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Gente d’albergo

Creato il 23 aprile 2014 da Lesmotsblog

“Gli alberghi hanno un’anima a strati, veli sottili di memoria impalpabile, uno per ogni frammento di vita che vi lascia una traccia… Servono a mettere le vite tra parentesi: sono oasi e rifugi dove sfruttare per intero il brevissimo tempo di ogni giornata… Parentesi che si aprono e chiudono entrando e uscendo, involucri protettivi per spiriti vagabondi che qui trovano riparo dal magma del quotidiano”.
Pino Cacucci, autore dei testi di Gente d’albergo, ci racconta la vita d’hotel attraverso lo sguardo di Thierry Bouët, noto fotografo parigino.

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Osservando il lavoro di Thierry Bouët ci troviamo di fronte ad un mondo privato e sonosciuto, stanze di hotel raffinati ed esclusivi in ogni parte del mondo, dove personaggi più o meno famosi hanno scelto di viverci o di trascorrervi un periodo della loro vita. Come Marylin Evans all’Hotel Pierre di New York:

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O Lilly Lawrance al Waldorf Hotel, sempre a New York:

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O Stéphane Kelian all’Hôtel de la Reine a Parigi:

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Gli alberghi sono strutture affascinanti difficili da descrivere sotto l’aspetto estetico e per via di tutta quella magia che essi concernano. Pino Cacucci ci riesce, evocando tutto un immaginario: “Quella carta da parati, il legno dei loro mobili, l’intonaco dei soffitti” e ancora: ” Ci sono di ospiti che passano senza lasciare un segno, un umore, un graffito, niente; e altri che incidono scolpisono, rimescolano, adattano l’intorno alla loro presenza”. Rappresentano una sorta di nascondiglio, di protezione, di evasione.
Numerosi sono i personaggi celebri che hanno scelto l’albergo come casa-dimora. Basta pensare a Coco Chanel e agli anni trascorsi al Ritz, Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir passarono qualche anno al Louisiane, Francois Sagan che scrisse alcuni dei suoi libri al Lutétia.
Secondo Pino Cacucci grazie a queste fotografie di Bouët possiamo ascoltare la voce degli alberghi: “Fotografie che trasmettono allo sguardo l’anima racchiusa nelle loro pareti. E guardando, cominciamo ad asoltare…”.

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Thierry Bouët nasce a Parigi nel 1959. Dopo aver studiato legge, nel 1981 diventa fotografo di moda e direttore artistico dello studio Harcourt. Fotografo indidpendente, dall’ ’83 collabora con vari magazines: Vogue, Harper’S Bazaar, Elle Usa, Marie Claire, The Egoist, Vanity Fair, Libération. Nel 1993 espone la sua personale “The informed eye” presso la Imagination Gallery di Londra e nel 1995 presenta alla FNAC di Parigi la mostra itinerante “Hôtel Particuliers”.



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