
George R.R. Martin
Ne ho già accennato qui, e ne ho parlato più diffusamente su FantasyMagazine: lunedì ho preso parte a una riunione con alcune persone che in Mondadori Editore si occupano della pubblicazione delle opere di George R.R. Martin e una manciata di appassionati che, come me, non smette di ammorbare internet con la propria passione.
Il mio primo resoconto, forzatamente rapido perché avevo poco più di un’ora di tempo per scrivere fra la messa a letto delle bambine e la pubblicazione della nuova edizione del giornale, si trova qui: http://www.fantasymagazine.it/notizie/18625/mondadori-punta-su-george-r-r-martin-mai-pia-un/. Un altro resoconto, firmato da Lord Beric in persona (ma prima o dopo aver lasciato Approdo del re su ordine di Eddard?) si trova qui: http://www.labarriera.net/main.php?p=nws_read&m=n0&id=1051. Entrambi, come i successivi, sono commenti seri, a quanto pare a volte anche i fan scrivono da professionisti e lasciano a casa le picche. Per il suo resoconto Valentina Simoni ha scelto un’immagine che io avevo inserito un paio di giorni fa in un articolo che devo ancora pubblicare, chissà perché andiamo tutti a mettere il dito in quella piaga: http://www.finzionimagazine.it/news/attualita-news/la-mondadori-punta-su-martin-e-altieri-promette-corna-di-cervo/. Fra i presenti all’incontro c’erano anche due ragazze di Game of Thrones – Italy (https://www.facebook.com/notes/game-of-thrones-italy/incontro-in-mondadori-prossime-pubblicazioni-news-e-addio-unicorni/450763245003398), e loro sì che dimostrano la portata del nostro fanatismo. Per partecipare all’incontro io ho dovuto accordarmi con una collega per un cambio turno, visto che quel giorno avrei dovuto lavorare in serata, e siccome Alessia si è ammalata ho dovuto anche tenere impegnata la suocera tutto il giorno, dal mattino fino a metà pomeriggio per occuparsi di mia figlia mentre io ero al lavoro e poi per occuparsi di due bambine mentre io parlavo di fantasy. Matteo aka Lord Beric si è preso mezza giornata di permesso dal lavoro ed è venuto in treno da Bologna. Alfonso è venuto da Parma, ma per lui era lavoro, Ilaria è venuta da Ancona, e poi per andare a dormire non troppo lontano è andata a casa dell’amica Quin (e non c’è nessuna speranza che io riesca a ricordare il nome vero)… a Piacenza. E suppongo che anche loro abbiano dovuto prendere permessi dal lavoro. Però c’eravamo, tutti presenti e attentissimi.
Su FantasyMagazine ho già fatto un breve riepilogo di quel che Mondadori intende fare nei prossimi mesi: http://www.fantasymagazine.it/notizie/18625/mondadori-punta-su-george-r-r-martin-mai-pia-un/. Per la cronaca vi informo che questo pezzo sarà pieno di link, ma ripetermi mi sembra inutile. Cercherò di essere sinteticamente chiara qui e rimanderò altrove per chi vuole approfondire.



A me sarebbe piaciuto l’utilizzo delle copertine originali, ma sono consapevole che per averle bisogna pagare e che a volte è più conveniente proporne di proprie. Quello che mi interessa davvero è il libro, e in questo caso le copertine ipotizzate da Mondadori non sono male.


Si tratta della normale trafila editoriale seguita dalla gran parte degli editori di medie/grandi dimensioni per una buona parte del loro catalogo: prima si pubblica il rilegato e poi, circa un anno dopo, si pubblica il tascabile. A quel punto il rilegato sparisce perché non lo vuole quasi più nessuno, giusto chi vuole fare un regalo, chi ha problemi alla vista e non ha problemi a spendere il doppio e chi è interessato anche alla bellezza del libro e non solo al suo testo, anche qui indipendentemente dal costo. E allora cosa fa il libraio? Appena esce il tascabile rende all’editore tutte le copie rilegate che ha, e lo so con certezza perché è quello che io e i miei colleghi facciamo regolarmente.
Lavorare in libreria significa combattere quotidianamente con i centimetri. Pensateci, se voi a casa dovete trovare nuovi posti quanto fate un acquisto in più, lo stesso vale anche per noi, solo ingrandito di un’infinità di volte. Abbiamo molto più spazio, ma abbiamo molti più titoli, e di alcuni titoli abbiamo anche una gran quantità di copie che in qualche modo dobbiamo gestire. Perciò non c’è spazio per lo stesso libro in edizione rilegata e in edizione tascabile, quando esce la seconda edizione la prima se ne va. In questo modo abbiamo il doppio di titoli nello stesso spazio. Le eccezioni sono poche, e solo se hanno senso. L’edizione Corbaccio della Storia infinita di Michael Ende, visto che è scritta in rosso e verde, tanto per citare un titolo. O Lo Hobbit, Il signore degli anelli e Il Silmarillion di J.R.R. Tolkien, che ho sia in versione tascabile che in versione di lusso illustrata. Per la verità dei primi due ho anche qualche altra edizione, ma Tolkien è Tolkien, e comunque nemmeno di lui ho tutto. Uscendo un attimo dal discorso Martin ci hanno chiesto cosa ne pensavamo della possibilità di realizzare altri volumi in edizione deluxe, magari con i romanzi di Terry Brooks. Va bene, noi non eravamo l’uditorio migliore per elettrizzarsi con questa proposta. Non so gli altri, io di Brooks ho letto quattordici libri – principalmente a fine anni ’80-inizio anni ’90, quando in biblioteca era difficile trovare altri autori fantasy – ma non sono particolarmente interessata alla sua opera. Quello che ho dato, comunque, è stato il mio parere da libraio, riportando esattamente il nostro commento all’arrivo di una nuova edizione di un libro già uscito in tascabile: “Che palle, un’altra edizione!” E visto che non ho problemi a dire quello che penso ho spiegato quello che sarebbe successo: entro breve avremmo ucciso una delle edizioni rendendola completamente all’editore. Non avremmo nemmeno fatto fatica a scegliere quale edizione tenere: quella che vendeva di più (o quella che ci stava più simpatica). Per esempio, io ho ucciso il tomo gigante, e l’ho fatto deliberatamente.

Volete sapere quali libri fantasy vendono in Italia? Ho scritto un articolo in proposito, anche se non fornisco cifre di vendita. Spesso non le conosco, e quando le conosco se la fonte è riservata mi limito a prendere atto io del dato, ma a voi non lo dico. Comunque è interessante, almeno secondo me che sono malata di statistiche: http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/18494/2012-i-libri-dell-anno/. Brooks ha venduto bene per essere un fantasy, ma penso si tratti comunque di vendite troppo basse perché valga la pena di dedicargli edizioni speciali. Certo, in casa editrice sanno meglio di me cosa si aspettano, cosa è positivo e cosa è negativo, ma penso che la mia frase abbia rallentato il loro slancio.

In più abbiamo ricevuto in anteprima la notizia che verrà realizzata la versione ebook della saga. Lo sappiamo tutti, in rete ne circolano già diverse piratate, ma a parte il fatto che bisogna sapere dove cercarle non tutti sono a favore del furto, cosa che di fatto è la lettura di una versione pirata. Si può leggere gratis, è perfettamente legale, basta prendere i libri in biblioteca (come avevo fatto anch’io nel 1999 con Il trono di spade) o farseli prestare da un amico. Diverso è il discorso se si legge una versione illegale. Non sappiamo ancora i tempi, non lo sapevano nemmeno i nostri interlocutori, che avevano ricevuto la notizia dalla direzione solo un paio di giorni prima, ma è qualcosa che certamente verrà fatto.
Io non ho fatto salti di gioia alla notizia, ne ho solamente preso atto, come mi ha fatto notare una persona al momento delle chiacchiere finali. Certo, io amo troppo i miei mattoncini di carta per passare a un oggetto che non posso annusare né sfogliare. Il tocchettino con cui si girano le pagine di un lettore mi irrita i nervi. Poi magari fra qualche centinaio di libri non avrò più spazio e dovrò adattarmi alle circostanze, ma ancora non sono a questo punto.

Matteo ha anche citato un volume del quale a me non era venuto in mente di parlare, l’enciclopedia delle Cronache. Per la precisione il libro si intitola The World of Ice and Fire: The Official History of Westeros and The World of A Game of Thrones, ed è questo: http://www.amazon.com/World-Ice-Fire-Official-Westeros/dp/0553805444/ref=sr_1_8?s=books&ie=UTF8&qid=1362642713&sr=1-8&keywords=ice+fire+martin. Amazon indica il prossimo 29 ottobre come data di pubblicazione, ma visto che c’è di mezzo Martin io non metterei mano sul fuoco su nessuna data a meno di avere in mano un comunicato ufficiale dell’editore o dell’autore. I coautori sono Elio Garcia e Linda Antonssen di http://www.westeros.org/, il più importante e completo sito dedicato a Martin. Martin ha dichiarato che quando ha qualche dubbio di concordanza chiama Elio o Linda per essere sicuro di non fare errori, visto che già una volta ha cambiato il sesso di un cavallo nel corso della storia e i lettori si sono premurati di farglielo sapere. Il che significa che i due conoscono davvero bene la saga. In più sono capaci di riflessioni molto interessanti, alcune le ho anche lette sui blog di Tor Books e Del Rey. Come mi sono preoccupata di sottolineare in riunione il libro contiene molto materiale inedito interessantissimo per i fan. Un assaggio si trova qui http://thewertzone.blogspot.ca/2012/09/the-full-story-of-targaryen-conquest-in.html, con la storia della fuga dei Targaryen da Valyria e la loro conquista di Westeros, ma nel libro c’è molto di più. Ne avevo parlato brevemente qui: http://librolandia.wordpress.com/2012/07/16/george-r-r-martin-e-i-figli-di-king-kong/.

Quella delle mappe è un’edizione difficile. Sono dodici fogli di grande dimensione, e carta e inchiostro devono essere di ottima qualità per poter rendere bene l’effetto di quelle magnifiche illustrazioni. È una pubblicazione insolita e difficile, in casa editrice valuteranno se e come realizzare il progetto ma nulla è certo. Del resto anche chi non legge in inglese può consultare le mappe, anche se trova King’s Landing al posto di Approdo del Re e Winterfell invece di Grande Inverno capisce senza ombra di dubbio di quale località si tratti. Molto più probabile, direi quasi certa dopo i nostri commenti, la traduzione dell’enciclopedia.

Per anni in negozio non ho avuto I re di sabbia, per un motivo semplicissimo: non vendeva. Le antologie di racconti vendono sempre meno dei romanzi, e dopo la pubblicazione iniziale, con i fan più accaniti (presente!) che si erano affrettati all’acquisto, il libro era diventato commercialmente morto, cioè non vendeva più, e lo avevo reso. Non importa quanto vogliamo bene a un libro, se non vende nessuna copia in sei mesi si rende. Se non vende almeno quattro copie in dodici mesi idem. Non guardate storti i librai quando vi dicono che non tengono il libro che a voi piace tanto, le librerie sono imprese commerciali e devono stare in piedi, quindi tengono quel che vende. Se lo volete davvero e non è fuori catalogo il vostro libro si può sempre ordinare.
Bene, qualche mese fa ho deciso di riordinare per il negozio il volume rilegato dei Re di sabbia. L’ho fatto perché amo Martin, mi ricordavo perfettamente della sua esistenza (cosa che non è vera per la maggior parte dei librai non per cattiva volontà ma perché i libri sono troppi per ricordarli tutti, e un libro che ha una vendita media viene dimenticato se non c’è un interesse personale del libraio) e perché ero convinta che potesse interessare ai nuovi lettori. Indovinato, non è certo un bestsellers ma vende più che abbastanza per giustificare la sua presenza in negozio. Marco ha preso nota della richiesta, vedremo in futuro se ci accontenteranno.
Alfonso ha ipotizzato di inserire alcuni racconti dopo l’appendice, come omaggio ai lettori delle ristampe. La cosa non mi entusiasma per un motivo semplicissimo. Io ho già l’intera saga in edizione rilegata, in edizione tascabile (comprata recentemente per poterla sottolineare e per prendere appunti senza rovinare i rilegati) e in versione originale. Quante altre versioni devo prendere? Basta, per favore. Se volete pubblicare racconti fatelo in volumi a parte, in modo che io possa acquistare solo quelli e non avere altri doppioni.
Matteo a quel punto ha proposto la pubblicazione dei racconti di Dunk ed Egg riuniti in un unico volume. I racconti sono Il cavaliere errante, The Sworn Sword e The Mystery Kinght.
Io possiedo quest’antologia http://www.amazon.com/Legends-II-Dragon-Sword-King/dp/034547578X/ref=sr_1_2?s=books&ie=UTF8&qid=1362646267&sr=1-2&keywords=legends+silverberg, che corrisponde a mezza antologia originaria. Il discorso delle antologie Legends è lunghissimo, forse prima o poi lo farò ma non ora. Segnalo solo a Mondadori (vero che mi stai leggendo Anna?) che nell’antologia compare il racconto di Terry Brooks Indomitable, un racconto inedito in Italia che si colloca dopo La canzone di Shannara. A me non interessa, ma scommetto che i fan di Brooks sarebbero felici di leggerlo. C’è anche un racconto inedito di Robin Hobb, che è un’autrice Fanucci e non Mondadori, comunque i suoi bravi fan Robin li ha anche in Italia.
Esiste, o esiterà, un quarto racconto ambientato nel continente di Westeros, The Princess and the Queen. Ne ho parlato qui: http://www.fantasymagazine.it/notizie/18497/george-r-r-martin-fra-hbo-e-the-winds-of-winter/. In sintesi il racconto è finito e comparirà nell’antologia Dangerous Woman, già ultimata ma di cui ancora non esiste una data di pubblicazione ufficiale. Al suo interno ci sarebbe dovuto essere il quarto racconto di Dunk ed Egg, ma dalla trama indicata io direi che lo scrittore ha cambiato idea e lo ha sostituito con un racconto previsto originariamente per l’enciclopedia ma diventato troppo lungo: http://grrm.livejournal.com/tag/world%20of%20ice%20and%20fire.
Matteo ha proposto di riunire i quattro racconti in un unico volume, Alfonso era scettico perché riteneva che sarebbe stato un libro troppo piccolo per poter essere pubblicato e ha fatto una faccia notevole quando io gli ho spiegato che sono racconti da novanta pagine l’uno. In quel momento la sua espressione ha fatto il paio con quella della mia ex responsabile di libreria quando, entrata un minuto a sistemare le sedie, avevo visto che io prendevo parte a quella riunione. Comunque Marco e gli altri sono apparsi molto ricettivi sul discorso dei racconti, suppongo che se non ci sono problemi di diritti (l’ho detto, per The Mystery Knight ha avuto l’esclusiva per due anni Warriors, se Martin fa la stessa cosa con The Princess and the Queen per ora non possiamo che aspettare) dovremmo riuscire ad avere il libro. Io ho già letto quei racconti. Sono belli, e gettano luce su alcuni retroscena interessantissimi dei Sette Regni. L’ombra di alcuni di quei fatti la possiamo vedere pure ora. Voi sapete chi è il tizio incontrato da Bran nei Fuochi di Valyria? Io quasi certamente sì. E come faccio a saperlo? Semplice, ho letto i racconti.
La discussione non si è certo fermata qui. Come ha scritto Quin, abbiamo iniziato alle 18,30, e dopo cinque minuti erano già le 21! Io però per ora mi fermo, ho già scritto tantissimo e ho un bel po’ di cose da fare. E vi ho anche trattenuti a lungo, se siete arrivati fino in fondo vi faccio i miei complimenti. Ci sono però ancora i discorsi sulle divisioni dei vari volumi e sulle traduzioni da affrontare. Ne parlerò, credo, fra due giorni.
Vi saluto con l’ennesima prova del nostro fanatismo. Non c’entra nulla con la riunione, mi è semplicemente ricapitata sotto gli occhi mentre cercavo i link per questo lunghissimo brano, e la inserisco per l’ennesima volta. Adoro questa canzone, Write Like the Wind (George R.R. Martin):
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=j7lp3RhzfgI
(non l’ho mai detto, ma se qualcuno ha dubbi sul perché Paul and Storm cantano quello che cantano posso sempre spiegarlo).