"Gentilmente" mi fa pensare alle dita di Lelio Luttazzi che scorrevano sulla tastiera di un pianoforte quando da piccolo, piccolissimo, lo vedevo sullo schermo di una tv in bianco e nero, due canali e le valvole.
Che strani i nomi dei protagonisti tv di allora, Lelio, Febo, Tito.
Gentilmente però, non esageriamo con le beatificazioni post-mortem.
E non dimentichiamo la gogna mediatica che subì a causa di un maresciallo dall'udito debole. Me la ricordo persino io, che portavo i calzoncini corti.
Tra l'altro dire Luttazzi era dire Trieste.
E stasera Trieste mi risuona spesso nella testa, in quanto dimora di un dirigente sportivo dal cognome purtroppo non insultabile, correo di passionicidio.
Ma questa è tutt'altra storia, riguarda quelli che se la cantano e se la suonano, purtroppo non da soli.
Quanto meglio sarebbe se a cantare e suonare fossero solo quelli che lo sanno fare davvero, come Lelio e Jula in questo video.
Quanto meglio sarebbe se almeno mi facessero soffrire in santa pace.
Non molestate oltre chi non ha meritato di soffrire.
Gentilmente.