Genova - Dopo la riunione del Consiglio Comunale di ieri, possiamo parlare di novità politiche in atto?

Creato il 13 giugno 2012 da Asinistra


Dopo la prima seduta del consiglio comunale si iniziano a intravedere elementi di novità nel quadro politico genovese.
Infatti, nella seduta di ieri, martedì 12 giugno, a seguito di una forzatura operata dal PD sull’inizio dei lavori del terzo valico, una mozione, nata all’interno della coalizione del sindaco Doria, ha amalgamato trasversalmente, un discreto numero di consiglieri. Non soddisfatti del risultato già ottenuto nei confronti dell’ex sindaco Vincenzi e della sua antagonista e amica di partito Pinotti, il PD manda alla carica il Vicesindaco Bernini in qualità di megafono del partito della betoniera ad oltranza nonché sostenitore e difensore di tutte quelle opere che sicuramente non contribuiranno al miglioramento della vivibilità nei quartieri e nella città. Sicuramente però aiuteranno a star meglio importanti imprese che, col ricatto del lavoro, perseverano nel saccheggio del suolo attraverso cementificazioni e opere di scavo che portano a condizioni di dissesto geologico, così come si evidenziato dalle recenti alluvioni dello spezzino e nel genovese . Vorrei qui ricordare al Vicesindaco che non riveste più quel ruolo un po’ più defilato di Presidente del Municipio del Medio-Ponente, dove poteva, facendo saltare percorsi partecipati, decidere con l’assenso di qualche sprovveduto assessore di tagliare alberi secolari, per modernizzare viali e piazze. Che le armate Brancaleone del PD si sarebbero mobilitate per imporre la linea del cemento era cosa evidente dal ricatto di Autostrade S.p.a che ha da poco stoppato gli unici lavori utili legati alla “Gronda” (Snodo di San Benigno). Tale azione ricattatoria è stata palesemente supportata dal presidente della regione Burlando che, incurante del risultato del “dibattito pubblico” e dell’eventuale parere d’impatto ambientale prodotto dal Ministero, ha perorato la causa dell’opera sulla quale la Vincenzi donò ad altri la sua base elettorale. Inoltre, all’ Assessore Raffaella Paita che, con sufficienza, afferma che esprimersi contro il terzo valico è come dare "un calcio al futuro" vorrei ricordare come l’elettorato genovese per riuscirsi a garantire un futuro, un calcio lo darebbe volentieri dove non splende il sole a certi politici più interessati a garantire gli interessi di grossi gruppi che non la vivibilità e l’efficienza dei territori. Loris
AL SINDACO DI GENOVA Oggetto: Mozione su Terzo Valico Il Sottoscritto consigliere, premesso che • I costi previsti per il terzo valico sono di 6,2 miliardi di euro, 115 milioni a chilometro, cifra analoga alla manovra sulle pensioni; • Già oggi le 3 linee di valico esistenti (le 2 linee dei Giovi e la Voltri – Ovada) senza quasi nessun intervento hanno una capacità di trasporto di 3,5 milioni di container. Considerato che Il trasporto merci richiede in primo luogo organizzazione, efficienza e interventi negli scali. Servono pertanto collegamenti efficaci, come il collegamento della bretella ferroviaria Voltri – Borzoli con le linee di valico dei Giovi (1400 metri) dal costo di circa 500 milioni di euro; • Servono invece interventi di fluidificazione della linea esistente Genova-Milano per ridurre i tempi di percorrenza dei treni passeggeri, interventi che da soli potrebbero portare il tragitto da Genova a Milano a poco più di un’ora, a costi enormemente minori del terzo valico. • E’ auspicabile che gli enti locali effettuino serie valutazioni costi benefici, al fine di recuperare risorse per finanziare il trasporto pubblico, a rischio di tagli enormi dal 2012 e pianificare in modo serio la mobilità. Tenuto conto che il magistrato Ferdinando Imposimato descrive il Terzo Valico nel “Corruzione ad Alta Velocità Viaggio nel governo invisibile”. A pag. 116 del libro del magistrato Imposimato, Salvatore Portaluri che fu per due anni presidente della TAV. dichiara: “Tutti i gruppi imprenditoriali erano stati accontentati, eppure vi erano ancora dei problemi di equilibrio, ma anche questi vengono risolti con la costituzione di un nuovo consorzio per la tratta più incerta, il Cociv per la Milano-Genova. Un consorzio anomalo di sei imprese, costituito il 3 dicembre 1991”.

Sottolineato che i lavori del Terzo Valico avranno un impatto molto forte sul territorio e sulla salute (trasporto rocce amiantifere per la città ad esempio) e, tra l’altro, prevedono cantieri di lavoro contigui a strutture scolastiche, al contrario da preservare come Villa Sanguineti; Preoccupati dello scavo e della movimentazione di rocce amiantifere, per le quali non e’ a conoscenza alcun accorgimento per evitare pericoloso inquinamento, a differenza di quanto accennato (seppur in maniera ancora insufficiente) nello studio per la Gronda Autosradale di Ponente; Siccome sul nodo di Genova (a contratto opere civili nodo di Genova) sono previsti come lavori gli imbocchi del collegamento che dovrebbero portare al Terzo Valico (700 metri complessivi), utilizzabili al contrario per il collegamento tra Borzoli e la linea dei Giovi in modo da permettere l’instradamento dei TEU provenienti dal porto di Voltri verso la Val Padana; Si chiede che venga attuata una moratoria dei lavori del Terzo Valico ferroviario e si chieda l’utilizzo dei fondi stanziati nei primi lotti nel collegamento Borzoli – Giovi.
Antonio Bruno (FdS); Giampiero Pastorino (SeL);Andrea Boccaccio, Emanuela Burlando, Stefano De Pietro, Mauro Muscarà, Paolo Putti (Movimento 5 Stelle) ; Maddalena Bartolini, Pier Claudio Brasesco, Clizia Nicolella, Luciovalerio Padovani, Marianna Pederzolli, Enrico Pignone (Lista Marco Doria)



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