Leggi anche: DIAZ - Non pulire questo sangue. Un opera d'arte! Clicca qui Sono tutti colpevoli i dieci no global accusati di aver preso parte, nel luglio del 2001, ai disordini che caratterizzarono il G8 di Genova. Con una sentenza arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, dopo quattro ore di camera di consiglio, la Cassazione li ha riconosciuti responsabili dei reati di devastazione e saccheggio.
I giudici della Suprema Corte sono stati tuttavia più miti rispetto a quelli di secondo grado, che avevano inflitto agli imputati pene per quasi cento anni di reclusione: la pena è stata lievemente ridotta a otto manifestanti, mentre è stata confermata per altri due. In particolare, sono diventate definitive le condanne nei confronti di Ines Morasca (6 anni e 6 mesi) e Alberto Funaro (10 anni). Condanna definitiva anche per Vincenzo Vecchi, Marina Cugnaschi e Francesco Puglisi, nei cui confronti la Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna per il solo reato di detenzione di molotov, con conseguente sconto di pena variabile tra 9 e 12 mesi di reclusione.
Da rifare invece il processo a Carlo Arculeo, Antonino Valguarnera, Dario Ursino, Carlo Cuccomarino e Luca Finotti per valutare la mancata concessione dell'attenuante di aver agito per «suggestione di una folla in tumulto».
«Adesso cinque persone devono entrare in carcere e altre cinque devono rifare il processo per la rivalutazione delle attenuanti ma ingiustizia è fatta per la sproporzione abissale delle pene, per danni solo a cose, merci, edifici, rispetto ai funzionari e agenti della Polizia che, pochi giorni fa, hanno chiuso un percorso processuale per sevizie senza pagare alcun prezzo alla giustizia.
Perché le dimissioni dalla Polizia sono una sanzione amministrativa». Così l'avvocato Francesco Romeo, difensore di uno dei No Global (Dario Ursino) per i quali è stato disposto l'annullamento per la rivalutazione delle attenuanti, ha commentato il verdetto della Cassazione.
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