da guardie armate di tutto punto, intente a difendere l'ingresso ad una sottospecie di vecchio laboratorio segreto. Nemmeno il tempo di svignarsela di soppiatto, che Alex viene catturato dalle guardie e portato via, lasciando la povera Cassandra in balia di una situazione potenzialmente letale. È proprio la paura di rimetterci la vita, ma anche la volontà disperata di aiutare l'amico in difficoltà, a risvegliare in lei alcuni straordinari poteri paranormali in qualche modo legati al suo passato e a quel luogo misterioso. Cassandra si ritrova quindi d'improvviso capace di manipolare il tempo e lo spazio che la circonda, strumenti più che mai essenziali per farsi largo nella struttura e liberare il suo amico, ma anche per scavare a fondo nel suo passato tormentato. Ed è così dunque che ha inizio la piccola epopea di Gemini: Heroes Reborn: un'avventura della durata di circa quattro ore caratterizzata da numerose fughe, scontri a suon di poteri speciali e qualche breve sequenza parkour. Purtroppo, ve lo diciamo subito, nonostante la storia sia stata interamente scritta dagli stessi sceneggiatori della serie TV (che, visti i risultati televisivi, forse non è stata proprio una mossa azzeccatissima), l'avventura non riesce mai a decollare, nemmeno con i pochi - e ampiamente telefonati - colpi di scena disseminati qua e là per il plot. I motivi di questa debolezza narrativa sono principalmente da attribuire ad un cast di comprimari di scarso spessore, sia per quanto concerne gli alleati che gli antagonisti, tra cui ha difficoltà a spiccare persino la giovane Cassandra, inizialmente presentata come una donna timida e titubante, ma che poi finisce per trasformarsi repentinamente in una semi-divinità capace di scatenare il caos senza battere ciglio; insomma, siamo in presenza di una protagonista non troppo credibile, sopratutto se nella memoria brilla ancora la recente e meravigliosa performance di Max in Life is Strange, altra giovane donna costretta a confrontarsi con il "dramma" di possedere un incredibile potere. Con questo, non vogliamo dire che la trama di Gemini: Heroes Reborn, per quanto scontata e poco originale, sia completamente da cestinare. Anzi, il contesto paranormale non incontra troppe difficoltà nell'esprimere il suo fascino sempreverde, ed è altresì interessante, almeno in principio, raccogliere i vari indizi (sotto forma di collezionabili sparsi nei livelli) per riuscire a fare luce sugli eventi accaduti nel laboratorio. Ma è più che altro la banalizzazione che subiscono alcune delle tematiche portanti, come quella relativa agli esperimenti eseguiti sugli Heroes più piccoli, a rendere il tutto fin troppo superficiale e insipido, persino quando al sostrato narrativo vengono aggiunte le rivelazioni più shockanti. È stata dunque una scelta saggia non protrarre l'avventura oltre le poche ore necessarie per completarla, permettendo così al gameplay - comunque non esente da difetti - di esprimersi ugualmente nella sua interezza, ma senza fiaccarne i ritmi con una narrazione poco convincente.

Gemini: Heroes Reborn - Recensione

Oltre lo squarcio

Poteri in Unreal Engine 4

Gemini: Heroes Reborn è un altro dei numerosi titoli a sfruttare l'Unreal Engine 4, motore di gioco sempre più diffuso per la sua efficacia e semplicità d'uso. Purtroppo, nonostante le ambientazioni di gioco siano comunque caratterizzate da un buon uso dell'illuminazione e del post-processing, molti degli asset risultano grezzi e poco dettagliati, come se fossero stati sfruttati direttamente quelli della libreria di base. Per quanto riguarda le esplosioni e i poteri di Cassandra, invece, il lavoro svolto sui particellari è buono ed efficace. Peccato per l'ottimizzazione non sempre brillante, con cali di framerate abbastanza fastidiosi e inconcepibili, vista la ristrettezza e linearità delle ambientazioni.

Venendo all'aspetto ludico, tra tutti quello sicuramente più riuscito, potremo definire Gemini: Heroes Reborn come un tiepido tentativo di unire i ritmi intensi della prima persona di Mirror's Edge con una risicata gamma di poteri dediti alla manipolazione, molto simili concettualmente a quelli saggiati in Singularity e Bioshock (ma anche attesi nel prossimo Quantum Break). Come già accennato, Cassandra dovrà tentare di fuggire dal laboratorio segreto in cui si è ritrovata suo malgrado intrappolata, impegnandosi al contempo a liberare il suo amico Alex dalle grinfie di chi gestisce la struttura. Per farlo dovrà naturalmente servirsi dei suoi "ritrovati" poteri paranormali, oltre che di un piccolo gadget hi-tech a cui avrà accesso fin dalle prime battute dell'avventura. Durante il prologo, infatti, la protagonista riceverà dall'amico degli occhialini speciali (vagamente simili a dei Google Glass), che, oltre ad indicargli a schermo la direzione da seguire per orientarsi nei livelli di gioco (i cosiddetti "punti rotta"), gli permetteranno di inquadrare i volti dei nemici con un reticolo, così da poterli seguire anche quando questi spariranno dietro agli elementi dello scenario durante i pattugliamenti. Ciò permetterà alla giovane protagonista di anticipare i loro spostamenti e muoversi di soppiatto lungo i percorsi più sicuri. Purtroppo, va detto, la maggior parte delle ambientazioni di gioco, salvo alcune rare aree dove il level design si farà leggermente più di ampio respiro, saranno molto lineari e brevi, all'insegna del classico spostamento dal punto A al punto B, e pieni zeppi di guardie di ogni tipo. Anche per questo saremo quasi sempre costretti a rinunciare in partenza all'approccio più furtivo, ripiegando sulle più caotiche e devastanti capacità paranormali di Cassandra. La più importante di tutte è sicuramente quella dedicata alla manipolazione del tempo, che consumerà - di poco - una barra del "mana" dedicata: grazie ad essa potremo "aprire"di fronte a noi un piccolo squarcio spaziotemporale, che, quasi fosse un'enorme filtro fotografico, ci permetterà di "sbirciare" l'ambientazione antistante come se ci trovassimo all'epoca in cui il laboratorio era ancora perfettamente funzionante. Ma non solo, ci sarà data addirittura la possibilità di attraversare lo squarcio, permettendoci così di spostarci a piacimento tra una dimensione e l'altra. È proprio grazie a questo strepitoso potere che Cassandra potrà superare in scioltezza le guardie (anche se spesso saremo costretti ad abbatterle per sottrargli le chiavi necessarie ad accedere al livello successivo) e sfruttare i percorsi originali della struttura (ad esempio potrà tornare nel passato per sbloccare delle porte inaccessibili nel presente). Si tratta certamente di un espediente stuzzicante e funzionale, che permette al giocatore di vivere una stessa ambientazione con due level design somiglianti ma comunque ben differenziati. Allo stesso modo, viste le condizioni rovinose in cui imperversa il laboratorio nel presente, l'alternanza delle dimensioni temporali permetterà a Cassandra di raggiungere zone altrimenti inaccessibili, sfruttando gli elementi ambientali di entrambe le epoche (come condotti di ventilazione, ponteggi e tubature) per esibirsi in brevi scalate alla Mirror's Edge.

Gemini: Heroes Reborn - Recensione

L'altro grande potere messo a nostra disposizione sarà la telecinesi (anch'essa con una risorsa dedicata), con il quale ci sarà possibile afferrare praticamente ogni elemento dell'ambientazione (scrivanie, bidoni, casse, sedie, computer...e anche le guardie!) e scagliarlo contro gli ignari nemici presenti nell'area. Inoltre, in combinazione con l'immancabile capacità di rallentare il tempo per un breve periodo (grazie alla quale - non si sa bene perché - potremo anche saltare più lontano), la telecinesi permetterà a Cassandra di bloccare i proiettili in arrivo (ma anche i razzi!) e rispedirli al mittente. Qualche volta ci capiterà persino di dover superare alcune turbine in movimento o degli inceneritori: in questo caso ci basterà utilizzare il "rallenta-tempo" per riuscire, con il giusto tempismo, a passare incolumi, e volendo ci sarà anche possibile sfruttarle come trappole, lanciandogli attraverso le guardie . Cassandra, insomma, è una vera e propria furia della natura. Ed è proprio la sua eccessiva potenza, in aggiunta ad un'intelligenza artificiale lacunosa, a rendere Gemini: Heroes Reborn un titolo davvero troppo semplice: qualsiasi siano i nemici da affrontare, infatti, questi ultimi non si preoccuperanno mai di mettersi al riparo per eludere le nostre abilità paranormali, bensì resteranno allo scoperto, rendendoci la vita fin troppo facile per tutta la durata dell'avventura.

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