Geoparco: Palmba scrive al ministro Clini. Ecco perchè il Geoparco non si deve abbandonare

Creato il 08 settembre 2012 da Yellowflate @yellowflate

IL GEOPARCO E’ PRONTO. IL GOVERNO RENDA IMMEDIATAMENTE OPERATIVA LA RIFORMA PERCHE’ LA SARDEGNA RISCHIA DI PERDERE IL RICONOSCIMENTO DELL’UNESCO. IN PRESENZA DELLA GRAVISSIMA CRISI INDUSTRIALE LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO MINERARIO POTREBBE CREARE POSTI DI LAVORO PER I GIOVANI E DARE OSSIGENO ALL’ECONOMIA DEL SULCIS IGLESIENTE E DELL’INTERA SARDEGNA. ASSURDO TRASCURARLO

Cagliari, 8 settembre 2012 – «Il Governo si adoperi per rendere immediatamente operativo il Parco Geominearario della Sardegna». Lo chiede il deputato dell’Italia dei Valori Federico Palomba in una lettera indirizzata al ministro dell’Ambiente Corrado Clini, che aveva già incontrato in Parlamento, in cui sollecita la conclusione della procedura per la riforma del Consorzio del Parco Geominerario della Sardegna, istituito nel 1997 proprio quando lo stesso Palomba era presidente della Regione sarda. «E’ venuto il tempo di colmare un inaccettabile ritardo di oltre 5 anni», scrive il segretario regionale Idv ricordando che, dopo il pesante ammonimento pronunciato l’anno scorso dalla rete GEOPARKS dell’UNESCO per il mancato funzionamento dell’organismo di gestione, il Parco Geominerario sardo rischia di perdere il prestigioso riconoscimento di Patrimonio dell’UNESCO, con grave danno per l’immagine della Sardegna e dell’Italia. In un tempo di gravissima crisi industriale della Sardegna è assurdo trascurare un0iniziativa pronta e finanziata: “E’ politicamente e socialmente inaccettabile che sia rimasta finora inascoltata la lunga protesta civile e non violenta di tanti cittadini che da anni chiedono alla Giunta Regionale e al Governo Nazionale di fare semplicemente il loro dovere per far funzionare e rendere operativo il Parco con l’impiego di risorse già disponibili e tutt’ora inutilizzate», prosegue Palomba ricordando che per il rilancio del Parco si stanno battendo anche le sessanta Associazioni aderenti alla Consulta del Parco Geominerario, che da quasi un anno presidiano la sede della presidenza della Regione Sarda. «Nella drammatica situazione di emergenza sociale che stanno vivendo il Sulcis Iglesiente, interamente ricompreso nelle aree del Parco Geominerario, e gli altri territori interessati considero ancor più sconcertante e moralmente insostenibile che in così tanto tempo non si sia stati capaci di cogliere la grande opportunità rappresentata dalla tutela e dalla valorizzazione dell’immenso patrimonio storico culturale e paesaggistico ambientale che la millenaria epopea mineraria della Sardegna ci ha lasciato in eredità. L’attività del Parco – continua il deputato dipietrista – potrebbe dare sollievo ad un Sulcis Iglesiente e a un’intera Sardegna oggi in profonda crisi e rappresenterebbe una risposta di riconversione ecologicamente pulita rispetto ad attività che un tempo hanno impegnato severamente l’ambiente. Si tratta, peraltro, di attività a portata di mano che potrebbe prontamente entrare in operatività, dando occupazione a tanti giovani”.Palomba conclude confidando che l’attuale ministro Clini, da poco tempo insediatosi alla guida del dicastero, si adopererà per il raggiungimento dell’obiettivo anche perché fu parte attiva nell’istituzione del Parco quando era direttore generale del Ministero dell’ambiente..

Di seguito il testo della lettera dell’On. Palomba al ministro Clini

Roma, 6 settembre 2012

Caro Ministro,

come Ti ho preannunciato nel nostro incontro in Parlamento, mi rivolgo alla Tua cortese attenzione per sollecitare la conclusione della procedura per la riforma del Consorzio del Parco Geominerario della Sardegna. E’ venuto il tempo, infatti, di colmare un inaccettabile ritardo di oltre 5 anni, dato che essa è stata approvata all’unanimità dalla Comunità del Parco nel giugno del 2007.

Si tratta di un atto essenziale per il rilancio del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna per il quale nel 1997 (15 anni fa), grazie alla proficua collaborazione tra la Regione Sarda e il Ministero dell’Ambiente, ed anche al tuo impegno personale, riuscimmo ad ottenerne il prestigioso riconoscimento dell’UNESCO. Quel riconoscimento oggi rischiamo di perdere, con grave danno per l’immagine della Sardegna e dell’Italia, dopo il pesante ammonimento pronunciato lo scorso anno dalla rete GEOPARKS dell’UNESCO proprio per il mancato funzionamento del suo organismo di gestione.

Per l’obiettivo dell’immediato rilancio del Parco attraverso la prioritaria conclusione della procedura di riforma del Consorzio si stanno battendo anche le sessanta Associazioni aderenti alla Consulta del Parco Geominerario, che da quasi un anno presidiano la sede della presidenza della Regione Sarda di Villa Devoto a Cagliari.
E’ politicamente e socialmente inaccettabile che sia rimasta finora inascoltata la lunga protesta civile e non violenta di tanti cittadini operanti con gratuità nel settore del volontariato che chiedono alla Giunta Regionale e al Governo Nazionale di fare semplicemente il loro dovere per far funzionare e rendere operativo, con l’impiego delle risorse già disponibili e tutt’ora inutilizzate, lo strumento che il Parlamento ed il Governo hanno voluto istituire e finanziare nel 2001 (11 anni fa), d’intesa con la Regione Sarda e nel rispetto degli impegni assunti con l’UNESCO, per contribuire alla rinascita culturale, sociale ed economica delle aree minerarie dismesse della Sardegna.

Nella drammatica situazione di emergenza sociale che sta vivendo il Sulcis Iglesiente, interamente ricompreso nelle aree del Parco Geominerario, e degli altri territori interessati considero ancor più sconcertante e moralmente insostenibile che in così tanto tempo non si sia stati capaci di cogliere la grande opportunità rappresentata dalla tutela e dalla valorizzazione dell’immenso patrimonio storico culturale e paesaggistico ambientale che la millenaria epopea mineraria della Sardegna ci ha lasciato in eredità, come, peraltro, si sta facendo con eccellenti risultati in termini di sviluppo e di creazione di nuova occupazione in tanti altri vecchi bacini minerari europei.

L’attività del Parco potrebbe dare sollievo ad un Sulcis Iglesiente e ad un’intera Sardegna oggi in profonda crisi –anche industriale- dagli imprevedibili esiti e rappresenterebbe una risposta di riconversione ecologicamente pulita rispetto ad attività che un tempo hanno impegnato severamente l’ambiente. Si tratta, peraltro, di attività a portata di mano che potrebbe prontamente entrare in operatività, dando occupazione a tanti giovani, se solo Tu potessi dare uno straordinario impulso ai concerti di altri Ministeri e a quant’altro occorra per il varo definitivo della riforma.

So che il ritardo non é addebitabile a Te, che sei Ministro da poco tempo e che da subito ti sei adoperato. Ma Tu sai che entrambi, per il ruolo che ricoprivamo al tempo dell’istituzione del Parco, desideriamo che sia prontamente e finalmente operativo. Per queste ragioni, caro Ministro, confido che, con il Tuo prestigio e la Tua esperienza, saprai intervenire tempestivamente per porre fine a questa inaccettabile situazione impedendo che anche questa straordinaria opportunità per un nuovo possibile sviluppo della Sardegna non sia colta o venga persa, lasciando il Sulcis Iglesiente e l’intera Isola, per esclusiva responsabilità delle istituzioni italiane e non di incontrollabili multinazionali, nella disperazione e nella miseria con la quale in questi drammatici giorni siamo costretti a confrontarci. Come giù fu ascrivibile anche a Tuo merito l’impegno per l’istituzione del Parco nel 1997, altrettanto auspico che sia per la definitiva entrata in funzione dell’Istituzione.

Mi dichiaro a disposizione per ogni evenienza, compresa l’organizzazione di un evento pubblico, da concordare con Te, nel corso del quale potresti fornire tutti i ragguagli dell’operazione, compresa l’auspicata notizia della risoluzione della vicenda.

Con viva cordialità.

Federico Palomba
Deputato

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Preg.mo Dott. Corrado Clini
Ministro dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare
Via Cristoforo Colombo, 44
00147 R O M A


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