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Genova per noi.

Creato il 13 marzo 2011 da Enricobo2
Eh, Paolo Conte aveva capito tutto. Per noi che stiamo in fondo alla campagna, la Liguria è davvero una cosa misteriosa, difficile da interpretare. Ogni volta che partiamo, abbiamo davvero un'espressione un po' così, eppure dove starà quel fascino nascosto che ci attira morbosamente ogni volta che scavalliamo l'ultima montagna aspra e in fondo in fondo come noi selvatica? Forse proprio in quella fettina di mare al terminare delle brevi valli che ti precipitano sulla costa che da un lato ci attira sensuale, ma dall'altro ci fa paura perchè si muove anche di notte e non sta fermo mai. E' quel salmastro che ti riempie le narici e ti accompagna, quando l'inverno non è ancora primavera, mentre percorri la costa e le onde alte si frangono sugli scogli e ti rimane a lungo anche se non è forte, in questo Mediterraneo dell'estremo nord, dove gli odori ed i profumi sono tanti seppure mai troppo intensi e fastidiosi, ma sempre leggeri e gradevoli.
Quel sentore che ti insegue anche quando risali le stradine verso monte dove altri aromi lo ricoprono senza stordirti, ma facendoti scordare o addirittura non vedere l'orrore delle colate di cemento che hanno devastato questo paradiso dagli anni '60, senza riuscire comunque ad ucciderne tutto il fascino. Profumi di erbe che si mescolano tra di loro pur rimanendo riconoscibili, un bouquet di piaceri e promesse che disarma e stupisce nell'agnello coi carciofi tanto tenero da commuoverti, ma raggiunge il suo vertice quando affondi di costa il rebbio della forchetta nel sottile velo di pasta del raviolo penetrando piano quel suo gonfiore lubrico che subito libera gli afrori virginali della borragine il cui verde chiaro si mescola allo scuro dello spinacio selvatico, mentre la maggiorana, il nulla di noce moscata e un tocco di spezie per richiamare l'oriente lontano completano una armonia sapida che ti fa concludere l'apice dell'esperienza, appagato ma mai abbastanza sazio per non desiderarne ancora. Genova, lasciaci tornare alla nostra immobile campagna e comprendici, se abbiamo quella faccia un po' così, lasciaci tornare ai nostri temporali, che davvero è solo pioggia che ci bagna.
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