Magazine Cinema
Origine: Italia
Anno: 2009
Durata: 101'
La trama (con parole mie): Matteo, matematico riciclatosi nel marketing, e Francesco, proiezionista appassionato di Cinema e playstation, sono due trentenni prede dell'attuale situazione italiana, da sempre precari e costretti ad un compromesso dietro l'altro per arrivare a fine mese.Quando il loro coinquilino abbandona la stanza facendosi sostituire dalla cugina Beatrice, che attende di diventare una supplente, e Matteo rompe con la storica fidanzata, gli affari si complicano: a rendere la formula ancora più instabile tocca poi ad Angelica, capo dello stesso Matteo e possibile svolta della vita lavorativa di quest'ultimo.Cosa accadrà quando si tratterà di scegliere quale strada prendere?Vinceranno il lavoro e l'affermazione o i sentimenti?
Esistono pellicole che, siano esse novità o ancor più recuperi, immagino sia davvero difficile immaginare sugli schermi del Saloon: una di queste è senza dubbio Generazione mille euro, commedia agrodolce di qualche anno fa che ai tempi dell'uscita in sala non mi sarei sognato di vedere neppure sotto tortura caduta nel dimenticatoio dove pensavo sarebbe rimasta.Quando, però, il buon Davidone - uno dei piccoli aiutanti di Babbo Natale che qualche mese fa abbiamo avuto come sostegno al lavoro -, venuto a conoscenza dell'esistenza del blog ed insistito affinchè recuperassi questo ed un altro titolo che per ora non svelerò - ma che, di fatto, potrebbe risultare ancora più improbabile - si è presentato un giorno con il dvd alla mano, non ho potuto resistere, con l'idea in testa che, in un periodo di volume di lavoro decisamente importante, non mi sarebbe dispiaciuto massacrare un filmetto tanto per passare una serata: e nonostante il voto e la coscienza che si tratti, di fatto, di un filmetto derivativo ed in parte quasi amatoriale, devo ammettere che la visione non è stata certamente il massacro che mi sarei aspettato, finendo per strappare qualche risata e per ricordare i ben più interessanti Santa Maradona e L'appartamento spagnolo, titoli ai quali Venier pare essersi ispirato e non poco nel corso della realizzazione di questo film.L'ambientazione milanese ed il cast - che ha riportato sugli schermi di casa Ford il mai dimenticato Seppietta di Boris ed è riuscito nell'intento di far risultare sopportabile anche Mandelli, così come di confermare la netta vittoria di Valentina Lodovini su Carolina Crescentini, colpevole anche di mostrare mani meno brutte soltanto di quelle di Megan Fox - hanno di fatto alleggerito una serata schiacciata dalla stanchezza come pochi altri titoli di quel periodo, convincendo anche Julez e riproponendo il vecchio tema dell'amicizia virile - più in versione studentesca che altro, ma va bene anche così - e quello dei dilemmi esistenziali/sentimentali che spesso e volentieri colpiscono nei momenti in cui non si sa quale direzione potrebbe prendere la propria vita.
Per quanto, inoltre, siano passati cinque anni buoni dall'uscita di questo film, la situazione che lo stesso critica a proposito della condizione dei giovani qui nel Bel Paese non pare proprio essere cambiata, come testimoniano prodotti più recenti ma associabili a Generazione mille euro come Smetto quando voglio: la situazione, per i ragazzi appena usciti dalle superiori o dall'università, così come per i trentenni che almeno sulla carta dovrebbero già essere "avviati" è decisamente allarmante, come testimonia l'altissimo numero di precari o disoccupati in attesa di un'occasione che potrebbe non arrivare mai, o di un riscatto che, a volte, pare possibile soltanto lontano dall'Italia.
Proprio legato a questi dilemmi è il protagonista Matteo, tipico outsider con il fascino del Goonie che finisce per cedere soltanto nel finale - così come il film - alle concessioni che la commedia sentimentale fornisce al grande pubblico, riuscendo a rovinare le cose migliori che Venier e soci erano riusciti a costruire nel corso dell'ora e mezza precedente all'epilogo: un peccato, perchè la sorpresa sarebbe stata sicuramente maggiore se si fosse manifestato il coraggio di portare sullo schermo un prodotto che andasse fuori dagli schemi, e che regalasse una chiusura magari proprio in una delle città che qui al Saloon amiamo di più, Barcellona.
Ma a prescindere dalle critiche, già il fatto che la visione non si sia trasformata in un massacro rende Generazione mille euro un piccolo successo - a modo suo, sia chiaro -, finendo per accontentare il buon Davidone - che si ritroverà ad accettare un voto comunque basso - così come il sottoscritto, che nel deserto rappresentato dal Cinema italiano attuale ogni tanto è contento di ritrovarsi, seppur a malincuore, felice di essere nato e cresciuto qui.
MrFord
"Un viaggio ha senso solo senza ritornose non in volosenza fermate nè confinisolo orizzonti neanche troppo lontaniio mi prenderò il mio postoe tu seduta lì al mio fiancomi dirai destinazione paradisoparadiso città."Gianluca Grignani - "Destinazione paradiso" -
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