Ecco, forse, la spiegazione del suo fascino; vicino a lei non v'è riposo per chi l'ama, è un continuo dubitare, un bisogno mai appagato di possesso spirituale. Porta i pantaloni, fuma grossi sigari, discute di politica, fa chiamare Giorgio (il suo vero nome è Aurora), ma basta un suo solo sguardo per rivelarne tutta la femminilità.
Ebbe anche un marito, da cui si separò per incompatibilità di carattere. Si mise a scrivere per mantenere se stessa e i figli; nella sua produzione letteraria non sono poche le belle pagine, in modo particolare nel famoso romanzo Indiana.
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Morì a 72 anni, lasciando ai nipoti, che l'adoravano, il rimpianto delle romantiche storie che la "Nonna Aurore" sapeva inventare.