L'ingegneria del clima è matematicamente il più grande assalto contro ogni forma di vita mai sferrato contro l'umanità e l'ambiente. Gli effetti catastrofici dovuti alle irrorazioni clandestine ed alle radiofrequenze sono così massicci che è quasi impossibile quantificarli. Molte conseguenze mortali delle operazioni inerenti alla gestione delle radiazioni solari (il cosiddetto solar radiation management che è, però, solo una copertura per attività militari volte in primis a rendere l'atmosfera elettroconduttiva, n.d.t.) sono completamente trascurate, eppure la carenza di vitamina D, nota pure come calciferolo (in realtà è un pro-ormone, n.d.t.) è ormai epidemica. [1]
L’insufficienza di vitamina D è legata ad un lungo e crescente elenco di malattie e disturbi: indebolimento del sistema immunitario, disturbi del sistema neurologico, tumori, artrite, diabete, sclerosi multipla, obesità, malattie cardiovascolari, insufficienza renale, problemi del sistema riproduttivo... La lista potrebbe continuare. Il paradosso è questo: l'organismo umano produce vitamina D con un'oculata esposizione alla luce solare, ma è proprio questo tipo di luce che è oggi ridotto e quasi annullato a causa delle nanoparticelle metalliche che riflettono la radiazione elettromagnetica benefica proveniente dalla nostra stella.
Così, mentre l'ozonosfera è dilaniata da deleteri interventi di ingegneria atmosferica, siamo esposti a livelli di radiazioni ultraviolette (UVB) estremamente pericolose. Non solo, questi livelli elevati di raggi UV possono arrestare la produzione del calciferolo. Il documentario che proponiamo (in inglese sul sito geoengineering.org., n.d.t.) affronta direttamente la questione concernente la scarsità di vitamina D ed il ruolo della geoingegneria in questa terribile equazione. Vale davvero la pena di vederlo.
[1] La vitamina D o calciferolo è un pro-ormone liposolubile contenuto in pesce, molluschi, uova e latticini, ma prodotto anche dall'organismo umano per azione dei raggi solari su un precursore (7-deidrocolesterolo) presente nella cute; la forma attiva principale è l'1,25 colecalciferolo, risultato di processi di idrossilazione che avvengono a livello epatico e renale. Stimola l'assorbimento di calcio e fosfati nell'intestino. La sua carenza provoca alterazioni ossee e rachitismo. La diminuzione dell'irraggiamento solare e l'accumulo di stronzio nell'organismo concorrono a determinare il deficit di vitamina D, alla base di varie patologie, non esclusi i tumori, favoriti appunto dalla scarsità del calciferolo.
Fonte: geoengineeringwatch.org
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