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Genesi Biblica

Creato il 13 settembre 2010 da Edizionialtravista
set 13, 2010 Vai ai Commenti by Cavinato Editore Genesi Biblica

L’argomento trattato dal testo Genesi Biblica, riguarda sia la creazione dell’universo, del sistema solare e della terra con tutte le metamorfosi che quest’ultima ha avuto prima di assumere l’aspetto attuale, sia la creazione dell’Uomo e della Donna nella loro perfezione assoluta, il loro habitat e il successivo degrado dei cainiti a causa del peccato originale.

L’originalità dell’opera sta nelle spiegazioni che il Signore dà sia in campo scientifico che genetico, aprendo orizzonti nuovi alla scienza odierna.

Dall’Introduzione

Questa rivelazione, perché di una rivelazione divina si tratta, è finalizzata a chiarire con argomenti scientifici ma accessibili a tutti, i punti oscuri della Genesi. Il Signore rivendica a Sé ogni atto creativo e spiega le modalità con cui è intervenuto direttamente sia nella creazione dell’Uomo che di qualunque altra specie.

In sintesi Dio dice che ogni creazione di una nuova specie è sempre partita da un seme e che mai una pianta o un animale è stato creato allo stato già sviluppato come per magia, sebbene questo Gli sarebbe stato possibile essendo Egli Potenza Assoluta. Questo principio di iniziare ogni creazione dal seme vale sia per l’universo che per la vita.

Non spiega come creò la vita ai suoi albori ma, mostrando come operò per creare il primo Uomo e la prima Donna , suggerisce di estendere questo principio anche alla creazione di tutte le altre specie più evolute.

Q uindi, anche il primo Uomo e la prima Donna non furono creati già adulti, come vorrebbero i creazionisti fondamentalisti, né in via di evoluzione come vorrebbero gli evoluzionisti, ma vennero creati nella loro prima cellula e già nella loro perfezione assoluta.

E dove mai avrebbe potuto svilupparsi la vita in embrione se non nell’utero di una femmina di una specie già esistente?

A questo scopo il Signore si servì, come ‘mezzo’ per la creazione dell’Uomo e della Donna, di una femmina di una specie ora estinta. Perciò questo processo è stato chiamato ‘creazione mediata’ perché, come dice il termine, Dio ha usato come ‘mezzo’ o supporto ciò che era già stato creato. Regola questa usata, prima ancora, per la creazione di qualsiasi altra nuova specie.

La sola, ma importantissima, differenza fu che nella creazione dell’Uomo e della Donna Dio aggiunse, fin dall’attimo del loro concepimento, un elemento nuovo, il Suo Spirito, così che essi divennero spiritualmente Suoi figli.

Quindi l’Uomo deriva ma non discende dalla specie immediatamente inferiore perché in tutto e per tutto è nuova creazione non essendo passato alcun gene dalla specie inferiore a quella superiore. Passò solo il nutrimento. (Ciò non toglie che per evitare problemi di rigetto le due specie siano state create con numerosi geni uguali).

Dice inoltre il Signore che per ogni specie Egli creò una sola coppia di capostipiti, maschio e femmina, entrambi con i caratteri di specie già definita. Fu l’enorme quantità di specie in progressione di sempre maggior complessità e perfezione ad indurre in errore gli evoluzionisti che dedussero che il processo evolutivo fosse spontaneo.

Il Signore poi fa vedere come la specie umana, creata perfetta, fu inquinata da un atto di ibridazione commesso già alla prima generazione con la specie dalla quale era derivata: ibridazione che pregiudicò le generazioni successive. In questa disobbedienza, che in verità fu un peccato di estrema presunzione e autosufficienza, consiste il peccato originale.

La specie umana, quindi, s’inabissò in un’involuzione psicosomatica che le fece perdere i suoi requisiti di specie pura e perfetta e, quel che più conta, gli uomini ibridi persero anche lo Spirito di Dio perché Dio non poteva abitate in esseri bestiali.

Solo dopo che le frange più compromesse furono spazzate via da selezioni di vario tipo, il Signore iniziò il suo recupero iniziando un processo di rievoluzione della specie ibrida alla quale appartiene oggi tutto il genere umano. I reperti archeologici sono dunque la prova non dell’evoluzione della specie umana, bensì del suo decadimento e della sua rievoluzione, fenomeni che spesso si sono intrecciati fra loro. E questo processo di recupero è ancora in atto.

Quando poi l’umanità rievoluta raggiunse un livello di sufficiente capacità di intendere e di volere, cioè nella pienezza dei tempi, Dio mandò Suo Figlio Gesù affinché ridonasse il Suo Spirito a tutti i miti e i giusti della terra così che, per la Sua obbedienza e mediazione, essi potessero esser riammessi all’eredità spirituale e potessero esser riaperte loro le porte dell’eterna felicità.

Questa rivelazione è di una semplicità e di una logica straordinarie, come lo è del resto ogni cosa che proviene da Dio.

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Categoria: Novità, Saggistica Tags: Cavinato Editore

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