Genova
In uno dei nostri tour in giro per l’Italia ci siamo trovati a Genova, città che cerca da sempre di mantenere una giusta miscela di passato e attenzione per il futuro, che la pone come una delle mete più interessanti per il visitatore. Incontrando Tania Pesalovo, collaboratrice della Camera di Commercio, siamo venuti a conoscenza di due iniziative degne di nota. La prima in collaborazione tra Unioncamere e Google si dà alla PMI la possibilità gratuita di incrementare la propria digitalizzazione e presenza sulla rete, anche e soprattutto per incrementare la presenza e la forza del Made in Italy sui mezzi di comunicazione.
La seconda è legata alla storia di Genova, città con il centro storico più grande d’Europa e più bello del mondo e che i Genovesi devono difendere e conservare con il giusto orgoglio. Tra i caruggi della città vecchia, in mezzo a qualche negozio aperto di recente, è ancora un pullulare di botteghe storiche che rappresentano un passato glorioso, proiettato nel presente, con le nuove generazioni che mantengono la tradizione di famiglia. Le botteghe sono tante e citarle tutte è impossibile per ovvi problemi di spazio, ma fior da fiore, troviamo: Lucarda, gestito da Michela, figlia del fondatore, il regno dell’abbigliamento sportivo, marinaro e casual, con bei capi per il tempo libero e il lavoro, sempre à la page.
La Tripperia Casana, dal 1890 regno della trippa, come solo i genovesi sanno cucinarla (provare per convincersi), locale con arredi e pavimenti originali, dove il tempo sembra essersi fermato.
La Pasticceria Villa/Profumo, in una traversa di via Aurea, dal 1827 delizia Genovesi e visitatori con le sue leccornìe meravigliose e originali. Qui le pasterelle della domenica sono un must indimenticabile.
E infine, citiamo l’Antica Trattoria Sa’ Pesta ( da studenti e non solo l’abbiamo frequentata con gusto, per anni) dove dagli inizi dell’800 si viene a gustare la farinata, la pasqualina, il pesto e tanti altri piatti della tradizione, accompagnati da un mezzo litro di nostralino bianco o rosso.
E Genova rimane più che mai, la Superba.
Mauro Pecchenino