Genesis, Anyway e tutto questo andrà perduto come lacrime nella pioggia

Creato il 03 novembre 2011 da Diamonddog

Caspita, sono costretto a tornare sui Genesis, anche se non sono un fan dei Genesis.
Trovo profondamente ingiusto lo "stato di abbandono" a cui è sottoposta oggi la loro musica, un universo sonoro che è anche riduttivo inglobare tout court dentro la bolla del Progressive Rock.
Non è vero che facevano solo suite di 20 minuti piene di assoli, non è vero che facevano testi irreali e surreali e incomprensibili al genere umano, non è vero che togliendo la coreografia rimaneva poca "ciccia".
Ci hanno ingannato, a noi non fan. A noi passati sotto i venti del punk e della new wave, a noi adepti del rock duro a noi nostalgici del glam rock, ci hanno propinato per anni un'immagine distorta e parziale di questa straordinaria band, immagine figlia anche delle luminose post-carriere di Gabriel e Collins, una più incensata l'altra meno.
Gabriel e Collins non erano i Genesis perdio.
Steve Hackett, Tony Banks, Mike Rutheford a risentirli oggi lo erano probabilmente molto più di loro.
Nessuno ci aveva detto la verità.
Ed è giusto ogni tanto (oh, a dosi controllate eh, mica siamo Genesis fan sul serio) recuperare confidenza con cenni di passata grandezza come questo splendido pezzo tratto da "The Lamb lies down on Broadway".
Così, sapete, tanto per non rischiare di materializzare l'antico adagio di rutgerhaueriana memoria "e tutto questo andrà perduto come lacrime nella pioggia...."

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