Una breve esistenza corrosa dal senso di colpa, quella di Georg Trakl, uno dei più interessanti poeti di lingua tedesca del primo novecento. Il senso di colpa per un amore fraterno scivolato verso l’incesto.
Nato a Salisburgo il 3 febbraio del 1887 da padre commerciante luterano e madre cattolica, appassionata d’Opera e d’antiquariato, si dovette sentire, ancora adolescente, alieno alla normalità. Questa sua alterità lo spinse a rivolgere i suoi sentimenti verso la sorella Grete, di quattro anni più giovane, con la quale aveva raggiunto una simbiosi perfetta, un’isola beata nella generale assenza di corrispondenza con gli altri.
Non è dato sapere fino a quale grado di fisicità fosse giunto questo legame e saperlo, d’altronde, dovrebbe interessare più i lettori di un tabloid scandalistico che i pochi (ma buoni!) lettori di questo blog. Mi sembra verosimile che, in un periodo in cui il giovane poeta andava formandosi sessualmente e civilmente, il legame così esclusivo con la sorella abbia potuto avere un effetto devastante.
Quando, nel mezzo di un percorso scolastico accidentato, dopo aver momentaneammente interrotto gli studi ginnasiali, nel 1905 Trakl venne assunto come apprendista in una farmacia, iniziò ad annegare il senso di colpa e la consapevolezza della propria alterità negli anestetici, avviando un’escalation che in breve lo portò a far uso massiccio di cocaina.
Ripresi e conclusi finalmente gli studi ginnasiali, si iscrisse alla facoltà di farmacia di Vienna, ottenendo il magistero nel 1910. In quegli stessi anni, pubblicò senza successo tre drammi (Giorno dei morti, 1906; Fata Morgana, 1906; La morte di Don Giovanni, 1908). Un interesse ben maggiore suscitarono le prime poesie, pubblicate in riviste letterarie, attirando l’attenzione di importanti artisti e intellettuali austriaci, quali Kraus, Wittgenstein e Rilke.
Dopo aver prestato servizio militare nella sanità, occasione di nuove esperienze narcotiche, Trakl passò da un impiego all’altro, incapace di mantenere stabilmente un lavoro. La rivista d’avanguardia Der Brenner, fondata dall’amico Ludwig Von Ficker, iniziò a pubblicare sistematicamente le sue poesie e, nel 1913, fu la volta della sua prima ed unica raccolta pubblicata in vita, Gedichte; una seconda, Sebastiano in sogno, fu pubblicata postuma nel 1915. Richiamato al fronte allo scoppio della Grande Guerra, si ritrovò ad assistere da solo, privo di strumenti e medicinali, la gran quantità di feriti della battaglia di Grodek. Per il suo precario equilibrio fu il colpo di grazia.
Trakl tentò una prima volta il suicidio all’indomani della battaglia, ma venne salvato e ricoverato all’ospedale psichiatrico di Cracovia. Dopo aver fatto testamento, lasciando i suoi pochi averi, tra cui una somma avuta da Wittgenstein, alla sorella e le sue ultime poesie a Von Ficker, il 3 novembre del 1914 si uccise con una eccessiva dose di cocaina. La sorella Grete lo seguì sparandosi un colpo di pistola, poco più di due anni dopo.
Influenzato dalla poesia simbolista e decadente, oltre che da Hoelderlin, Dostoevskij e Nietzsche, Trakl è uno dei più importanti esponenti dell’espressionismo letterario di lingua tedesca. La sua poesia è dominata dall’angoscia per un mondo in decomposizione e per la deriva incestuosa del suo amore fraterno. In questo orizzonte, anche la natura assume i contorni dell’incubo, completamente priva della sua consueta capacità consolatoria. Su tutto aleggia spettrale la figura della sorella, annunziatrice della morte.
Alcune poesie di Georg Trakl
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