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Geografie Urbane-Umane – Aldo Crovetto

Creato il 30 aprile 2013 da Fasterboy

Geografie Urbane-Umane – Aldo CrovettoRoma – All’interno del Circuito Off del Premio Art Caffè Letterario, la Personale di Aldo Crovetto.
Nell’Esposizione Geografie Urbane-Umane, Aldo Crovetto mette in mostra forma e contenuto dei segni artificiali e naturali dell’esistere delle città, della natura e dell’uomo, in scatti fotografici dall’ampio vissuto che cristallizzano il divenire.
A Cura: Pamela Cento, Sonia Mazzoli.
Coordinator: Valentina Marin.
Staff: Eleonora Santonocito, Federica Cammilloni, Anna Di Matteo, Simona Bosco, Silvia Cicio.
Dove: Caffè Letterario, Via Ostiense 95, Roma (Metro Piramide).
Quando: Da venerdì 3 maggio a mercoledì 15 maggio 2013.
Inaugurazione: venerdì 3 maggio, dalle ore 19.00 alle 22.00.
Orari: Dal mercoledì al venerdì dalle 10.00 alle 24.00 – Martedì dalle 14.00 alle 24.00 – Sabato dalle 18.00 all 24.00 -
domenica 18.00 alle 24.00.
Info: 3492847925 – www.artcaffeletterario.comwww.caffeletterarioroma.it

Come artista hai scelto il linguaggio fotografico, come è avvenuto e cosa per te è speciale nello scattare e nello
scatto fotografico stampato?
Da quando ho memoria ho sempre ricercato ed apprezzato i particolari nelle cose che mi capitavano davanti, cercando
di dar loro un’interpretazione, plasmandoli con l’aiuto della tecnica fotografica in una inquadratura che li racchiudesse.
E’ per me di grande soddisfazione quando lo spettatore, guardando lo scatto stampato, riesce in parte o completamente a
provare le stesse sensazioni di ammirazione per la bellezza appena scovata che ho provato io stesso al momento della
sua scoperta.
Fotografia analogica e fotografia digitale, quale scegli e perché.
Cronologicamente il mio percorso nasce con la fotografia analogica. I due tipi di fotografia si assomigliano molto ma
sono i supporti ad essere cambiati, ad essersi evoluti nel tempo. Per quanto riguarda la fase di scatto, il concetto è
praticamente rimasto invariato, mentre per la post produzione il fascino della camera oscura ha subito una completa
digitalizzazione, che ha esponenzialmente moltiplicato le possibilità e la creatività. Essendo una persona che presta
particolare attenzione al progresso tecnologico, ho accettato il passaggio dalla fotografia analogica a quella digitale con
particolare entusiasmo.
La tua fotografia si rivolge all’esistenza, al vivere, cosa ti muove in questa tua ricerca?
Il movente predominante è sempre la ricerca della bellezza nei particolari, in ogni sua forma ed espressione, anche
laddove per altri la stessa non risulti evidente.
Il viaggio è una costante della tua vita, qual è stato il suo valore aggiunto nella tua arte?
Il viaggio è l’unica “dipendenza” che ho ed è per me, unitamente alla fotografia, un binomio con un equilibrio molto
particolare. Con il tempo ho imparato a dosare i due elementi in modo da trovare la giusta armonia tra di loro. Visitare
altri luoghi è come avere accesso a tutte le porte, con all’interno di esse nuovi elementi da scoprire, nuovi “regali”che
sono lì e non aspettano che te ed è proprio il viaggio che, arricchendo lo spirito , dona un forte impulso alla mia
curiosità, portandomi ad essere in continuo movimento.
Delle opere in esposizione quale ami di più e perché?
Concorde. Di tutti gli scatti esposti è quello che ho programmato e realizzato con la fantasia e la gioia di un bambino
con il suo nuovo giocattolo. Avendo un padre pilota, sin da piccolo sognavo di diventarlo anche io e gli spostamenti in
aereo sono forse tra i primi e più bei ricordi che ho. Concorde è sicuramente un omaggio a questi due elementi, la
purezza della gioia infantile e l’ammirazione per la figura paterna.
Come la tecnologia supporta la tua arte?
Conoscere e saper usare la tecnologia nel campo fotografico è la chiave che mi da la possibilità, attraverso gli scatti, di
poter comunicare, “ritrasmettere” fedelmente tutte le sensazioni che provo dal momento in cui quel particolare mi
colpisce, fino a quando poi ne congelo la sua bellezza.
Qual è l’artista consacrato che è stato fonte di ispirazione?
Nel mio percorso fotografico non ho tratto ispirazione da un fotografo in particolare. Tuttavia, da quando ho conosciuto
le opere di Nino Migliori, ne ho sempre ammirato le particolari inquadrature ed il fatto che, pur rispettando alcune
regole, spesso volutamente e consapevolmente le ignori, conferendo ai suoi lavori quel suo personale ed inconfondibile
tocco.
Qual è la fotografia che non hai mai scattato e che vorresti scattare?
Ho sempre desiderato fotografare la nebbia. In particolare una fitta nebbia che avvolge il terreno sottostante, di un
sottobosco all’improvviso retro illuminato dalla luce del sole che filtra tra le cime degli alberi, in un contesto di marcati
chiari scuri.


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