Magazine Politica

GEORGIA: “Amnesty International” contro le persecuzioni politiche pre-elettorali

Creato il 03 agosto 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 3 agosto 2012 in Caucaso, Georgia with 0 Comments
di Michael Biasin

Saakashvili

Lo scorso 20 luglio, Amnesty International ha pubblicato un documento nel quale accusa il governo Saakashvili di fomentare le violenze politiche contro il movimento di opposizione “Georgian Dream” guidato dal miliardario Ivanishvili, lui stesso oggetto di forti pressioni da parte delle autorità georgiane che gli avevano sequestrato il passaporto a causa di cavilli burocratici rendendolo, quindi, impossibilitato a presentarsi alle elezioni in prima persona o formare un partito politico.

Questo documento di Amnesty è stato scritto prendendo in considerazioni i numerosi report delle varie organizzazioni per i diritti umani operanti sul territorio georgiano, ovvero Trasparency International, OCSE e GYLA (l’associazione dei giovani avvocati georgiani). Amnesty International non ha accusato il governo direttamente di intraprendere azioni violente ma la sua incapacità (o il suo disinteresse) nel fermare le numerose azioni di violenza contro gli oppositori politici ma anche i semplici sostenitori del fronte avverso nonché giornalisti non allineati al governo. Amnesty vuole spingere il governo a prendere azioni concrete per fermare questa violenza e permettere libertà di pensiero e parola a tutti nonché di limitare la sua influenza contro i media.

Le azioni di cui parla Amnesty sono numerose: episodi di violenza, pestaggi, arresti senza motivazione, distruzione di sedi politiche del “Georgian Dream” , molti episodi di minaccia e licenziamenti immotivati di persone che avevano posti in istituzioni pubbliche (il più clamoroso è  quello dell’ex presidente del “National Exams Center” in quanto il figlio aveva partecipato a manifestazioni dell’opposizione). Tutte queste azioni sono portate avanti da individui non identificati che il governo pare “incapace” di contrastare. Dalla discesa in campo di Ivanishvili si è registrato una stretta nei confronti dei media di opposizione arrivando alla chiusura del principale canale televisivo di opposizioni “Maestro”.

Critiche contro Saakashvili sono arrivate pure dall’ex ambasciatore americano in Georgia, John Bass. Il fatto che pure lo strettissimo alleato americano faccia delle critiche così veementi dimostra le fortissime tensioni che vi sono nel Paese in vista delle vicinissime elezioni. Le violenze sono ancora più forti fuori da Tbilisi, dove il controllo delle autorità e del governo è tanto capillare da rendere impossibile anche la campagna elettorale del “Georgian Dream”, che in diversi casi è stato costretto ad annullare comizi a causa di violenze. La tensione nel Paese è ormai alle stelle e non si esclude un’escalation di violenza che riporta alla mente la non troppo lontana, e mai sopita, guerra civile.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :