Kurt dove sei? La Browning-mania non è finita, vi avviso, anche se ho ripreso a scrivere di George R.R. Martin. Mondadori ha pubblicato questo testo in aprile, ma io l’ho notato solo qualche giorno fa:
Per queste uscite abbiamo deciso di operare alcune piccole correzioni e aggiustamenti sui testi, raccogliendo molti dei vostri suggerimenti che ci sono arrivati via mail e sui nostri canali social, come Facebook e Twitter, e diverse segnalazioni di alcuni blogger che abbiamo incontrato recentemente (Per noi è stata un’occasione importante di confronto e di dialogo su un autore che negli ultimi anni è diventato praticamente il numero uno del fantasy mondiale.)
In particolare abbiamo lavorato su tre fronti:
- La correzione di alcune sviste di traduzione (tra cui il celebre Unicorno)
- L’uniformazione di alcune difformità di traduzione (come nomi e toponimi in inglese in un volume e in italiano in un altro, o le diverse rese di un certo nome)
- La correzione di eventuali refusi.
Speriamo con questo lavoro, forse piccolo o poco visibile per il lettore, ma per noi ponderoso, di poter offrire al lettore libri “più corretti” da un punto di vista filologico, consapevoli che le scelte di traduzione o di pubblicazione sono in una certa misura interpretazioni dell’editore, e che, quindi, per definizione, possono piacere ad alcuni e non piacere ad altri. Ci auguriamo comunque che queste piccole modifiche possano soddisfare sia i fan più fedeli, ma anche coloro che si apprestano per la prima volta alla lettura di questa appassionante saga.
La casa editrice ovviamente si riferisce alle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin.
Come chi mi segue da tempo sa bene, io sono stata una delle persone che in marzo hanno incontrato alcuni rappresentanti della casa editrice, e in proposito ho scritto qualche resoconto sia su FantasyMagazine (mondadori-punta-su-george-r-r-martin-mai-pia-un/, revisione-in-vista-per-le-cronache-del-ghiaccio-e/e le-cronache-del-ghiaccio-e-del-fuoco-una-traduzio/) che sul blog (george-r-r-martin-le-prossime-pubblicazioni-di-mondadori/, sulla-suddivisione-italiana-delle-cronache-del-ghiaccio-e-del-fuoco/, le-cronache-del-ghiaccio-e-del-fuoco-mondadori-editore-sergio-altieri-e-la-traduzione/ e sugli-unicorni-estinti-e-il-salone-di-torino/). Correzione dell’unicorno: da quel che ho visto non c’è ancora stata. Non dubito che nel loro file l’abbiano fatta, ma fino a quando in magazzino continueranno ad avere copie della vecchia traduzione continueranno a venderle. La nuova traduzione arriverà, ma non sono in grado di prevedere quando. Appena mi accorgerò che è stata messa in vendita ve lo farò sapere. Arriveranno in vendita direttamente con la traduzione corretta, invece, gli ebook delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, previsti per quest’autunno. Uniformazione di difformità di traduzione e correzione di refusi: anche qui ci stanno lavorando. Il secondo volume in edizione deluxe presenta tre delle quattro correzioni che gli avevo chiesto di fare io, il terzo in edizione Oscar grandi bestsellers presenta due delle nove correzioni che avevo indicato. Secondo me sono un po’ pochine ma meglio quelle che niente anche perché i libri sono andati in stampa poco tempo dopo rispetto a quando io e gli altri abbiamo inviato le nostre segnalazioni. L’unico libro che però ho letto sia in italiano che in inglese è Il trono di spade, e in quel caso ho segnalato la bellezza di 100 errori, di cui 35 gravi. Secondo voi quando uscirà la versione corretta io controllerò per vedere se queste modifiche ci sono davvero? Anche perché io sono un tipo metodico, e ho ancora il file con indicati tutti i numeri di pagina…
In attesa di vedere come si evolverà la situazione vi posto il link a una mappa interattiva: http://www.ign.com/maps/game-of-thrones/. La mappa si può ingrandire o ridurre a piacimento e al suo interno sono indicate tutte le cose più importanti da sapere: storia, nobile casata che ha la sua sede in un determinato castello, geografia… e spoiler. Non cliccate sui simboli arancioni se volete evitare spoiler. Tutti gli altri sono innocui, ma quelli arancioni raccontano avvenimenti della serie televisiva Il trono di spade aggiornati (almeno al momento) alla seconda stagione. Parlando di libri siamo al termine della Regina dei draghi.
Io intanto mi sono resa conto che sono un’infinità i dettagli che non ho notato, o che ho già dimenticato, o che non ho messo assieme. Mi sa che quando avrò terminato questa rilettura (no, non sono nel Grande inverno, come può sembrare dai commenti del blog che invece sono rimasti un pochetto indietro, ma nei Guerrieri del ghiaccio) dovrò iniziarne un’altra. Intanto faccio qualche commento spoiler fino ai Guerrieri del ghiaccio compresi, senza fare nell’occasione un discorso coerente ma indicando qualche punto su cui mi è caduto l’occhio nell’ultimo periodo. E ora, spoiler:
Il primo cavaliere del re. Chi è dopo la morte di Tywin? Lo avevo rimosso del tutto. Vediamo la storia della carica. Jon Arryn è morto, assassinato da Lysa su istigazione di Ditocorto, subito prima dell’inizio dei romanzi. Ned sappiamo tutti la fine che ha fatto. Poi abbiamo avuto Tyrion che ha ricoperto il ruolo in assenza del padre e infine Tywin Lannister. Una volta che abbiamo scoperto che Tywin non caca oro si è aperto un vuoto di potere. Prima di rileggere i libri non avrei assolutamente saputo fare un nome, l’appendice non aiuta e anche così fatico a ricordare i tizi in questione. Il primo candidato che mi veniva in mente era Kevan Lannister, ma Kevan non sarebbe stato così fesso da lasciar fare a Cersei tutti gli errori che ha fatto. Avrebbe governato saggiamente, e infatti quando ha visto che la nipote non intendeva farsi da parte se n’è andato lui. Mace Tyrell poteva essere un altro buon candidato, e certo era interessato al potere, ma ricordavo perfettamente l’odio di Cersei per i Tyrell. La lettura fornisce due nomi. Primo cavaliere 1: Harys Swift. Nome poco familiare, vero? È il suocero di Kevan, il tizio che fa la figura dell’idiota parlando a sproposito ai concili di guerra di Tywin nel Grande inverno. Compare anche in qualche altra occasione ma non brilla certo per intelligenza, infatti Cersei lo sceglie per questo. Vuole poter controllare tutto lei, ritenendosi più abile di quello che è. Quando il poliomelitico Lord Rosby smette di ammorbare tutti con la sua tosse Cersei nomina Harys Maestro del conio al suo posto e sceglie il Primo cavaliere 2: Orton Merryweather. Al momento il suo solo merito è quello di essere il marito di Taena, che tanto si diverte a intrigare con Cersei in A Feast for Crows. Ovvio che appena la regina finisce nei guai Taena e consorte tagliano la corda.
A pagina 27 dell’Ombra della profezia viene menzionato il gatto di Rhaenys. Può essere solo un tocco di colore, la conferma che Martin ricorda perfettamente tutto quel che ha narrato sui suoi personaggi (circa, almeno tre errori li ha fatti), ma rivedere di nuovo il gatto qualche dubbio lo suscita. È importante? Prima dei Guerrieri del ghiaccio avrei detto di no, ora sono più possibilista.
A pagina 34 Brienne guarda La figlia del Titano che si allontana. Martin ha insistito troppo su quella nave appena partita, e un rapido controllo nel Portale delle tenebre (pag. 309) mi ha confermato quello che già sapevo : c’è Arya su quella nave. Brienne l’ha mancata davvero di poco, anche se le due non si conoscevano e difficilmente avrebbero svelato i loro segreti l’una all’altra anche se si fossero incontrate di persona. Comunque questa è una conferma del fatto che le trame non procedono sempre alla stessa velocità. Certo, Brienne non ha punti di vista in A Storm of Swords, il libro in cui parte Arya, e prima di farle vedere la nave Martin aveva bisogno di far gironzolare un po’ la donzella. I capitoli sono distanti, soprattutto nel tempo quando bisogna aspettare i tempi di scrittura di Martin, ma se si nota il dettaglio fa effetto vedere come si incrociano, o si sfiorano, i destini dei protagonisti. Arya più avanti incrocia pure Sam, e c’è un momento in A Dance with Dragons in cui lei e Jon pensano allo stesso episodio. E a un certo punto Jaime si ritrova nel castello dove la carovana di Robert Baratheon si è fermata, nel Trono di spade, a causa dello scontro fra Arya e Joffrey. Già che si trova sul posto Jaime vede piangere per la morte del padre la figlia del tizio impiccato da Catelyn alla fine del Portale delle tenebre. E quante volte salta fuori la locanda al crocevia? Mi domando come faccia Martin a tenere il filo di tutto e a intrecciare così le sue trame. Sarà per questo che è lento a scrivere.
Forbidden Planet
Vero, ora è distratto dal cinema che ha appena comprato e ristrutturato. Io mi distraggo da quel che dovrei fare ammirando video di Kurt Browning e lui si distrae comprendo cinema. Ciascuno ha la sua…. Forbidden Planed è il primo film trasmesso dal cinema di Martin, e voi sappiate che qui avrei anche potuto piazzare una foto di Kurt. Quasi quasi lo faccio lo stesso più in basso.
Pagina 82: Jon Connington e la Battaglia delle campane. Devo davvero riorganizzare tutto quello che Martin ha sparpagliato in giro sulla ribellione Baratheon.
Pagina 154: parlando della Battaglia del Tridente il confratello anziano dice che “Rhaegar e Robert lottarono nel fiume per una donna che amavano entrambi.” Questa me la sono andata a cercare perché rientriamo nell’annosa questione della mamma di Jon Snow. Ormai sono assolutamente convinta che Jon sia figlio di Rhaegar Targaryen e Lyanna Stark, al punto che l’unico che può farmi cambiare idea è George R.R. Martin in persona. Se non lo fa lui rispondendo chiaramente alla domanda in qualche intervista (e non lo farà mai) o dicendo chiaramente qualcosa di diverso in uno dei prossimi romanzi su questo io non cambio idea. Su altre cose posso sbagliarmi, in questo caso penso proprio di no. Ora, Il trono di spade ci dice che Rhaegar era morto per la donna che amava (pag. 36). Rhaegar era sposato con Elia Martell, e in un primo momento tutti abbiamo pensato che la donna amata da lui fosse la moglie. Ma Rhaegar pur rispettandola non l’amava, come ci dice anche ser Barristan: “«La principessa Elia di Dorne era una brava donna, vostra grazia. Cortese e intelligente, con un cuore gentile e di notevole arguzia. So che il principe provava una grande simpatia per lei.»
“Simpatia” pensò Dany. Una parola che la diceva lunga” (I guerrieri del ghiaccio, pag. 387). Rhaegar non ama Elia, Robert Baratheon ama Lyanna Stark e Martin scrive testualmente “Robert and Rhaegar struggling in the stream for a woman both of them claimed to love” (A Feast for Crows, pag. 671). Fino a ora la frase che i due amavano la stessa donna l’avevo trovata solo nella graphic novel, quindi con testo di Daniel Abraham tradotto da Paolo Accolti Gil. Queste sono parole di Martin, e confermano una volta di più la cara vecchia teoria R+L=J. Comunque” both of them claimed to love”? Robert ha sempre proclamato ai quattro venti il suo amore, Rhaegar ha mai fatto in pubblico qualcosa di più che assegnare la corona di regina d’amore e di bellezza?
Pag. 167: Bronn. Quando rifiuta di affrontare la Montagna che cavalca esce definitivamente dalla vita di Tyrion Lannister. Qui vediamo che è espertissimo nell’arte di cogliere il punto debole dell’avversario e sfruttarlo al meglio. A Nido dell’Aquila aveva fatto fuori ser Vardis, l’unico cavaliere dotato di dignità al servizio di Lysa presente nella sala al momento della “confessione”. Ora ammazza un altro cavaliere con un sistema poco cavalleresco ma efficace. Martin ha dichiarato che anche se Bronn è uscito dalla vita di Tyrion non è ancora uscito dalla storia. Vedremo cosa combinerà.
Kurt Browning in L’uccello di fuoco
Pagina 211: Sala dell’Estate. Anche qui devo mettere assieme un po’ di cose. Mastro Aemon ha rivelato davvero troppo poco prima di morire. Perché Martin fa parlare i personaggi in modo allusivo, come Varys e illyrio, o quando stanno delirando, come già lord Hoster? Certo, se parlassero chiaramente non staremmo qui a scervellarci perché sapremmo.
Draghi, uccelli di fuoco… intanto vi beccate la foto.
Pagina 227: un tizio che vuole spillare soldi alla regina dice di aver visto Tyrion a Braavos in una farsa da guitti. Ovviamente noi sappiamo che non è possibile, ma qui Martin si diverte a prenderci in giro.
Pagina 235: Maggy profetizza che il re avrà 16 figli. Facciamo il conto: Mya Stone, Edric Storm, Gendry, Barra (la figlia della prostituta), due gemelli fatti ammazzare da Cersei a Castel Granito e Bella, la prostituta incontrata da Arya nel loro girovagare con la Fratellanza senza vessilli. Ne mancano nove. Sapremo mai qualcosa di loro? A proposito, Maggy non si chiama così ma è una maegi (pagine 238-239). La precedente maegi che abbiamo incontrato è stata istruita dallìArcimaestro Manwyn, lo stesso che parte per incontrare Daenerys alla fine di questo libro. Quali collegamenti ci sono?
Pagina 260: accidenti a Catelyn! Noi conosciamo Jon Snow e lo valutiamo per quello che è, ma i suoi pregiudizi hanno contaminato il giudizio del Pesce Nero. Continua a far danni pure da morta. E non mi riferisco al fatto che il caro lord Ryman mandato via da Jaime stia per esser impiccato da lady Stoneheart, quello non mi dispiace minimamente. La spia ovviamente è il menestrello, Tom Sette della Fratellanza senza vessilli.
Pagina 307: di quante colate di oro fuso abbiamo letto? Però quando finalmente A Dance with Dragons è arrivato in libreria io avevo dimenticato queste righe e la storia per me era tutta da scoprire.
Pagine 332-3: qui potete dare la colpa a wordpress che non mi carica correttamente il file excel. Io mi sono persa con l’albero genealogico narrato da Ditocorto, almeno fino a quando non ho preso in mano una matita e non l’ho messo su carta. Però è uno schizzo, la versione in bella è sul file excel che non potete vedere per evidente incapacità mia a risolvere qualsiasi problema di tipo tecnico. Notato comunque quanto è intrigante lo psicopatico? Fa piani che durano anni, e a noi non resta che contare su Sansa per bloccarlo.
Pagina 372: Jayne era all’oscuro di tutto, ma sua mamma ha complottato per benino con Tywin. Sgrunt!