Le vicende di cinque famiglie ebraiche -dalla Russia, alla Francia, all’Italia, ad Israele, agli USA- in un arco di tempo limitato, ma ricco di eventi. Personaggi reali si confrontano con i protagonisti nati dalla penna dell’Autore. Un’ottima opera di esordio.
La Recensione
Significativo debutto di un giovane scrittore. Con Generazioni 1881-1907 (ed. WHP, 2011, p.650), Gabriele Rubini (1967, nuorese di nascita, bolognese di adozione) si pone all’attenzione del pubblico grazie ad un’opera che mescola con sapienza storia e fiction, politica e cultura. Si tratta di un romanzo che abbraccia un arco di tempo tanto breve quanto denso di eventi. Dal 1881 -uccisione a S. Pietroburgo, il 13 marzo, dello Zar Alessandro II ad opera del movimento rivoluzionario terrorista Narodnaja Volja, cui seguirono tremendi pogromi antisemiti; costituzione (da parte di giovani ebrei che vivevano nei territori dell’Impero russo) di gruppi sionisti che dettero vita alla Prima Aliyah, cioè il ritorno (letteralmente: "la Salita") alla Terra dei Padri, Israele; ma i prodromi del racconto ci donano pure uno sguardo breve, quanto significativo, all’epoca della Polonia di Re Casimiro il Grande (secolo XIV), protettore degli Ebrei- al 1907 -il periodo immediatamente successivo alla guerra russo-giapponese del 1905 e alla prima rivoluzione russa, con la scintillante Belle Epoque ormai al tramonto, destinata ad infrangersi nelle trincee della Prima Guerra Mondiale-. Il fulcro è costituito dalle vicende di cinque famiglie ebraiche -russi, italiani, francesi, ma non solo- che si sviluppano in un vasto intreccio, con svolte talora imprevedibili, dove tuttavia l’Autore riesce a far sì che chi legge non si perda, per così dire, tra le righe; anzi sia incoraggiato a proseguire, per immaginare, conoscere, scoprire ciò che accadrà nelle pagine successive. Sullo sfondo delle drammatiche vicende di quegli anni, della Grande Storia, nasce, cresce e si sviluppa "la Piccola Storia" dei protagonisti, dando così vita ad una narrazione corale scritta con profonda partecipazione, in uno stile incisivo, privo di retorica, talora ironico, scevro da certe minuziose descrizioni che spesso rischiano di distogliere l’attenzione del lettore. Oggi non possiamo esprimerci come cinquanta o cento anni or sono, pena l’artificiosità; un romanzo d’impianto tradizionale qual’ è Generazioni si avvale, come notevole punto di forza, di un linguaggio che va diritto al cuore perché è spontaneo, immediato, in grado di farti passare, nel volgere di pochi istanti, dal pianto al riso. E, mi si passi la libertà -che non è una critica, al contrario- certi intercalari usati, che sono propri del linguaggio odierno (come, ad es., l’espressione “assolutamente sì”), non stonano affatto, bensì danno freschezza e vigore alla narrazione. Dunque una modalità espressiva agile ed immediata -scandita secondo brevi capitoli, intitolati-, che bene si coniuga con un impianto solido, in grado di giocare su diversi piani spazio/temporali. Si va dalla Russia, vasta e fangosa, alla Francia dell’Affaire Dreyfus e degl’Impressionisti, all’Italia, in particolare a Bologna dove incontriamo il grande poeta Giosue Carducci, agli Stati Uniti, con squarci di vita degni di un film di Martin Scorsese, alla Terra dei Padri, quell’Israele profondamente amato e vagheggiato, per il quale l’opzione sionista resta sì prevalente, ma non unica e non realizzata in modo definitivo dai personaggi che incontriamo.
Una doverosa spiegazione sul titolo. Come nota in modo perspicuo un illustre giurista e storico, Francesco Lucrezi, la parola Generazioni, in ebraico Toledòt, assume una rilevante importanza nella Torah, poiché è dal susseguirsi delle toledòt che prende vita e forma l’universo; ed è dal susseguirsi delle Generazioni nel tempo che prende vita "la Storia", la storia degli esseri umani, con il loro carico di vite ed esperienze, di glorie e di bassezze. Toledòt am Israel è dunque "la Storia" del Popolo di Israele. Con notevole sapienza e abilità Rubini sa alternare le voci dei protagonisti nati dalla sua fantasia con quelle di persone realmente esistite, delle quali traccia ritratti indelebili.
Un’opera magari da leggere d’un fiato, ma da riprendere, nei diversi temi trattati -anche senza seguirne necessariamente la trama- per ridere, commuoversi, riflettere.
Giudizio:
+5stelle+
Articolo di Mara
Dettagli del libro
- Titolo: Generazioni 1881-1907
- Autore: Gabriele Rubini
- Editore: Phasar
- Data di Pubblicazione: 2011
- Collana: High Concept Novel
- ISBN-13: 978-88-6358-105-8
- Pagine: 650
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 24,00