C’è un elemento che emerge forte dalla storia del ferimento a Genova, sabato scorso, dei tifosi sampdoriani che festeggiavano per la conquista della serie A. E cioè che gli ultras, come qualsiasi altra organizzazione chiusa e a forte impronta gerarchica, hanno una loro legge, un loro codice. Chi smuove all’interno di quel codice e segue le ferree regole del gruppo, viene difeso e protetto. Chi sgarra paga. Nel caso dei fatti di Genova gli ultras della gradinata nord, quella genoana, sono arrivati a individuare i colpevoli prima ancora della polizia. Hanno scoperto i nomi e deciso cosa fare: «Avete 24 ore per costituirvi. Altre strade non esistono». Questo è stato il messaggio.
I fatti sono ormai piuttosto chiari. Sabato sera, alla fine di Varese-Sampdoria, che ha sancito il ritorno della Samp in serie A, alcuni tifosi escono dal club Irish clan del quartiere Molassana per festeggiare. Arriva un gruppo di tifosi genoani, saltano fuori i coltelli, la violenza è inmediata e feroce: cinque sampdoriani finiscono in ospedale, tre sono feriti gravemente.
Potrebbe innescarsi una guerra a tutto campo in città tra i due gruppi ultras. Ma non succede. I capi della gradinata genoana e di quella sampdoriana si trovano in gran segreto. «Questa è uninfamità», dicono nel loro tipico linguaggio, «una storia che non appartiene alla logica ultras che è fatta di scontri leali ad armi pari». Il messaggio è: «Che tutti stiano calmi, nessuno scontro e nessuna ritorsione». Ancora più chiaro il messaggio degli ultrs del Genoa: «Ci pensiamo noi». Ed è, in pratica, anche un messaggio rivolto alle forze dell’ordine». Gli ultras del Genoa sono già sotto forte pressione per le vicende di Genoa Siena (oltre 100 Daspo), non possono permettersi ulteriori casini.
In poche ore il primo nome di uno degli aggressori di Molassana salta fuori. Appartiene al gruppo Ideale Ultras. I capi della gradinata si muovono, parlano con il fratello del ragazzo: si deve costituire, e subito. Lui obbedisce. Saltano fuori altri tre nomi: loro non si costituiscono, scappano da Genova.
La storia, per gli ultras della città, si conclude. La sentenza è stata emessa: il gruppo Ideale Ultras deve sparire dalla gradinata nord. Guai a loro se ci rimetteranno piede.
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