Chi arriva a Ios, arriva per bere. I vicoletti ai lati della strada sono pieni di gente che vomita. O vomitano o stanno sdraiati per terra. Una sera un inglese era così ciucco che ha preso per le gambe una ragazza svizzera che ballava sul bancone. Lei è caduta ed è rimasta ammaccata per il resto della vacanza. A me è andata bene. Non ho dovuto tenere la testa a nessuno dei miei amici. Cosa che invece mi capita con le mie amiche a Ginevra, dove abitavo. Lì i fine settimana sono organizzati all’insegna della sbronza. Comperano gli alcolici al supermercato, e poi organizzano feste in casa. Abbiamo 16 anni, siamo minorenni e non possiamo entrare in discoteca. Per questo avevo voluto andare a Ios: provare a stare in discoteca fino a tardi. L’ho provato. Basta così. Sarebbe stato meglio andare a lavorare. Mi sarebbe piaciuto di più: capire che significa e mettermi in tasca un po’di soldi per non dover chiedere sempre ai miei. Ma il prossimo anno farò così. Mio padre dice che potrei andare tutta l’estate da uno stilista a New York, così sto in negozio e imparo meglio l’inglese. Ma due mesi mi sembrano tanti. Io lavorerei un mesetto. Di giorno lavoro, la sera esco. E poi ho i soldi per pagarmi una vacanza. I miei amici in campagna lavorano tutti. E li vedo più felici. Io quest’anno non vedo l’ora di andare a scuola. Mi sono trasferita in Italia, a Genova. Magari potrei lavorare facendo un po’ di volontariato al Gaslini. (l’articolo su Corriere.it)
Bianca Maria, studentessa 16enne. Sinceramente la lettera è d’effetto, mette in risalto ancora una volta un certo mondo di adolescenti. E l’importante è che se ne parli. Mi piacerebbe però conoscere qualcosa di più di questa lettera, se effettivamente è la vacanza greca di questa ragazzina. Mi piacerebbe sapere qualcosa di più sui genitori, che permettono una vacanza del genere, e ipotizzano per la figlia 3 mesi a New York da uno stilista. Se poi tutto questo fosse vero, soprattutto la presa di coscienza di questo modo di vivere e l’intento di voler cambiare, benissimo. Magari un pò di volontariato al Gaslini potrebbe essere cosa davvero utile, anche per il papi.
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