







E’ la luce che fa il quadro, gli ambienti sono quelli ordinari, casalinghi, quotidiani, che si tratti dell’interno di una stanza privata o dell’androne di luogo pubblico; come mossi da un silenzioso regista i nostri occhi guardano dove la luce li conduce, lì sopra quel particolare che ci fa risollevare o incuriosire, che ci trasporta dentro un certo mondo segreto quanto sentito vicino.
Sempre la luce racconta i sentimenti umani: c’è la meraviglia dei bambini, la dolcezza delle madri, l’impegno dell’essere intenta ad un compito, l’adorazione di una nascita concepita per sè come un prodigio foriero di buone novelle, la delicatezza di un animale che a volte può essere più umano degli stessi uomini, il sentimento dell’inganno che cerca di mascherarsi e di farla franca, la vaghezza del proprio abbandonarsi dentro la cornice di una personale intimità, l’arguzia del ragionare dentro una mente vigile e perspicace…; tutte le riproduzioni sono legate dalla carica del calore che unisce gli esseri, i protagonisti dell’immagine che sono anche i protagonisti del vivere nostro, del vivere comune, oltre i confini del tempo.
E’ la pittura di Georges De La Tour, uno dei più grandi pittori classici francesi.
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