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GEORGIA: E ogni candidato alle presidenziali si fece il suo sondaggio

Creato il 10 ottobre 2013 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 10 ottobre 2013 in Elezioni ad est, Georgia, Slider with 0 Comments
di Michael Biasin

Georgia Gipajournos Flickr

Le elezioni presidenziali nel piccolo paese caucasico si avvicinano e i sondaggi impazzano. Ogni partito sforna il suo sondaggio, con risultati contrastanti e a volte diametralmente opposti alimentando l’incertezza di una tornata elettorale il cui risultato, fino a poco tempo fa, sembrava scontato ovvero il trionfo di Giorgi Margvelashvili del Georgian Dream di Ivanishvili.

Nel più recente sondaggio ufficiale, si vede Mergvalishvili in vantaggio col 39 % delle preferenze e lontanissimi i due maggiori contendenti, David Bakradze dello United National Movement di Saakashvili col 18% e Nino Burjanadze con il Democratic Movement – United Georgia che raccoglie un misero 7%.

Un altro sondaggio è stato pubblicato sul sito della presidenza della repubblica, ancora per poco controllata da Saakashvili, che vede il candidato del suo partito, Bakradze, in seconda posizione ma ad una incollatura da Margvelashvili.

Anche un’agguerrita Burjanadze ha mostrato un suo sondaggio, che la vede in vantaggio su tutti con un sorprendente 40%. Proprio ieri, 8 ottobre, è apparsa in Tv dove ha rilasciato una lunghissima intervista che è stata trasmessa in prima serata. Nel programma ha dichiarato che, se le elezioni si svolgeranno in modo regolare, lei sicuramente trionferebbe. Tanto ottimismo sembra eccessivo ma è vero che il suo gradimento è in forte crescita a causa della grande disillusione verso Ivanishvili, che in un anno di governo non ha mantenuto nessuna delle promesse fatte un anno fa in campagna elettorale, e della scarsissima fiducia di cui godono Bakradze e lo UNM. Burjanadze ha attaccato non solo l’acerrimo nemico Saakashvili ma pure Ivanishvili, accusato di codardia e di tradimento verso gli elettori per la sua decisione di dimettersi, dimenticando che i georgiani non hanno votato per il Georgian Dream ma hanno votato solo lui, visto che quasi nessuno dei politici che lo circondano godono dell’appoggio della popolazione.

Burjanadze è la grande sopresa di queste elezioni. Un anno fa pareva dovesse entrare nel Georgian Dream di Ivanishvili ma poi non si è fatto niente e, sicura di una sonora sconfitta, ha preferito non partecipare alle elezioni parlamentari. Tbilisi è tappezzata di suoi manifesti tanto da adombrare perfino quelli del candidato di punta di queste elezioni, Margvelashvili. Al contrario, i manifesti di uno sfiduciato Bakradze a stento si trovano.

Secondo alcuni, Burjanadze e Ivanishvili si sono messi d’accordo per evitare di far arrivare al secondo turno, che sembra quasi sicuro, il candidato di Saakashvili. Forse qualche ragione ce l’hanno visto che non si capisce chi stia finanziando la dispendiosissima campagna elettorale di Burjanadze.

Nonostante un certo disinteresse verso queste elezioni, la posta in gioco è altissima. La Georgia deve decidere se guardare ad ovest verso l’Europa e gli Stati Uniti o se tornare a guardare verso la grande madre Russia verso cui si dirigerà se il Georgian Dream o il Democratic Movement – United Georgia trionferanno.

L’unica sicurezza, per ora, sembra che nessun candidato supererà il fatidico 50% dei voti necessario per evitare il ballottaggio ma le elezioni, come sempre, si decideranno negli ultimissimi giorni. Vediamo cosa tireranno fuori dal loro cilindro Ivanishvili e Saakashvili per la volata finale.

Foto: Gipajournos, Flickr

Tags: 2013, Bidzina Ivanishvili, David Bakradze, elezioni, Georgia, georgian dream, margvelashvili, Michael Biasin, Mikheil Saakashvili, Nino Burjanadze, presidenziali Categories: Elezioni ad est, Georgia, Slider


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