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Georgia/ Gerogia, terra di mezzo

Creato il 24 dicembre 2012 da Antonio Conte

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Vincenzo Legrottaglie

Vincenzo Legrottaglie

di Vincenzo Legrottaglie – Quanto dista Bari da Tbilisi? Quali città si affacciano sulla sponda orientale del Mar Nero? La Georgia si trova in Europa o in Asia? Questi sono alcuni dei tanti interrogativi che gli spettatori italiani si saranno posti durante il Levante International Film Festival (LIFF) edizione 2012 che ha proposto una rassegna di pellicole georgiane. Il Festival, diretto da Mimmo Mongelli, da sempre dedica uno spazio di studio e di ricerca alle cinematografie dell’Est.

La Georgia, terra transfrontaliera, transcaucasica, è un crocevia di culture, un luogo di scontro e incontro al confine tra Russia, Turchia, Armenia, Azerbaigian e Mar Nero. E’ la mitica Colchide dei greci antichi o meglio la terra del Vello d’oro. Posta sulla via della seta, già terra natale di Stalin, la Georgia costituisce la sintesi tra opposte visioni culturali, sociali, religiose decodificate dalla sensibilità propria del popolo georgiano.

Vivido, filosoficamente stimolante, assurdo. Così Federico Fellini considerava il cinema georgiano verso il quale nutriva una profonda ammirazione. Il LIFF ha proposto un excursus delle opere audiovisive più significative del passato alle più recenti. Mimmo Mongelli, presidente del Festival, ha dichiarato: “Il cinema georgiano si è sempre distinto per le sue atmosfere particolarissime dando vita a lavori originali e visionari”.

La rassegna presentata in un cinema di Bari è stata curata dalla giovane regista Neka Bagdavadze. Dopo la laurea in cinematografia a San Pietroburgo in Russia ha lavorato all’International Film Festival di Tbilisi. Tra il 2008 e il 2011 si è dedicata a progetti di video-arte. Scrive per il magazine Literature and Art e organizza pomeriggi letterari con poeti e scrittori. Attualmente sta realizzando un reportage sulle attività degli artisti in Georgia. “Molto spesso – dice l’artista – quando si parla di cinema georgiano, si usano termini come fenomeno. Gli unici che hanno realmente innovato il modo di fare film nel mio Paese sono quei registi che sono riusciti a superare i limiti imposti dal regime sovietico. Questi artisti hanno necessariamente dovuto elaborare un linguaggio simbolico, allegorico e d’avanguardia” – ha concluso Bagdavadze.

Il programma barese ha compreso stili e periodi diversi. Con i tre film muti, considerati capolavori del cinema georgiano, quelli di tre cineasti che hanno ottenuto ampi consensi e riconoscimenti. In totale dodici film e una serie di corti realizzati dagli studenti della Georgian State University of Theater and Cinema per un itinerario visivo dai primi del Novecento ad oggi. Tante le visioni imperdibili di quegli anni non solo per la rilevanza storica connessa ai disordini nel Caucaso, dopo lo sfaldamento dell’Unione Sovietica, ma anche per la tecnica cinematografica con l’uso di stop motion, animazioni e angolazioni esagerate di camera.

E poi il lavoro della pluripremiata Nana Djordjadze che il LIFF ha avuto come ospite in occasione della proiezione del suo A Chief in Love (1996) con il quale ha ricevuto una nomination negli Academy Awards. La storia è ambientata agli inizi del XX secolo e narra le vicende sentimentali di una cantante d’opera e di un cuoco che decidono di aprire un ristorante. Sullo sfondo, il breve periodo di indipendenza del Paese a cui seguì l’occupazione bolscevica (1920) e le dure repressioni. La produzione è stata realizzata tra Georgia, Francia e Ucraina; la colonna sonora è stata composta  dal bosniaco Goran  Bregovic. “Il film venne girato durante gli anni della guerra – ha detto la regista – con risorse limitate e ristrettezza di mezzi. Non avevamo le luci e faceva sempre freddo”. Nana Djordjadze  è venuta a Bari appositamente per il Festival dopo aver concluso il suo ultimo lungometraggio nel paese caucasico.

Il LIFF è servito alla Città levantina per prendere coscienza della cultura e della comunità georgiana presente nel suo tessuto sociale. Infatti, a Bari dal 2008 opera l’associazione Italia-Georgia guidata da Angelo Cirone e da Louise Tabeshadze. Ma questa sarà un’altra storia.

Il presente articolo è stato realizzato grazie alla collaborazione di Alessandra Nenna, press adviser del LIFF 2012.

Vincenzo LEGROTTAGLIE

Georgia/ Gerogia, terra di mezzo
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